di Adam Rizzi - A sei anni dalla pubblicazione della sua autobiografia, “Trattare con cura” (Aprile, 2009) il gentiluomo del porno Trentalance torna sulle scene nelle vesti di scrittore con il suo nuovo romanzo d’invenzione, scritto a quattro mani con il giornalista Gianluca Versace: “Tre giorni di buio”. Un thriller che, senza rinunciare al sesso, dà vita alle diverse facce del male: vendetta, violenza e corruzione. Edito da Ultra, sarà presente in tutte le librerie a partire da Mercoledì 18 febbraio 2015.
Abbiamo avuto il piacere di fargli qualche domanda.
Franco, da divo pornoattore a scrittore: parlaci del tuo nuovo Romanzo d’invenzione: “Tre giorni di buio”, scritto in collaborazione con il giornalista Gianluca Versace.
È un thriller contorto, intricato. Al suo interno il lettore troverà inserite storie che sembrano avere in apparenza ognuna vita propria per poi scoprire in fondo un filo conduttore che le lega. Due sono le particolarità del libro: da una parte il fatto di essere crudo e cattivo; di fatti il serial killer uccide le sue vittime con estrema efferatezza; dall’altra, invece, il fatto che si racconti una cosa nuova e rara: all’interno del romanzo, infatti, vengono raccontate storie di vittime del mondo hard. Il lettore durante la sua lettura verrà trasportato nel backstage di un film hard: uno dei protagonisti del libro, Luca Graf, pornodivo di fama internazionale, legge e capisce le dinamiche che avvengono nel mondo hard. Come ambientazione abbiamo scelto Budapest (per il set hard) ed una sorta di “non luogo”, come amo definirlo io, dal momento che l’attenzione è tutta focalizzata solo ed esclusivamente sui personaggi, sulla storia e sugli avvenimenti piuttosto che sulla città vera e propria , teatro degli eventi raccontati.
In quale tra i personaggi del libro ti rispecchi?
Devo dire che Luca Graf mi rassomiglia molto, ma non troppo (ride): questo è naturale poiché tutto ciò che riguarda il film porno viene filtrato dalla mia esperienza pregressa.
A chi è diretto il tuo libro?
A tutti coloro i quali amano il genere hard. I primi riscontri sono stati del tutto positivi. Mi è stato già conferito un primo premio letterario, dal titolo “Scrittori con gusto”, da parte dell’Associazione “Res aulica”.
“Tre giorni di buio”: un titolo del tutto enigmatico quello dato al tuo libro, edito da Ultra. Cosa si cela dietro la tua scelta?
È un titolo dalla doppia valenza: da un lato ci si rifà alla Profezia dell’Apocalisse di S. Giovanni il quale vaticina che prima del Giudizio Universale ci saranno sulla Terra tre giorni di buio, mentre dall’altro con tale titolo abbiamo voluto mostrare lo stato di buio in cui versa l’animo umano: all’interno del libro è inserita la narrazione di eventi forti e drammatici ai quali l’uomo non può che necessariamente, suo malgrado, reagire male.
Citi all’interno del tuo libro un passo tratto dal Vangelo (Giovanni 8,32): “Conoscete la verità e la verità vi farà liberi”. Al mondo d’oggi secondo te si è realmente liberi? Cos’è per te la libertà?
Io credo fermamente che la libertà vada sempre conquistata con forza e tenacia. Secondo il mio punto di vista non si può parlare di libertà tout court, bensì di libertà apparente dal momento che l’uomo è continuamente schiavizzato da un sistema che lo demotiva sempre più (a cause di tasse, di debiti e via discorrendo) ed è vittima, al tempo stesso, di una sorta di “ pressing mediatico” a livello psicologico. Sono tuttavia convinto che, qualora dovessimo impegnarci con tutte le nostre forze, riusciremo senz’altro ad andare nella giusta direzione.
“Trattare con cura” è stato il tuo primo libro edito da Castelvecchi (29 Aprile, 2009): qual è l’input che ha segnato il passaggio dal tuo primo libro autobiografico al tuo nuovo thriller?
Solo ed esclusivamente la passione per la scrittura. È stata la scrittura l’input che mi ha permesso di inoltrarmi in un campo a me del tutto nuovo che riesce a darmi nuovi stimoli giorno dopo giorno: io amo le sfide; e questo per me è un modo per mettermi alla prova quotidianamente, dal momento che un conto è esordire scrivendo una propria autobiografia, un altro conto è essere considerato poi scrittore a tutti gli effetti. Ci vuole ben altro. Io faccio del mio meglio. Ci provo.
Affermi di possedere un carattere positivo ed ottimista ma al contempo di nutrire curiosità per i lati oscuri dell’essere umano (quasi una sorta di Dott. Jekyll e Mr. Hyde): da dove ha origine la tua curiosità?
Sono curioso per natura. Lavoro costantemente su di me al fine di essere centrato e attivo psicologicamente: io, tra le altre cose, sono anche Istruttore di tiro dell’arco. È divertente raccontare ciò che in realtà non si è.
Qual è il messaggio più profondo che tu e Gianluca Versace volete trasmettere al lettore con questo vostro romanzo noir?
Il messaggio è senz’altro ironico: quello che io definisco una sorta di “coaching al contrario”. È una strategia di formazione attraverso la quale raccontando il peggio è come se, in realtà, io stessi raccontando il meglio.
Ti piacerebbe se il tuo nuovo libro avesse in futuro una trasposizione filmica? Da quale regista ti piacerebbe fosse diretto?
Bella domanda questa: all’interno del libro effettivamente ci sono tutti quegli elementi che possono far presupporre un’eventuale sua trasposizione filmica quali, ad esempio, la dinamicità, il fatto di avere un ritmo ben sostenuto e, perché no, anche scabroso (risata). Come regista sceglierei decisamente il mio amico Fausto Brizzi, che è un brillante scenografo-regista di commedie. Ma vediamo prima i riscontri del pubblico, e poi, in futuro semmai, potremo riparlarne.
Cos’è per te il buio e l’Inferno? A tuo avviso stiamo già vivendo sulla Terra il nostro Inferno?
A mio avviso si può parlare di buio e di Inferno ogni qual volta l’uomo non riesce ad esprimersi al meglio delle sue potenzialità e a condurre la propria vita secondo dettami moralistici ma è costretto, purtroppo, a vivere di compromessi. Ma io sono e voglio essere positivo: ritengo che ci sia sempre una possibilità di uscita al di là del tunnel.
Affermi “Con gli occhi del porno analizzo la società”: cosa intendi con questa frase?
C’è un momento preciso all’interno della narrazione in cui il protagonista Luca Graf si ritrova in un talk-show: ad un certo punto si assiste ad uno scontro tra Luca ed un Ministro del Governo italiano; Luca è risentito per le accuse di amoralità rivolte contro di lui proprio da un politico che, per antonomasia, è il meno credibile agli occhi del cittadino italiano. Dunque, il mio è un romanzo altamente attuale che tocca temi tangibili e riscontrabili nella nostra realtà quotidiana.
Quali saranno le primissime tappe che accompagneranno l’uscita del nuovo romanzo?
Si procederà essenzialmente per video, interviste-radio, video- web. Appuntamenti dal vivo sono stati fissati per le città di Milano, Padova e Bologna.
Una considerazione finale sulla partecipazione del suo “collega” Rocco Siffredi all’ “Isola dei Famosi”.
Se la sta cavando abbastanza bene. Ha il supporto del pubblico. Un consiglio che gli potrei dare è quello di non esagerare troppo con le battutine ambigue e a doppio senso perché, a lungo andare, potrebbero infastidire ed annoiare il pubblico.
Abbiamo avuto il piacere di fargli qualche domanda.
Franco, da divo pornoattore a scrittore: parlaci del tuo nuovo Romanzo d’invenzione: “Tre giorni di buio”, scritto in collaborazione con il giornalista Gianluca Versace.
È un thriller contorto, intricato. Al suo interno il lettore troverà inserite storie che sembrano avere in apparenza ognuna vita propria per poi scoprire in fondo un filo conduttore che le lega. Due sono le particolarità del libro: da una parte il fatto di essere crudo e cattivo; di fatti il serial killer uccide le sue vittime con estrema efferatezza; dall’altra, invece, il fatto che si racconti una cosa nuova e rara: all’interno del romanzo, infatti, vengono raccontate storie di vittime del mondo hard. Il lettore durante la sua lettura verrà trasportato nel backstage di un film hard: uno dei protagonisti del libro, Luca Graf, pornodivo di fama internazionale, legge e capisce le dinamiche che avvengono nel mondo hard. Come ambientazione abbiamo scelto Budapest (per il set hard) ed una sorta di “non luogo”, come amo definirlo io, dal momento che l’attenzione è tutta focalizzata solo ed esclusivamente sui personaggi, sulla storia e sugli avvenimenti piuttosto che sulla città vera e propria , teatro degli eventi raccontati.
In quale tra i personaggi del libro ti rispecchi?
Devo dire che Luca Graf mi rassomiglia molto, ma non troppo (ride): questo è naturale poiché tutto ciò che riguarda il film porno viene filtrato dalla mia esperienza pregressa.
A chi è diretto il tuo libro?
A tutti coloro i quali amano il genere hard. I primi riscontri sono stati del tutto positivi. Mi è stato già conferito un primo premio letterario, dal titolo “Scrittori con gusto”, da parte dell’Associazione “Res aulica”.
La copertina di 'Tre giorni di buio' |
È un titolo dalla doppia valenza: da un lato ci si rifà alla Profezia dell’Apocalisse di S. Giovanni il quale vaticina che prima del Giudizio Universale ci saranno sulla Terra tre giorni di buio, mentre dall’altro con tale titolo abbiamo voluto mostrare lo stato di buio in cui versa l’animo umano: all’interno del libro è inserita la narrazione di eventi forti e drammatici ai quali l’uomo non può che necessariamente, suo malgrado, reagire male.
Citi all’interno del tuo libro un passo tratto dal Vangelo (Giovanni 8,32): “Conoscete la verità e la verità vi farà liberi”. Al mondo d’oggi secondo te si è realmente liberi? Cos’è per te la libertà?
Io credo fermamente che la libertà vada sempre conquistata con forza e tenacia. Secondo il mio punto di vista non si può parlare di libertà tout court, bensì di libertà apparente dal momento che l’uomo è continuamente schiavizzato da un sistema che lo demotiva sempre più (a cause di tasse, di debiti e via discorrendo) ed è vittima, al tempo stesso, di una sorta di “ pressing mediatico” a livello psicologico. Sono tuttavia convinto che, qualora dovessimo impegnarci con tutte le nostre forze, riusciremo senz’altro ad andare nella giusta direzione.
“Trattare con cura” è stato il tuo primo libro edito da Castelvecchi (29 Aprile, 2009): qual è l’input che ha segnato il passaggio dal tuo primo libro autobiografico al tuo nuovo thriller?
Solo ed esclusivamente la passione per la scrittura. È stata la scrittura l’input che mi ha permesso di inoltrarmi in un campo a me del tutto nuovo che riesce a darmi nuovi stimoli giorno dopo giorno: io amo le sfide; e questo per me è un modo per mettermi alla prova quotidianamente, dal momento che un conto è esordire scrivendo una propria autobiografia, un altro conto è essere considerato poi scrittore a tutti gli effetti. Ci vuole ben altro. Io faccio del mio meglio. Ci provo.
Affermi di possedere un carattere positivo ed ottimista ma al contempo di nutrire curiosità per i lati oscuri dell’essere umano (quasi una sorta di Dott. Jekyll e Mr. Hyde): da dove ha origine la tua curiosità?
Sono curioso per natura. Lavoro costantemente su di me al fine di essere centrato e attivo psicologicamente: io, tra le altre cose, sono anche Istruttore di tiro dell’arco. È divertente raccontare ciò che in realtà non si è.
Qual è il messaggio più profondo che tu e Gianluca Versace volete trasmettere al lettore con questo vostro romanzo noir?
Il messaggio è senz’altro ironico: quello che io definisco una sorta di “coaching al contrario”. È una strategia di formazione attraverso la quale raccontando il peggio è come se, in realtà, io stessi raccontando il meglio.
Ti piacerebbe se il tuo nuovo libro avesse in futuro una trasposizione filmica? Da quale regista ti piacerebbe fosse diretto?
Bella domanda questa: all’interno del libro effettivamente ci sono tutti quegli elementi che possono far presupporre un’eventuale sua trasposizione filmica quali, ad esempio, la dinamicità, il fatto di avere un ritmo ben sostenuto e, perché no, anche scabroso (risata). Come regista sceglierei decisamente il mio amico Fausto Brizzi, che è un brillante scenografo-regista di commedie. Ma vediamo prima i riscontri del pubblico, e poi, in futuro semmai, potremo riparlarne.
Cos’è per te il buio e l’Inferno? A tuo avviso stiamo già vivendo sulla Terra il nostro Inferno?
A mio avviso si può parlare di buio e di Inferno ogni qual volta l’uomo non riesce ad esprimersi al meglio delle sue potenzialità e a condurre la propria vita secondo dettami moralistici ma è costretto, purtroppo, a vivere di compromessi. Ma io sono e voglio essere positivo: ritengo che ci sia sempre una possibilità di uscita al di là del tunnel.
Affermi “Con gli occhi del porno analizzo la società”: cosa intendi con questa frase?
C’è un momento preciso all’interno della narrazione in cui il protagonista Luca Graf si ritrova in un talk-show: ad un certo punto si assiste ad uno scontro tra Luca ed un Ministro del Governo italiano; Luca è risentito per le accuse di amoralità rivolte contro di lui proprio da un politico che, per antonomasia, è il meno credibile agli occhi del cittadino italiano. Dunque, il mio è un romanzo altamente attuale che tocca temi tangibili e riscontrabili nella nostra realtà quotidiana.
Quali saranno le primissime tappe che accompagneranno l’uscita del nuovo romanzo?
Si procederà essenzialmente per video, interviste-radio, video- web. Appuntamenti dal vivo sono stati fissati per le città di Milano, Padova e Bologna.
Una considerazione finale sulla partecipazione del suo “collega” Rocco Siffredi all’ “Isola dei Famosi”.
Se la sta cavando abbastanza bene. Ha il supporto del pubblico. Un consiglio che gli potrei dare è quello di non esagerare troppo con le battutine ambigue e a doppio senso perché, a lungo andare, potrebbero infastidire ed annoiare il pubblico.