BARI - “L’organizzazione moderna della sanità prevede una gestione manageriale del rischio clinico. Si usano parole in inglese come risk manager o risk management, siamo un po’ esterofili, ma attenzione la risposta non è tecnologica bensì è una risposta legata alla capacità di una equipe medica di poter valutare attentamente gli eventi sentinella e di poter intervenire sul sinistro. Ecco questo è un punto di svolta culturale della sanità”.
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo questa mattina al Policlinico di Bari al Workshop di avvio del Corso di Alta Formazione su “Sicurezza del paziente: governo clinico, qualità e rischio clinico nelle aziende sanitarie”. Il corso, che avrà la durata di quattro mesi, è rivolto 60 professionisti sanitari e amministrativi della aziende e degli enti del sistema sanitario della Regione Puglia.
“Occorre analizzare i sinistri, gli eventi drammatici di cui la cronaca, purtroppo, ci racconta ogni giorno, per poter organizzare una gestione capace di prevenzione – ha aggiunto Vendola - per noi in Puglia è un lavoro di formazione dell’intero corpo degli operatori sanitari per scambiarsi le buone pratiche ed è l’esperienza della standardizzazione dei protocolli di sicurezza.
Non è possibile che la struttura sanitaria prenda in carico un paziente e da quel momento dovrebbe proteggerlo, mentre invece rischia di essere un pregiudizio per la salute del paziente. Allora, è fondamentale essere in grado di cambiare l’organizzazione del lavoro per mettere al centro la sicurezza di un ammalato, che ha diritto di entrare in un ospedale o in qualunque struttura sanitaria per trovare una risposta, non per trovare un inciampo”.
Per Vendola “il fatto che ci siano eventi di formazione di parti importanti del sistema sanitario e che la formazione alla cultura del rischio clinico stia diventando ormai una cosa ordinaria nel sistema sanitario regionale” lo si deve ad una lezione che “noi abbiamo saputo trarre da una tragedia come quella di Castellaneta”.
“La strage di Castellaneta – ha spiegato il Presidente - fu per noi un evento traumatico e fu l'occasione anche per svolgere un lavoro, abbastanza inedito, di indagine amministrativa. E l’analisi di quell’evento fu molto interessante per capire tutto ciò che non bisogna fare e tutto ciò che invece è necessario fare di fronte al tema della sicurezza del paziente”.
“La democrazia è terapeutica – ha concluso Vendola – condividere cioè il pane della competenza è utile a produrre la buona sanità. Ma lo sforzo di questi anni, e che è ancora corso, è quello legato alla standardizzazione dei protocolli di sicurezza affinchè cresca globalmente nella comunità sanitaria la cultura della prevenzione, che è fondamentale, e dell’intervento efficace di fronte agli eventi sentinella”.
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo questa mattina al Policlinico di Bari al Workshop di avvio del Corso di Alta Formazione su “Sicurezza del paziente: governo clinico, qualità e rischio clinico nelle aziende sanitarie”. Il corso, che avrà la durata di quattro mesi, è rivolto 60 professionisti sanitari e amministrativi della aziende e degli enti del sistema sanitario della Regione Puglia.
“Occorre analizzare i sinistri, gli eventi drammatici di cui la cronaca, purtroppo, ci racconta ogni giorno, per poter organizzare una gestione capace di prevenzione – ha aggiunto Vendola - per noi in Puglia è un lavoro di formazione dell’intero corpo degli operatori sanitari per scambiarsi le buone pratiche ed è l’esperienza della standardizzazione dei protocolli di sicurezza.
Non è possibile che la struttura sanitaria prenda in carico un paziente e da quel momento dovrebbe proteggerlo, mentre invece rischia di essere un pregiudizio per la salute del paziente. Allora, è fondamentale essere in grado di cambiare l’organizzazione del lavoro per mettere al centro la sicurezza di un ammalato, che ha diritto di entrare in un ospedale o in qualunque struttura sanitaria per trovare una risposta, non per trovare un inciampo”.
Per Vendola “il fatto che ci siano eventi di formazione di parti importanti del sistema sanitario e che la formazione alla cultura del rischio clinico stia diventando ormai una cosa ordinaria nel sistema sanitario regionale” lo si deve ad una lezione che “noi abbiamo saputo trarre da una tragedia come quella di Castellaneta”.
“La strage di Castellaneta – ha spiegato il Presidente - fu per noi un evento traumatico e fu l'occasione anche per svolgere un lavoro, abbastanza inedito, di indagine amministrativa. E l’analisi di quell’evento fu molto interessante per capire tutto ciò che non bisogna fare e tutto ciò che invece è necessario fare di fronte al tema della sicurezza del paziente”.
“La democrazia è terapeutica – ha concluso Vendola – condividere cioè il pane della competenza è utile a produrre la buona sanità. Ma lo sforzo di questi anni, e che è ancora corso, è quello legato alla standardizzazione dei protocolli di sicurezza affinchè cresca globalmente nella comunità sanitaria la cultura della prevenzione, che è fondamentale, e dell’intervento efficace di fronte agli eventi sentinella”.