"Sul concetto di volto nel figlio di Dio": al Petruzzelli l’opera di Castellucci tra blasfemia e profonda religiosità

di Sabrina Lanzillotti - A quattro anni dal suo debutto, è arrivato anche a Bari lo spettacolo “Sul concetto di volto nel figlio di Dio”, la discussa pièce del regista Romeo Castellucci prodotto dalla compagnia “Socìetas Raffaello Sanzio” e leone d’oro alla carriera nel 2013.
Così com’era già avvenuto in altre zone d’Italia, anche nel capoluogo pugliese la rappresentazione di Castellucci ha suscitato discussioni e polemiche da parte della comunità cristiana, che si è sentita oltraggiata dalla decisione del regista di far gettare da alcuni bambini bombe a mano e sterco sulla gigantografia di Gesù Cristo.
Nonostante le modifiche apportate al copione (è stato eliminato il lancio di sterco), numerosi fedeli si sono incontrati ieri sera alle ore 21:00 di fronte al teatro Petruzzelli per «Un’adorazione eucaristica di riparazione dell’irriverente rappresentazione» durata quanto l’intero spettacolo.

“Sul concetto di volto nel figlio di Dio” è certamente un’opera provocatoria, che vuole porre domande e non suggerisce risposte, una pièce che emoziona e allo stesso tempo divide.
La scenografia è dominata dall’imponente ritratto rinascimentale del volto di Cristo così come lo dipinse Antonello da Messina. Il quadro sembra guardare lo spettatore dritto negli occhi ed è impossibile non lasciarsi distrarre dal suo sguardo tanto persuasivo e pragmatico.
Quella messa in scena da Castellucci è un’interpretazione del quarto comandamento, “onora il padre e la madre”, particolarmente intensa ed esasperata. Sul palco vediamo infatti un anziano non più autosufficiente ed un figlio amorevole ma esausto, che si aggira singhiozzando nelle feci che il padre non riesce più a trattenere.

Disperato e senza smettere di piangere, l’uomo si dirige verso il volto di Gesù e riecheggiano le parole del salmo 21, le stesse che Gesù sulla croce rivolse al Padre: “Mio Dio, Mio Dio perché mi hai abbandonato?”. Il momento più controverso è certamente rappresentato dall’ingresso di un gruppo di bambini che estraggono dagli zaini numerose bombe a mano e le gettano sull’immagine del Cristo che si squarcia e mostra la scritta “You are notmyshepherd” (Tu non sei il mio pastore).
“Sul concetto di volto del figlio di Dio” è un grido di rabbia e allo stesso tempo una supplica silenziosa. Quella del protagonista è la storia di ogni uomo che, nel momento di più intensa disperazione, si rivolge al proprio Dio e, con un fare arrogante ma allo stesso tempo sommesso, chiede semplicemente aiuto.
“Sul concetto di volto nel figlio di Dio” è con Gianni Plazzi, Sergio Scarlatella insieme a Dario Boldrini, Vito Matera e Silvano Voltolina.

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