Venticinque anni senza Pertini
di Nicola Zuccaro - Nella notte del 24 febbraio 1990 all'età di 93 anni, muore nel suo appartamento romano, Sandro Pertini. Capo dello Stato dal 1978 al 1985, fu soprannominato il "Presidente più amato dagli italiani" in virtù della sua schiettezza e della sua spontaneità a causa delle quali metteva in difficoltà il servizio di sicurezza a sua protezione ogni qualvolta nelle sue visite sia private che ufficiali "violava" il protocollo del cerimoniale.
Durante il suo settennato, condivise i dolori e le gioie degli italiani. Dal Terremoto che colpì il 23 novembre 1980 l'Irpinia alla vittoria dell'Italia ai Mondiali di Calcio del 1982, Pertini svolse coerentemente il suo ruolo di primo italiano con nel cuore Bari e Provincia. In quest'ultima, e precisamente presso la Casa Circondariale di Turi, Pertini visse la dura esperienza carceraria per la sua avversione al Fascismo assieme all'illustre compagno di cella, Antonio Gramsci.
Per le sue origini socialiste, Pertini non rinnegò la sua antica vicinanza ai lavoratori quando, nell'agosto del 1962 in occasione della rivolta degli edili scoppiata a Bari, da semplice parlamentare visitò presso il carcere locale gli operai arrestati. Tornò in Puglia nella primavera del 1980 per una visita di alcuni giorni in qualità di Presidente della Repubblica agli inizi degli anni '80.
Durante il suo settennato, condivise i dolori e le gioie degli italiani. Dal Terremoto che colpì il 23 novembre 1980 l'Irpinia alla vittoria dell'Italia ai Mondiali di Calcio del 1982, Pertini svolse coerentemente il suo ruolo di primo italiano con nel cuore Bari e Provincia. In quest'ultima, e precisamente presso la Casa Circondariale di Turi, Pertini visse la dura esperienza carceraria per la sua avversione al Fascismo assieme all'illustre compagno di cella, Antonio Gramsci.
Per le sue origini socialiste, Pertini non rinnegò la sua antica vicinanza ai lavoratori quando, nell'agosto del 1962 in occasione della rivolta degli edili scoppiata a Bari, da semplice parlamentare visitò presso il carcere locale gli operai arrestati. Tornò in Puglia nella primavera del 1980 per una visita di alcuni giorni in qualità di Presidente della Repubblica agli inizi degli anni '80.