FOGGIA - “Le ultime rilevazioni dell’Osservatorio Regionale del Turismo confermano quanto ho sempre sostenuto: il Gargano in particolare, e la provincia di Foggia in generale, rappresentano una risorsa strategica e non un problema per la Puglia. Nonostante il grave handicap infrastrutturale, nonostante collegamenti lacunosi, se non del tutto inesistenti. Le battaglie quindi per l’aeroporto ‘Gino Lisa’ e per una complessiva riconsiderazione delle politiche inerenti il turismo non possono prescindere da quel 27,6 per cento di stranieri che lo scorso anno hanno scelto proprio il Gargano per le loro vacanze, dai 49mila arrivi – sempre relativi a turisti provenienti dall’estero – registrati a Vieste, dai 50mila a San Giovanni Rotondo". Così in una nota il consigliere regionale del Nuovo Centrodestra, Giannicola De Leonardis.
"Numeri ancora più considerevoli - prosegue De Leonardis - se sommati con quelli inerenti i turisti italiani, fino a lievitare a 257mila presenze a Vieste e 235mila a San Giovanni Rotondo. In un territorio dove è concentrato, tra l’altro, il 70 per cento di strutture ricettive dell’intera regione, dagli standard qualitativi sempre più alti. Quanto potrebbe crescere allora il turismo con un aeroporto in grado di intercettare grandi tour operator, permettendo agli operatori nel settore di proporre pacchetti completi legati al viaggio e al soggiorno, aumentando la loro competitività e attrattività sui mercati internazionali? E che benefici potrebbero derivarne alla Puglia tutta? Rispondere a queste domande equivarrebbe a capire che l’allungamento della pista del ‘Gino Lisa’ e la riapertura dello scalo foggiano non sono una battaglia di campanile, perché il problema non è certo la distanza tra Foggia e l’aeroporto di Bari, ma quella tra l’aeroporto di Bari e il Gargano o il Subappennino, se il discorso si sposta al turismo".
"E proprio la particolare geomorfologia ed estensione della Puglia rendono tutt’altro che un capriccio la richiesta di un ulteriore scalo pienamente operativo e funzionale in un territorio fin troppo penalizzato (appena ieri ho ricordato i ritardi e l’insufficienza dei fondi e degli interventi dopo le alluvioni del settembre dello scorso anno), ma dalle potenzialità enormi, e le cui ricadute positive ricadrebbero sull’intera comunità pugliese”, conclude De Leonardis.
"Numeri ancora più considerevoli - prosegue De Leonardis - se sommati con quelli inerenti i turisti italiani, fino a lievitare a 257mila presenze a Vieste e 235mila a San Giovanni Rotondo. In un territorio dove è concentrato, tra l’altro, il 70 per cento di strutture ricettive dell’intera regione, dagli standard qualitativi sempre più alti. Quanto potrebbe crescere allora il turismo con un aeroporto in grado di intercettare grandi tour operator, permettendo agli operatori nel settore di proporre pacchetti completi legati al viaggio e al soggiorno, aumentando la loro competitività e attrattività sui mercati internazionali? E che benefici potrebbero derivarne alla Puglia tutta? Rispondere a queste domande equivarrebbe a capire che l’allungamento della pista del ‘Gino Lisa’ e la riapertura dello scalo foggiano non sono una battaglia di campanile, perché il problema non è certo la distanza tra Foggia e l’aeroporto di Bari, ma quella tra l’aeroporto di Bari e il Gargano o il Subappennino, se il discorso si sposta al turismo".
"E proprio la particolare geomorfologia ed estensione della Puglia rendono tutt’altro che un capriccio la richiesta di un ulteriore scalo pienamente operativo e funzionale in un territorio fin troppo penalizzato (appena ieri ho ricordato i ritardi e l’insufficienza dei fondi e degli interventi dopo le alluvioni del settembre dello scorso anno), ma dalle potenzialità enormi, e le cui ricadute positive ricadrebbero sull’intera comunità pugliese”, conclude De Leonardis.