Brindisi: la strategia rifiuti zero per contrastare i nuovi arrivi dalla Terra di Bari

BRINDISI - Negli ultimi mesi le chiusure delle discariche di Conversano e di Trani, dovute all’inquinamento e alla non corretta gestione delle stesse, ha creato in Puglia un problema di smaltimento dei rifiuti interprovinciale. Infatti, queste discariche ricevevano gli scarti provenienti dagli impianti di TMB (Trattamento Meccanico Biologico) dell’AMIU di Bari e della Daneco di Giovinazzo. A seguito della chiusura delle discariche, l’ATO di Bari ha avuto problemi sulla destinazione dei rifiuti prodotti dai TMB da smaltire, soprattutto a causa delle basse percentuali di raccolta differenziata della provincia di Bari e del conferimento ai TMB di enormi quantitativi di rifiuto residuo (RUR). L’Ordinanza n. 13 del 04/11/2014 del Presidente della regione Puglia Vendola ha dato la possibilità  all’Ufficio di Presidenza dell’ATO BA di avviare il conferimento dei rifiuti presso le discariche nelle province di Taranto e Brindisi: operazioni prorogate nel tempo e che continuano tutt’oggi.

“Trecento tonnellate al giorno di rifiuti baresi sono diretti alla discarica Formica Ambiente di Brindisi a causa della cattiva gestione delle discariche da parte dei gestori ma soprattutto delle amministrazioni che sono inadempienti dinanzi alla legge italiane, non riuscendo a raggiungere quel 65% di raccolta differenziata fissato da tempo – dichiarano la candidata Presidente alla Regione Puglia per il Movimento 5 Stelle, Antonella Laricchia, e i candidati della provincia di Brindisi Gianluca Bozzetti, Giuseppe Morelli, Simona Schirinzi, Paolo Mariani e Federica Bellino (M5S) – La cattiva gestione delle discariche di Conversano e Trani, inoltre, dimostra che le amministrazioni coinvolte hanno rilasciato e prorogato autorizzazioni, che non dovevano essere rilasciate, a gestioni poco accurate. A pagare sono, come al solito, i cittadini”.

La società Formica Ambiente, il 4 settembre scorso nel bel mezzo di un processo che la vede coinvolta, è stata convocata presso la Regione Puglia con i rappresentanti di enti e organizzazioni di Bari e Giovanizzo (OGA BA e BAT) per discutere delle possibili soluzioni per il conferimento temporaneo dei rifiuti prima destinati alla discarica di Trani. All’incontro, la società si rendeva disponibile a far fronte anche alle emergenze tariffarie della Regione attraverso un “contributo di solidarietà”, purché gli venisse assicurata una equa distribuzione dei conferimenti fra tutti i soggetti coinvolti. L’impresa decise, quindi, di smaltire 100 tonnellate al giorno con l’aggiunta di ulteriori cento a condizione che la Regione Puglia emettesse apposito provvedimento utile ad accettare i conferimenti e gli assicurasse un puntuale pagamento. Un paio di settimane dopo, la Formica Ambiente veniva condannata in primo grado, insieme ad altri nove imputati, per i reati di gestione illecita, traffico di rifiuti, corruzione e rivelazione del segreto d’ufficio.

“La cattiva gestione dei rifiuti in Puglia, con l’annessa solita emergenza mal gestita, non può trasformare le province di Brindisi e Taranto nella pattumiera regionale – continuano Antonella Laricchia ed i 5 Stelle brindisini – Peraltro in un territorio già martoriato da una serie infinita di problematiche ambientali di proporzioni internazionali (la centrale a carbone Enel Federico II e l’area di Micorosa) che andrebbero affrontate e risolte in maniera decisa e rapida. Infine, la mancanza di un aggiornamento sui dati ufficiali del Registro Tumori non fa che aumentare le nostre perplessità sulla volontà di rendere pubbliche statistiche che, probabilmente a questo punto, sono allarmanti”.
Quale, dunque, l’alternativa per il M5S? “Quella che è stata definita la regione più bella al mondo non può continuare a venir danneggiata inesorabilmente da una classe politica inadeguata. Ci opponiamo a questa pessima gestione che sta distruggendo il nostro territorio – concludono Antonella Laricchia e i candidati M5S della provincia di Brindisi – e rilanciamo la proposta ‘rifiuti zero’. Una gestione corretta dei rifiuti tesa al riciclo e al recupero totale della materiale, progettualità che come dimostrato da diversi studi ma soprattutto da esempi concreti già esistenti in Italia. Una modalità che non solo gioverebbe all’ambiente e alla salute, ma anche alle tasche dei cittadini e soprattutto all’aumento dell’occupazione nel settore. È questa la nostra proposta che intraprenderemo in maniera decisa una volta al governo della Regione Puglia”.

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