di Nicola Zuccaro - Vittoria della svolta o ipoteca per la salvezza? All'indomani del successo esterno in quel di Modena
(tanto pesante non per il risultato finale quanto per le ripercussioni del dopo gara e culminate con l'esonero del tecnico
dei canarini, Walter Novellino) sorge, immediato, questo interrogativo. Nel match di Modena, l'unica certezza emersa,
è stata la vincente conferma del 4-3-3. Il modulo tattico applicato nella scorsa gara vinta per 2-0 contro il Lanciano si è
rivelato essere il nuovo volto di un Bari spavaldo e privo di quei timori reverenziali palesemente rintracciabili nella precedente
gestione tecnica targata Devis Mangia, specie nelle gare esterne ovvero là dove il fattore campo non è per ragion veduta dalla
parte dei galletti.
Per tornare a definire il Bari una squadra da trasferta bisogna attendere l'imminente sfida interna contro il Catania degli ex Gillet e Sciaudone, in programma alle 20.30 di martedì 3 marzo, e la successiva gara in quel di Avellino alle 18 di sabato 7 marzo. Due impegni che impongono agli uomini di Davide Nicola, di archiviare subito il "Festoso sabato del Villaggio Biancorosso " andato in scena, con la presenza di circa 1000 tifosi, sugli spalti del Braglia di Modena.
Per tornare a definire il Bari una squadra da trasferta bisogna attendere l'imminente sfida interna contro il Catania degli ex Gillet e Sciaudone, in programma alle 20.30 di martedì 3 marzo, e la successiva gara in quel di Avellino alle 18 di sabato 7 marzo. Due impegni che impongono agli uomini di Davide Nicola, di archiviare subito il "Festoso sabato del Villaggio Biancorosso " andato in scena, con la presenza di circa 1000 tifosi, sugli spalti del Braglia di Modena.