Fisco: accordo Italia-Svizzera, tutto ciò che c'è da sapere

di Piero Chimenti - L'Italia rappresentata dal Ministro dell'Economia Padoan ha concluso tra lo scorso fine febbraio e gli inizi di marzo gli accordi con la Svizzera, Liechtenstein e Principato di Monaco, anticipando di due anni la convenzione siglata dall'Ocse con alcuni Stati (tra cui quelli sopra citati) considerati "paradisi fiscali" per cancellarli della black-list a favore della white-list di coloro che applicano i criteri stabiliti nella trasparenza fiscale.

L'accordo con la Svizzera si snoda in due parti: la prima va a modificare la Convenzione del 1976, che dovrà essere ratificata dai rispettivi Parlamenti, la seconda prevede un documento definito "road map" la continuazione della collaborazione tra i due Paesi sui temi fiscali e della finanziaria.

La modifica della Convenzione prevede l'eliminazione della doppia imposizione fiscale per regolamentarla in un modo nuovo e la fine del segreto bancario (così come nei trattati con Liechtenstein e Monaco). L'intesa autorizza il Paese estero a lasciare informazioni su gli investitori italiani al momento solo su richiesta (dal 2018 diventeranno obbligatorie). Il nostro Fisco potrà richiedere informazioni sui contribuenti italiani che abbiano conti in Svizzera solo a partire dall'anno corrente.

Per incoraggiare tutti coloro che non hanno denunciato la detenzione di capitali all'estero, c'è la possibilità di "usufruire" del voluntary disclosure. Questa dichiarazione entro il 30 settembre c.a. permette la regolarizzazione di beni o capitali, versando le somme dovute ma con un notevole abbattimento delle sanzioni senza incorrere ad ulteriori sanzioni tributarie. E' questo l'aspetto dell'accordo a cui punta fortemente il nostro Governo; infatti si stima che possano rientrare nell'italico territorio un gettito monetario superiore ai 6,5 miliardi di euro.

Tra i punti affrontati nella seconda parte dell'accordo elvetico è presente il tema dei frontalieri, coloro che per lavoro fanno i pendolari tra i due Paesi. Ne sono stimati circa 60 mila a cui verrà modificata la tassazione. Infatti prima di tale accordo venivano tassati soltanto dalla Svizzera che poi riversava alle città di confine una tassazione di circa 38,8%. Dalla sottoscrizione del trattato la ripartizione delle tasse da pagare è data per il 70% a favore della Confederazione e il 30% per il Belpaese, per poi adeguarle al nostro regime fiscale in maniera graduale.

Un tema ancora aperto riguarda infine lo spinoso caso della fiscalità indiretta, nel tentativo di trovare una semplice regolamentazione delle leggi nazionali ed internazionali nell'exclave (territorio che appartiene ad uno Stato seppur si trovi all'esterno del suo territorio) Campione d'Italia; cittadina di 3.000 abitanti che utilizza la rete telefonica biancocrociata e gode sia dei servizi postali italiani che ellenici, oltre al doppio sistema monetario Franco ed Euro per via della presenza del rinomato casinò.

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