BARI - Novanta lavoratori usa e getta: sono gli operai a tempo determinato della Magneti Marelli di Bari-Modugno che da gennaio 2010 a marzo 2013 hanno lavorato “a intermittenza” nello stabilimento anche 27 mesi complessivi, “presi e lasciati” secondo l’andamento delle commesse industriali. Ora, davanti ad una tiepida ripresa economica, sono stati accantonati, perché l’Azienda ha preferito assumere giovani periti elettronici e meccanici attraverso agenzie interinali. “Lavoratori beffati, una vicenda moralmente inaccettabile” secondo il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, “una situazione scandalosa, consentita purtroppo dalle leggi”, per l’assessore regionale al lavoro Leo Caroli, che hanno incontrato una delegazione presso la Presidenza consiliare.
“Operai selezionati, formati”, aggiunge Introna, “non è accettabile che siano abbandonati al loro destino”. L’occupazione rientrava nei programmi comunitari. La Marelli godeva del cofinanziamento della Regione, nel quadro del progetto “Investiamo nel vostro futuro”, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo regionale 2007-2013. E la Puglia - unica in Europa, ha spiegato Caroli - pone come condizione che alla fine il numero delle unità lavorative impiegate sia lo stesso più uno degli occupati all’avvio del piano di investimento.
Il nuovo quadro normativo di “deregolamentazione legislativa” in atto da quindici anni consente questa situazione, “ma restano aspetti di carattere etico e di tenuta sociale” che il presidente del Consiglio e l’assessore hanno messo in evidenza. La Regione conferma la volontà di affiancare i lavoratori assecondando ogni iniziativa dei sindacati, dai quali dovrà necessariamente passare il rilancio della vertenza.
Intanto, “per un tempestivo approfondimento che chiarisca l’incresciosa vicenda”, il presidente Introna ha chiesto all’Azienda la disponibilità a un incontro (martedì 17, alle 12, in via Capruzzi,). “Anche per evitare quello che appare un conflitto moralmente inaccettabile tra i lavoratori”, conclude il presidente.
“Operai selezionati, formati”, aggiunge Introna, “non è accettabile che siano abbandonati al loro destino”. L’occupazione rientrava nei programmi comunitari. La Marelli godeva del cofinanziamento della Regione, nel quadro del progetto “Investiamo nel vostro futuro”, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo regionale 2007-2013. E la Puglia - unica in Europa, ha spiegato Caroli - pone come condizione che alla fine il numero delle unità lavorative impiegate sia lo stesso più uno degli occupati all’avvio del piano di investimento.
Il nuovo quadro normativo di “deregolamentazione legislativa” in atto da quindici anni consente questa situazione, “ma restano aspetti di carattere etico e di tenuta sociale” che il presidente del Consiglio e l’assessore hanno messo in evidenza. La Regione conferma la volontà di affiancare i lavoratori assecondando ogni iniziativa dei sindacati, dai quali dovrà necessariamente passare il rilancio della vertenza.
Intanto, “per un tempestivo approfondimento che chiarisca l’incresciosa vicenda”, il presidente Introna ha chiesto all’Azienda la disponibilità a un incontro (martedì 17, alle 12, in via Capruzzi,). “Anche per evitare quello che appare un conflitto moralmente inaccettabile tra i lavoratori”, conclude il presidente.