di Daniele Martini - "Nati per vincere, scoprire i nostri talenti ed inseguire i nostri sogni": è stato questo il titolo dell'incontro che si è tenuto mercoledì 11 marzo ad Ostuni presso l'istituto Jean Monnet. Tra i partecipanti vi era il giovane attore ostunese Michele Conenna, il quale lo vedremo presto in tv nella fiction "Pietro Mennea, la freccia del sud" in onda su Raiuno il 29 e 30 marzo. Abbiamo avuto l'onore di intervistarlo:
D. Caro Michele, hai parlato di fronte a tanti studenti in un incontro dal titolo "Nati per vincere, scoprire i nostri talenti ed inseguire i nostri sogni". Come hai scoperto il tuo talento? Cerchi sempre di realizzare i tuoi sogni?
R. In realtà il talento non si scopre, o meglio te lo fanno scoprire gli altri. Amavo fin da bambino le recite e il teatro e speravo che un giorno avrei calcato un set cinematografico in film o fiction. Nella vita mi pongo degli obiettivi che corrispondono ai miei sogni che inseguo senza mai fermarmi.
D. Come sei stato scelto per interpretare il ruolo di Gambatesa, il primo amico-rivale di Mennea?
R. Il ruolo mi è stato affidato in seguito ad un provino fatto pochi giorni prima dell'inizio delle riprese della fiction. Ho fatto un semplice provini dimostrando le mie doti e la mia simpatia.
D. Come hai vissuto l'esperienza di recitare nella fiction "Mennea, la freccia del Sud?
R. È stata forse una delle esperienze più belle della mia vita. Si, stressante ma piena zeppa di soddisfazioni. Due mesi di intenso lavoro che hanno portato al risultato che vedrete presto in tv.
D. Un tuo ricordo sulla figura di Pietro Mennea. Cosa ti ha insegnato?
R. Anch'io quando ero ragazzino attorno ai 15 anni amavo follemente la staffetta tant'è che diventai campione regionale. Mennea ha da insegnare molto ai ragazzi non solo quelli che praticano sport ma anche nella vita in generale.
D. Quanto conta per te lo sport?
R. Conta abbastanza, anche se negli ultimi anni ho ridotto di molto l'attività fisica ma compenso il tutto con lunghe passeggiate.
D. Progetti per il futuro?
R. Tanti progetti per il futuro che ad oggi non posso dire, ma ci stiamo muovendo.
D. Che consiglio dai ai giovani che vorrebbero intraprendere la carriera nel mondo televisivo?
R. È un mondo bastardo. Magari ti dà tanto ma in un niente ti toglie tutto. Bisogna essere costanti nell'impegno, essere umili. Ecco, questi sono gli ingredienti di un meritato successo.
D. Caro Michele, hai parlato di fronte a tanti studenti in un incontro dal titolo "Nati per vincere, scoprire i nostri talenti ed inseguire i nostri sogni". Come hai scoperto il tuo talento? Cerchi sempre di realizzare i tuoi sogni?
R. In realtà il talento non si scopre, o meglio te lo fanno scoprire gli altri. Amavo fin da bambino le recite e il teatro e speravo che un giorno avrei calcato un set cinematografico in film o fiction. Nella vita mi pongo degli obiettivi che corrispondono ai miei sogni che inseguo senza mai fermarmi.
D. Come sei stato scelto per interpretare il ruolo di Gambatesa, il primo amico-rivale di Mennea?
R. Il ruolo mi è stato affidato in seguito ad un provino fatto pochi giorni prima dell'inizio delle riprese della fiction. Ho fatto un semplice provini dimostrando le mie doti e la mia simpatia.
D. Come hai vissuto l'esperienza di recitare nella fiction "Mennea, la freccia del Sud?
R. È stata forse una delle esperienze più belle della mia vita. Si, stressante ma piena zeppa di soddisfazioni. Due mesi di intenso lavoro che hanno portato al risultato che vedrete presto in tv.
D. Un tuo ricordo sulla figura di Pietro Mennea. Cosa ti ha insegnato?
R. Anch'io quando ero ragazzino attorno ai 15 anni amavo follemente la staffetta tant'è che diventai campione regionale. Mennea ha da insegnare molto ai ragazzi non solo quelli che praticano sport ma anche nella vita in generale.
D. Quanto conta per te lo sport?
R. Conta abbastanza, anche se negli ultimi anni ho ridotto di molto l'attività fisica ma compenso il tutto con lunghe passeggiate.
D. Progetti per il futuro?
R. Tanti progetti per il futuro che ad oggi non posso dire, ma ci stiamo muovendo.
D. Che consiglio dai ai giovani che vorrebbero intraprendere la carriera nel mondo televisivo?
R. È un mondo bastardo. Magari ti dà tanto ma in un niente ti toglie tutto. Bisogna essere costanti nell'impegno, essere umili. Ecco, questi sono gli ingredienti di un meritato successo.