Milan, furia francese sul Cagliari: San Siro semivuoto per protesta, Berlusconi tace

di Luca Losito - Il Milan torna al successo con il Cagliari nel giorno in cui San Siro, semivuoto, accoglie la protesta chiesta a gran voce con un comunicato dalla Curva Sud. Quell'”Insert Coin”, sin troppo eloquente, inchioda l'assenza d'investimenti degli ultimi anni, una bordata a cui Berlusconi, primo obiettivo, probabilmente anche conscio delle proprie mancanze, non ha neppure risposto. Da attenzionare nei prossimi giorni i possibili rumors che il Cavaliere è solito concedere, anche sui temi più scottanti.

Venendo al campo, salvo qualche spavento iniziale, il Milan l'ha indirizzata subito sui binari giusti, trovando il vantaggio con una perla, l'ennesima, di Menez. Poi, i rossoneri hanno continuato a spingere, pur senza infilare il raddoppio. E ad inizio ripresa, la solita amnesia difensiva ha offerto al Cagliari un contropiede sanguinoso ben finalizzato da Farias. 1-1, ma immediata reazione milanista col bolide terra-aria di Mexes su corner a rimettere subito le cose a posto. Il 2-1, e il cambio Honda-Cerci (ancora terribile la prova del nipponico dopo Firenze e non solo), chiudono i giochi: l'esterno ex granata si esibisce in una progressione e un dribbling dei tempi migliori, conquistando un penalty grazie al fallo (pur fuoriarea) di Ceppitelli. Dal dischetto, Menez, è algido. 3-1, gara in cassaforte. Pazzini e Cerci potrebbero anche calare il poker, ma Brkic miracoleggia. Finisce così.

Il campo ha offerto risposte positive, tuttavia, forse, un po' tardive. La squadra di Inzaghi, comunque, deve cercare di fare il massimo da qui a fine stagione, se non altro per salvare la faccia nel raffronto degli annali e per sperare timidamente in un piazzamento europeo ad oggi davvero difficile. Si vedrà. In ogni caso, come ricorda il colpo d'occhio sugli spalti deserti, sarebbe bene che la proprietà s'interroghi e valuti seriamente cosa fare di un giocattolo impoverito sino all'inverosimile ed ormai irriconoscibile rispetto al passato.