di Luca Losito - Al peggio non c'é mai fine. Questo ciò che ispirano, di volta in volta, le gare del Milan. L'Hellas Verona sigla al 94' il beffardo 2-2 che chiude una gara brutta e scorbutica, in cui si riducono ulteriormente le residue speranze di salvare il salvabile del clan rossonero, e Inzaghi finisce ancor più sulla graticola. Un'odissea senza fine, questo è l'unico termine di paragone per quest'annata rossonera. O almeno così pare.
Al vantaggio degli scaligeri, firmato Toni, risponde la truppa milanese, col timbro di Menez. Due reti dal dischetto, propiziate da altrettanti pasticci difensivi in area di rigore. Il primo tempo è tutto qui, e questo spiega i fischi copiosi di San Siro. Poi, nella ripresa, i rossoneri partono col turbo: Mexes, in mischia, sigla il sorpasso. Vantaggio immeritato, che gli avanti di Inzaghi si guardano bene dal rimpinguare. E così, col passare dei minuti e l'avanzare degli uomini di Mandorlini, quando tutto sembrava ormai deciso, arriva il gol-beffa di Nico Lopez. 2-2, altra settimana di passione. Il destino rossonero.
Manco a dirlo, post-partita turbolento. Inzaghi sfiduciato e poco rassicurato dai vertici: situazione che non può che danneggiare ulteriormente una squadra già abilissima di per sé nell'autolesionismo. L'unica bella notizia è la possibile cessione di quote societarie ad investitori esteri: qualsiasi soluzione sarebbe più utile della scriteriata e sparagnina presidenza Berlusconi. Ultima nota: la prossima, a Firenze. Salah quel che Salah.
Al vantaggio degli scaligeri, firmato Toni, risponde la truppa milanese, col timbro di Menez. Due reti dal dischetto, propiziate da altrettanti pasticci difensivi in area di rigore. Il primo tempo è tutto qui, e questo spiega i fischi copiosi di San Siro. Poi, nella ripresa, i rossoneri partono col turbo: Mexes, in mischia, sigla il sorpasso. Vantaggio immeritato, che gli avanti di Inzaghi si guardano bene dal rimpinguare. E così, col passare dei minuti e l'avanzare degli uomini di Mandorlini, quando tutto sembrava ormai deciso, arriva il gol-beffa di Nico Lopez. 2-2, altra settimana di passione. Il destino rossonero.
Manco a dirlo, post-partita turbolento. Inzaghi sfiduciato e poco rassicurato dai vertici: situazione che non può che danneggiare ulteriormente una squadra già abilissima di per sé nell'autolesionismo. L'unica bella notizia è la possibile cessione di quote societarie ad investitori esteri: qualsiasi soluzione sarebbe più utile della scriteriata e sparagnina presidenza Berlusconi. Ultima nota: la prossima, a Firenze. Salah quel che Salah.
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