di Mario Contino, fondatore dell'associazione AIRM - Il 23 gennaio 2015, l'Associazione Italiana Ricercatori del Mistero (www.associazioneairm.it) si è recata nell'antico comune di Bitonto (Ba) per indagare su una “leggenda” che da alcuni anni sembrava aver preso piede nella graziosa cittadina.
Alcune voci narravano di uno strano teschio presente all'interno della “cripta – ossario” del cimitero comunale. Questo teschio con presunte monete in bocca e negli occhi avrebbe suscitato curiosità e clamore in quanto presumibilmente di origine pre-cristiana.
Dopo aver indagato in zona, e raccolto varie testimonianze a sostegno della leggenda, ci siamo recati presso gli uffici del Comune di Bitonto per richiedere, alle autorità competenti, le autorizzazioni necessarie per accedere nel sacro luogo e cercare prove che potessero dimostrare la reale presenza del teschio in questione.
In orario notturno, per evitare inutili viavai di curiosi che avrebbero certamente creato confusione nel luogo “dell'Eterno riposo”, armati di videocamere e fotocamere in grado di riprendere sia la radiazione luminosa degli IR (raggi infrarossi) che degli UV (raggi ultravioletti), con il supporto di registratori particolarmente sensibili ad ultrasuoni ed infrasuoni ed altra strumentazione utile a monitorare le condizioni ambientali attraverso la registrazione di dati quali: temperatura, umidità, radiazione elettromagnetica ecc., siamo scesi nell'antica cripta alla ricerca di indizi utili.
Con indosso tute protettive e mascherine atte ad evitare il contatto e l'inalazione di possibili muffe presenti in luoghi simili, abbiamo documentato lo stato dei luoghi e reperito materiale Audio-Visivo molto interessante che mostreremo a breve nel video-documentario che stiamo preparando.
Dopo circa 2 ore di indagini tra corpi esposti a vista e completamente mummificati, abbiamo rintracciato il teschio in questione, ben conservato con ancora la dentatura quasi intatta e con una moneta ben visibile all'interno della cavità orale.
Non è stato possibile datare la moneta in quanto posta in una posizione in cui risultavano invisibili eventuali incisioni, certo è che appariva abbastanza lucida difficilmente accomunabile a monete risalenti al periodo pre-cristiano che avrebbero risentito dell'erosione del tempo.
Per ulteriori indagini occorrerebbe l'intervento di organi competenti ed autorizzati ad estrarre la moneta dal teschio e ad esaminarla attentamente, saranno le autorità competenti a valutare tale opzione.
Il cimitero di Bitonto, ovviamente, risale al periodo successivo all'editto di Saint Cloud “Décret Impérial sur les Sépultures”, emanato da Napoleone a Saint-Cloud il 12 giugno 1804 e che decretava l'oligo di stabilire il luogo di sepoltura all'esterno delle mura cittadine.
Basterebbe questo dato per stabilire l'inesattezza della leggenda in essere, probabilmente dovuta ad un'antica usanza, reminiscenza di antichi culti risalenti al periodo greco-romano, nel quale era consuetudine inserire in bocca al defunto “l'Obolo” da consegnare a Caronte, il traghettatore degli inferi.
L'associazione Italiana Ricercatori del Mistero, come ormai noto, unisce la ricerca storico-folkloristica a quella definibile “parascientifica”, atta ad individuare l'eventuale presenza di attività paranormale nel luogo preso in esame.
Nel caso specifico sono state registrate molte voci anomale, la più significativa delle quali, avrebbe pronunciato la parola “AVE”, traducibile con “Salve” oppure “Ciao”, anomalia molto interessante che sarà resa nota nel video-documentario. Nello stesso video saranno intervistate varie figure professionali che interpreteranno, in relazione ai loro studi, il materiale ottenuto durante le indagini svolte.
In definitiva, uno studio molto interessante che, ancora una volta, dimostra come la cultura contadina pugliese, intrisa di folklore, sia giunta quasi inalterata fino ai nostri giorni.
Alcune voci narravano di uno strano teschio presente all'interno della “cripta – ossario” del cimitero comunale. Questo teschio con presunte monete in bocca e negli occhi avrebbe suscitato curiosità e clamore in quanto presumibilmente di origine pre-cristiana.
Dopo aver indagato in zona, e raccolto varie testimonianze a sostegno della leggenda, ci siamo recati presso gli uffici del Comune di Bitonto per richiedere, alle autorità competenti, le autorizzazioni necessarie per accedere nel sacro luogo e cercare prove che potessero dimostrare la reale presenza del teschio in questione.
In orario notturno, per evitare inutili viavai di curiosi che avrebbero certamente creato confusione nel luogo “dell'Eterno riposo”, armati di videocamere e fotocamere in grado di riprendere sia la radiazione luminosa degli IR (raggi infrarossi) che degli UV (raggi ultravioletti), con il supporto di registratori particolarmente sensibili ad ultrasuoni ed infrasuoni ed altra strumentazione utile a monitorare le condizioni ambientali attraverso la registrazione di dati quali: temperatura, umidità, radiazione elettromagnetica ecc., siamo scesi nell'antica cripta alla ricerca di indizi utili.
Con indosso tute protettive e mascherine atte ad evitare il contatto e l'inalazione di possibili muffe presenti in luoghi simili, abbiamo documentato lo stato dei luoghi e reperito materiale Audio-Visivo molto interessante che mostreremo a breve nel video-documentario che stiamo preparando.
Dopo circa 2 ore di indagini tra corpi esposti a vista e completamente mummificati, abbiamo rintracciato il teschio in questione, ben conservato con ancora la dentatura quasi intatta e con una moneta ben visibile all'interno della cavità orale.
Non è stato possibile datare la moneta in quanto posta in una posizione in cui risultavano invisibili eventuali incisioni, certo è che appariva abbastanza lucida difficilmente accomunabile a monete risalenti al periodo pre-cristiano che avrebbero risentito dell'erosione del tempo.
Per ulteriori indagini occorrerebbe l'intervento di organi competenti ed autorizzati ad estrarre la moneta dal teschio e ad esaminarla attentamente, saranno le autorità competenti a valutare tale opzione.
Il cimitero di Bitonto, ovviamente, risale al periodo successivo all'editto di Saint Cloud “Décret Impérial sur les Sépultures”, emanato da Napoleone a Saint-Cloud il 12 giugno 1804 e che decretava l'oligo di stabilire il luogo di sepoltura all'esterno delle mura cittadine.
Basterebbe questo dato per stabilire l'inesattezza della leggenda in essere, probabilmente dovuta ad un'antica usanza, reminiscenza di antichi culti risalenti al periodo greco-romano, nel quale era consuetudine inserire in bocca al defunto “l'Obolo” da consegnare a Caronte, il traghettatore degli inferi.
L'associazione Italiana Ricercatori del Mistero, come ormai noto, unisce la ricerca storico-folkloristica a quella definibile “parascientifica”, atta ad individuare l'eventuale presenza di attività paranormale nel luogo preso in esame.
Nel caso specifico sono state registrate molte voci anomale, la più significativa delle quali, avrebbe pronunciato la parola “AVE”, traducibile con “Salve” oppure “Ciao”, anomalia molto interessante che sarà resa nota nel video-documentario. Nello stesso video saranno intervistate varie figure professionali che interpreteranno, in relazione ai loro studi, il materiale ottenuto durante le indagini svolte.
In definitiva, uno studio molto interessante che, ancora una volta, dimostra come la cultura contadina pugliese, intrisa di folklore, sia giunta quasi inalterata fino ai nostri giorni.