BARI - “Le ultimissime notizie di stampa riguardanti la classificazione di cinque pesticidi come probabili o possibili agenti cancerogeni per l’uomo destano moltissima preoccupazione. Tra queste vi è il glisofato, abbondantemente utilizzato in agricoltura e previsto anche nel piano di contrasto alla Xylella fastidiosa: è urgente che il nostro governo aiuti a fare chiarezza sui rischi”.
Lo scrive il senatore Dario Stefàno annunciando il deposito di una interrogazione urgente ai Ministri dell’Agricoltura, della Salute e dell’Ambiente con cui chiede se dispongano di ulteriori studi o attestazioni scientifiche in grado di valutare la veridicità e sostenibilità delle conclusioni raggiunte dallo studio prodotto dallo IARC, o se, diversamente, non ritengano necessario provvedere a reperire altri dati scientifici, sia di livello comunitario che internazionale, in grado di costruire una valutazione il più possibile obiettiva ed esaustiva in grado di escludere gli effetti nocivi derivanti dall’impiego e dall’utilizzo di questi pesticidi.
L’interrogazione nasce in seguito alla notizia della pubblicazione dello studio "Carcinogenicity of tetrachlorvinphos, parathion, malathion, diazinon, and glyphosate", redatto dai ricercatori dell'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro di Lione che classifica 5 pesticidi come probabili o possibili agenti cancerogeni per l'uomo. Le sostanze, sospettate anche di provocare danni al Dna, sono: il Glisofato, il Diazinon, il Malathion, il Parathion e il Tetraclorvinfos.
“In particolare – sottolinea Stefàno - il glifosato è una sostanza utilizzata in circa 750 prodotti per l’agricoltura, il giardinaggio, il trattamento degli spazi urbani ed è il principio attivo alla base di uno degli erbicidi più diffusi nel mondo, il “Round up”, prodotto dalla multinazionale Monsanto, che tra l’altro commercializza soia, mais, cotone e colza “Roundup Ready”, tolleranti quindi alle applicazioni di questo erbicida”.
“Non solo – conclude - considerato l’impiego previsto del glisofato nel piano di contrasto alla diffusione della Xylella fastidiosa presente oggi in Salento, chiedo ai Ministri se sono in grado di escludere, in maniera chiara e assoluta, che la quantità e la modalità di impiego di tale pesticida risulta priva di effetti dannosi e per la salute umana e per la salubrità dei prodotti derivanti dalle piante interessate da tale trattamento”.
Lo scrive il senatore Dario Stefàno annunciando il deposito di una interrogazione urgente ai Ministri dell’Agricoltura, della Salute e dell’Ambiente con cui chiede se dispongano di ulteriori studi o attestazioni scientifiche in grado di valutare la veridicità e sostenibilità delle conclusioni raggiunte dallo studio prodotto dallo IARC, o se, diversamente, non ritengano necessario provvedere a reperire altri dati scientifici, sia di livello comunitario che internazionale, in grado di costruire una valutazione il più possibile obiettiva ed esaustiva in grado di escludere gli effetti nocivi derivanti dall’impiego e dall’utilizzo di questi pesticidi.
L’interrogazione nasce in seguito alla notizia della pubblicazione dello studio "Carcinogenicity of tetrachlorvinphos, parathion, malathion, diazinon, and glyphosate", redatto dai ricercatori dell'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro di Lione che classifica 5 pesticidi come probabili o possibili agenti cancerogeni per l'uomo. Le sostanze, sospettate anche di provocare danni al Dna, sono: il Glisofato, il Diazinon, il Malathion, il Parathion e il Tetraclorvinfos.
“In particolare – sottolinea Stefàno - il glifosato è una sostanza utilizzata in circa 750 prodotti per l’agricoltura, il giardinaggio, il trattamento degli spazi urbani ed è il principio attivo alla base di uno degli erbicidi più diffusi nel mondo, il “Round up”, prodotto dalla multinazionale Monsanto, che tra l’altro commercializza soia, mais, cotone e colza “Roundup Ready”, tolleranti quindi alle applicazioni di questo erbicida”.
“Non solo – conclude - considerato l’impiego previsto del glisofato nel piano di contrasto alla diffusione della Xylella fastidiosa presente oggi in Salento, chiedo ai Ministri se sono in grado di escludere, in maniera chiara e assoluta, che la quantità e la modalità di impiego di tale pesticida risulta priva di effetti dannosi e per la salute umana e per la salubrità dei prodotti derivanti dalle piante interessate da tale trattamento”.