BARI - Passa con una maggioranza trasversale in V commissione la proposta di legge (a firma di Filippo Caracciolo – PD, Domi Lanzillotta, NCD e Francesco Pastore, Misto – PSI) , su cui il governo regionale ha espresso parere favorevole, che proroga l’introduzione dell’ecotassa in Puglia.
Per quel che riguarda il tributo per il conferimento in discarica dei rifiuti per l’anno corrente, i comuni potranno applicare l’aliquota 2013 in presenza di due condizioni: abbiano conseguito a giugno 2015 un incremento nella raccolta differenziata del 5% in più rispetto al dato di novembre 2014; abbiano attivato le best practice previste nel Piano regionale dei rifiuti (ad esempio, riduzione della produzione di bottiglie di plastica attraverso l’installazione di distributori di acqua pubblica). Inoltre i comuni che dimostrano di aver conseguito l’obiettivo della raccolta differenziata nella misura del 65% potranno applicare la tariffa di 5,17 euro per tonnellata.
In relazione al 2014 la pdl prevede per i comuni che non hanno raggiunto un incremento del 5% nella raccolta differenziata a giugno 2014 o del 6% a novembre dello stesso anno , la conferma dell’aliquota 2013 a condizione che riescano a raggiungere nel prossimo giugno un incremento del 7% in più rispetto al periodo settembre 2012- agosto 2013 e abbiano anche attivato le best practice prima specificate.
Il gruppo SEL ha espresso parere sfavorevole sulla pdl in quanto contrario allo slittamento “perché - ha detto il capogruppo Michele Losappio – riteniamo che un ennesimo rinvio e un processo graduale non siano più accettabili se si vuole scardinare il sistema delle discariche”. Voto contro anche di Alfredo Cervellera che ha citato – a titolo di esempio – il dato di Taranto in cui è stato registrato addirittura un decremento nella raccolta differenziata, a conferma che “l’assessorato deve cambiare filosofia nelle modalità di finanziamento ai Comuni”.
Fabiano Amati ha espresso favorevole sul provvedimento in linea con la scelta della Giunta regionale, sottolineando che bisogna puntare soprattutto su una governance unitaria, mettendo i Comuni nelle stesse condizioni di partenza dal punto di vista impiantistico. Astensione sul provvedimento da parte di Forza Italia (Luigi Mazzei “Dopo 10 anni non c’è stata la chiusura del ciclo dei rifiuti, visto che mancano gli impianti di compostaggio”) e di UDC (Eupreprio Curto “E mancata la programmazione a seguito di contrapposizioni ideologiche e del partito trasversale delle discariche”). Secondo Lanzillotta la linea da perseguire è quella “dei piccoli passi” senza penalizzare ulteriormente i cittadini con ulteriori balzelli.
L’esame della pdl era stata preceduto della audizioni con Italia Nostra e Lega Ambiente. La prima (favorevole alla proroga dell’ecotassa) ha sollecitato tra l’altro un confronto con il legislatore nazionale per non continuare ad aggravare la raccolta urbana anche con lo smaltimento dei rifiuti non domestici, di cui si dovrebbe fare carico chi li produce a proprie spese.
Più critica la posizione di Lega Ambiente che ha evidenziato come la raccolta differenziata porta a porta non decolla e, soprattutto, che la Puglia è la terza regione in Italia (dopo la Calabria e la Sicilia) in ordine alla percentuale di conferimento in discarica, aumentata addirittura del 59 al 67%. Con discariche che chiudono o che vengono sequestrate dalla magistratura il rischio di incorrere in un’ emergenza rifiuti è alto.
Per quel che riguarda il tributo per il conferimento in discarica dei rifiuti per l’anno corrente, i comuni potranno applicare l’aliquota 2013 in presenza di due condizioni: abbiano conseguito a giugno 2015 un incremento nella raccolta differenziata del 5% in più rispetto al dato di novembre 2014; abbiano attivato le best practice previste nel Piano regionale dei rifiuti (ad esempio, riduzione della produzione di bottiglie di plastica attraverso l’installazione di distributori di acqua pubblica). Inoltre i comuni che dimostrano di aver conseguito l’obiettivo della raccolta differenziata nella misura del 65% potranno applicare la tariffa di 5,17 euro per tonnellata.
In relazione al 2014 la pdl prevede per i comuni che non hanno raggiunto un incremento del 5% nella raccolta differenziata a giugno 2014 o del 6% a novembre dello stesso anno , la conferma dell’aliquota 2013 a condizione che riescano a raggiungere nel prossimo giugno un incremento del 7% in più rispetto al periodo settembre 2012- agosto 2013 e abbiano anche attivato le best practice prima specificate.
Il gruppo SEL ha espresso parere sfavorevole sulla pdl in quanto contrario allo slittamento “perché - ha detto il capogruppo Michele Losappio – riteniamo che un ennesimo rinvio e un processo graduale non siano più accettabili se si vuole scardinare il sistema delle discariche”. Voto contro anche di Alfredo Cervellera che ha citato – a titolo di esempio – il dato di Taranto in cui è stato registrato addirittura un decremento nella raccolta differenziata, a conferma che “l’assessorato deve cambiare filosofia nelle modalità di finanziamento ai Comuni”.
Fabiano Amati ha espresso favorevole sul provvedimento in linea con la scelta della Giunta regionale, sottolineando che bisogna puntare soprattutto su una governance unitaria, mettendo i Comuni nelle stesse condizioni di partenza dal punto di vista impiantistico. Astensione sul provvedimento da parte di Forza Italia (Luigi Mazzei “Dopo 10 anni non c’è stata la chiusura del ciclo dei rifiuti, visto che mancano gli impianti di compostaggio”) e di UDC (Eupreprio Curto “E mancata la programmazione a seguito di contrapposizioni ideologiche e del partito trasversale delle discariche”). Secondo Lanzillotta la linea da perseguire è quella “dei piccoli passi” senza penalizzare ulteriormente i cittadini con ulteriori balzelli.
L’esame della pdl era stata preceduto della audizioni con Italia Nostra e Lega Ambiente. La prima (favorevole alla proroga dell’ecotassa) ha sollecitato tra l’altro un confronto con il legislatore nazionale per non continuare ad aggravare la raccolta urbana anche con lo smaltimento dei rifiuti non domestici, di cui si dovrebbe fare carico chi li produce a proprie spese.
Più critica la posizione di Lega Ambiente che ha evidenziato come la raccolta differenziata porta a porta non decolla e, soprattutto, che la Puglia è la terza regione in Italia (dopo la Calabria e la Sicilia) in ordine alla percentuale di conferimento in discarica, aumentata addirittura del 59 al 67%. Con discariche che chiudono o che vengono sequestrate dalla magistratura il rischio di incorrere in un’ emergenza rifiuti è alto.