LECCE - Il vice presidente vicario del gruppo Pdl/Fi alla Regione Puglia Erio Congedo punta l’indice contro il Governo regionale che ha fatto trascorrere inutilmente i sei mesi di tempo a disposizione per varare una legge di riordino delle funzioni delle Province a seguito della Legge Delrio e che ora dovrà fare i conti probabilmente con un Commissario ad acta con poteri sostitutivi nominato dal Governo.
“I limiti della Legge Delrio sono noti - premette - visto che si tratta di una pseudo riforma che trasforma le Province in enti con scarsissimo potere di rappresentanza delle istanze, delle aspettative e della volontà dei cittadini, oltre a ridisegnare il sistema delle autonomie locali (Regioni, Province, Città metropolitane, Comuni e loro Unioni), senza stabilire di fatto cosa ognuno di questi enti andrà a fare nel nuovo assetto. In altri termini, chi deve fare cosa e con quali risorse. Una Legge che, peraltro, ha effetti ancora più tangibili sui territori, come raccontano le cronache di questi giorni ad esempio relativamente alla Provincia di Lecce: livelli occupazioni delle società partecipate dell’ente a rischio, sopravvivenza dell’Orchestra Ico Tito Schipa praticamente compromessa, scuole senza riscaldamento, stipendi dei dipendenti a rischio. Una catastrofe dal punto di vista occupazionale, dei servizi resi al cittadino, della prospettiva di contenziosi e conflittualità generale.
Pertanto - continua Erio Congedo - bene ha fatto la Regione Puglia, così come Campania e Veneto governate da maggioranze di diversi colori politici, a impugnare la Legge presso la Corte costituzionale per gravi vizi di incostituzionalità. Peccato poi che abbia fatto scadere i termini per varare, come previsto, una legge regionale in materia di riordino delle funzioni delle autonomie locali che avrebbe potuto mitigare, senza dubbio, i danni della Delrio. La figuraccia del Governo regionale resta, ma ci sono i tempi per rimediare. Le nostre insistenze e quelle dei presidenti delle Province in questa direzione erano e restano certamente fondate e l’intervento del Governo e la minaccia dei poteri sostitutivi ne sono la dimostrazione”.
“I limiti della Legge Delrio sono noti - premette - visto che si tratta di una pseudo riforma che trasforma le Province in enti con scarsissimo potere di rappresentanza delle istanze, delle aspettative e della volontà dei cittadini, oltre a ridisegnare il sistema delle autonomie locali (Regioni, Province, Città metropolitane, Comuni e loro Unioni), senza stabilire di fatto cosa ognuno di questi enti andrà a fare nel nuovo assetto. In altri termini, chi deve fare cosa e con quali risorse. Una Legge che, peraltro, ha effetti ancora più tangibili sui territori, come raccontano le cronache di questi giorni ad esempio relativamente alla Provincia di Lecce: livelli occupazioni delle società partecipate dell’ente a rischio, sopravvivenza dell’Orchestra Ico Tito Schipa praticamente compromessa, scuole senza riscaldamento, stipendi dei dipendenti a rischio. Una catastrofe dal punto di vista occupazionale, dei servizi resi al cittadino, della prospettiva di contenziosi e conflittualità generale.
Pertanto - continua Erio Congedo - bene ha fatto la Regione Puglia, così come Campania e Veneto governate da maggioranze di diversi colori politici, a impugnare la Legge presso la Corte costituzionale per gravi vizi di incostituzionalità. Peccato poi che abbia fatto scadere i termini per varare, come previsto, una legge regionale in materia di riordino delle funzioni delle autonomie locali che avrebbe potuto mitigare, senza dubbio, i danni della Delrio. La figuraccia del Governo regionale resta, ma ci sono i tempi per rimediare. Le nostre insistenze e quelle dei presidenti delle Province in questa direzione erano e restano certamente fondate e l’intervento del Governo e la minaccia dei poteri sostitutivi ne sono la dimostrazione”.