Riordino Province: "Ora Palazzo Chigi minaccia il commissariamento della Regione Puglia"

BARI - "Il finale di questo pasticcio chiamato “Riordino delle Province” in chiave pugliese noi lo avevamo previsto già tre mesi fa, quando il 23 dicembre scorso, con una lettera come UPI PUGLIA, scrivemmo al Governo nazionale per chiedere la nomina di un commissario ad acta che si sostituisse alla Regione Puglia inadempiente sotto il profilo normativo, visto che all’ente regionale era demandata dalla Legge nazionale l’attuazione della procedura di Riordino delle Province (L. 56/2014) entro il 31 dicembre dello scorso anno". Lo dichiara il presidente dell'UPI Puglia, Antonio Gabellone.

"In zona Cesarini, il 30 dicembre scorso, - prosegue - la Giunta regionale provvide ad approvare un Disegno di Legge raffazzonato, fatto di pochi e confusi articoli, che sarebbero dovuti approdare al più presto in Consiglio per l’approvazione. L’iter, invece, è ancora bloccato in Commissione consiliare e la Regione Puglia non ha nessuna intenzione di portarlo in Consiglio, anzi ha tutta la voglia di scaricarlo sul prossimo presidente della Regione Puglia. Dimostrando ancora una volta la sua totale inerzia.

Ora - spiega Gabellone - anche il Governo centrale si è accorto del ritardo – dopo aver consultato il sito regionale - e questa mattina con una nota ufficiale ha chiesto spiegazioni. Una lettera interlocutoria che prelude all’ennesima materia nella quale la Regione Puglia viene commissariata.

Certo, aver avuto per l’ennesima volta ragione su come la Regione ha gestito in modo sciatto il Riordino delle Province non ci rende meno “pesante” la quotidianità che vede i singoli presidenti delle Province alle prese con difficoltà gestionali che si stanno ripercuotendo sui lavoratori e sulla qualità dei servizi", conclude Gabellone.