“Tap sì ma non a san Foca”: l'azienda accelera, Introna lo ribadisce

LECCE - “Crea grande sconcerto apprendere dai media che Tap ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE i bandi di prequalificazione per le opere a San Foca. Il presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna si dice “sorpreso” dalla notizia che il consorzio del gasdotto azero accelera la procedura di selezione delle aziende che costruiranno la stazione di controllo e ricezione e la condotta offshore terminale. “Non mi risulta che sia definitiva la scelta dell’approdo della condotta sulla costa salentina. Mi sfugge, pertanto, la fretta per una localizzazione che potrebbe non essere la marina di Melendugno”.

È nota infatti la posizione ribadita da Introna, “Tap sì, ma non a San Foca” ed è agli atti la contrarietà della Regione allo sbarco di un’infrastruttura importante su una delle più belle spiagge dell’Adriatico. La ricerca di soluzioni alternative è tuttora all’ordine del giorno negli incontri presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

“Il tavolo istituzionale non ha ancora completato i suoi lavori (un aggiornamento è previsto lunedì 30 marzo a Roma), per cui stento a credere che l’azienda abbia la certezza che il governo nazionale voglia chiudere la procedura trascurando del tutto quelle che sono le ansie e le preoccupazioni fin qui espresse dai territori”, fa notare il presidente del Consiglio regionale pugliese.
“Siamo come sembra all’ultimo miglio del percorso decisionale e proprio per questo ritengo necessario insistere sulla soluzione che abbiamo da sempre sostenuto praticabile e possibile”. Come Introna ha più volte spiegato, si tratta di evitare l’impatto del gasdotto azero su una spiaggia bellissima e di cercare un approdo alternativo sulla costa salentina, “scelto in accordo col territorio, le Istituzioni, le Amministrazioni, le forze sociali, la gente di Puglia”.

Per questo Introna ha contestato con forza, nei giorni scorsi, la mancata convocazione all’incontro tecnico di martedì 24 marzo a Palazzo Chigi dei sindaci di Brindisi, Torchiarolo, San Pietro Vernotico e Otranto. Un’esclusione che preclude ogni eventualità di verificare ipotesi diverse da Melendugno.

“Risollecito perciò il Governo nazionale a tenere l’incontro del 30 marzo alla presenza dei sindaci – insiste il presidente – e rinnovo l’ennesima richiesta di recepire le legittime istanze e le preoccupazioni che vengono dalla Puglia. Non farlo, sarebbe un atteggiamento incomprensibilmente insensibile e disattento alle legittime attese delle comunità locali e alle richieste formali delle Istituzioni”.

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