Xylella, Blasi scrive al ministro Martina e ai parlamentari salentini

LECCE - Il consigliere regionale del Pd Sergio Blasi ha inviato una lettera al ministro delle Politiche agricole e forestali Maurizio Martina e ai parlamentari delle province di Lecce, Brindisi e Taranto. La lettera ha il fine di condividere alcune proposte per interventi a favore delle aziende agricole e dei possessori di uliveti nei territori colpiti dalla Xylella fastidiosa. Segue il testo della lettera.

“Gentile Ministro Martina, Onorevoli e Senatori, da più parti si chiede alla politica di svolgere un ruolo più incisivo nella vicenda del contagio da Xylella fastidiosa in Puglia. Certamente è una sfida da raccogliere, pur in una situazione che secondo me, e l’ho ribadito in tutte le sedi, deve vedere in prima linea la ricerca scientifica, che la politica deve impegnarsi a finanziare. Perché, se c’è una verità inconfutabile in questa vicenda, è che una cura al batterio non è stata ancora trovata e, di conseguenza, ciò su cui siamo principalmente impegnati in questo momento è l’azione nei confronti un insetto vettore nelle campagne. Intendiamoci, non penso che sia inutile intervenire contro la cicalina, ma attenzione: dobbiamo farlo rispettando la natura, cioè senza ricorrere all’uso a pioggia di pesticidi o agli sradicamenti indiscriminati di alberi al primo segno di disseccamento. Altrimenti la cura rischia di diventare peggio della malattia.

Quello su cui siamo in ritardo e che dobbiamo fare con urgenza è aiutare le aziende agricole, i contadini, i possessori di uliveti a mettere in atto le buone pratiche. Che vuol dire semplicemente, per chi non lo fa già, aiutarle a prendersi cura delle nostre campagne. La vicenda che stiamo attraversando in questi anni nel Salento ci insegna soprattutto questo: se la campagna è amata e curata, non si ammala. Lo dimostrano i tanti uliveti che, anche nelle zone considerate infette, non presentano alcun segno di contagio.

Ma in ogni caso dobbiamo fare qualcosa che sia utile qui e adesso per chi si trova sui campi davanti al disseccamento dei propri alberi o davanti alla preoccupazione di vederli contagiati. Nell’immediato la politica può garantire un aiuto ai contadini e alle aziende agricole con una moratoria sull’Imu agricola nelle zone della Puglia interessate dal batterio. Si tratta di una iniziativa che ha bisogno di essere portata avanti a livello parlamentare, e invito i parlamentari salentini a condividerla e ad agire per portarla a buon fine.

Poi c’è bisogno di misure di sostegno diretto per chi non ce la fa a sostenere da solo interventi di manutenzione straordinaria degli oliveti. A questo fine occorre che a livello ministeriale si trovino le risorse per un fondo straordinario al quale le imprese agricole e i singoli possessori di uliveti possano accedere presentando una semplice rendicontazione delle spese sostenute e degli interventi effettuati. La spesa sarebbe esigua per le casse dello Stato, ma per le imprese salentine sarebbe un sostegno essenziale. Manutenere le campagne, in questo momento, non è solo interesse di chi le possiede, ma di tutto il territorio salentino.

Lo stesso va fatto per ciò che riguarda il ristoro dei danni per chi ha subito – o subirà, secondo quanto metterà in atto il commissario Silletti – l’eradicazione di piante infette dai propri uliveti. Questo è un capitolo che ad oggi non è stato affrontato con chiarezza. Allora mi preme ribadire la necessità di prendersi cura di questo aspetto, nella prospettiva di un giusto risarcimento che garantisca che laddove sorgeva un ulivo sradicato, se ne possa piantare un altro.

Resta poi il capitolo degli interventi su strade e terreni pubblici. I Comuni e la Provincia devono provvedere al più presto a manutenzioni straordinarie di questa parte del patrimonio pubblico. E a impedirlo non possono essere le ganasce del Patto di Stabilità. Per interventi finalizzati al contrasto alla diffusione del batterio, durante il periodo emergenziale, è necessario dunque che si possa operare in deroga al Patto di Stabilità per interventi di motivata urgenza.

Queste iniziative, in mancanza di una dichiarazione di stato di calamità, impossibile per fitopatie, possono essere intraprese con una forte azione politica, possibilmente bipartisan e possibilmente scevra da ogni sfumatura pre-elettorale. La diffusione della Xylella non va affrontata facendo prevalere gli spiriti animali, le paure, o le sottovalutazioni esagerate di un fenomeno che sta preoccupando chi in campagna e di campagna vive tutto l’anno. Ma richiede sobrietà e responsabilità da parte di tutti, in uno scenario in cui tutti devono fare la propria parte, politica in primis”.