Xylella, Schittulli: la Regione non risponde alle mie domande

BARI - Dichiarazione del candidato alla Regione Puglia per il centrodestra, Francesco Schittulli, in merito all'emergenza Xylella. "Nell’autunno del 2011 - spiega Schittulli - da Gallipoli arrivò il primo grido d’allarme: inspiegabilmente un uliveto era seccato improvvisamente raccolto dalla facoltà d’Agraria dell’Università di Bari. La Regione Puglia restò inerme. Due anni dopo fu certificato che si trattava di Xylella. E la Regione Puglia ha continuato a rimanere inerme. A luglio e settembre scorso, prima la Commissione Europea e poi il decreto del Ministero all’Agricoltura imposero alla Regione Puglia una serie di prescrizioni da attuare immediatamente. La Regione Puglia è rimasta ancora inspiegabilmente inerme. Il 12 febbraio la Regione viene commissariata e ora tocca al comandante della Forestale, Giuseppe Siletti, dare esecuzione a quel decreto ministeriale. Ora io mi chiedo se sei mesi fa (tanto è passato dal decreto ministeriale che obbligava a fare degli interventi) nel Salento si fosse verificato un terremoto le macerie le avremmo lasciate per tutto questo tempo senza far niente? E se sei mesi fa, non dico quattro o due anni fa quando il focolaio è diventato un’emergenza, un patogeno da quarantena avesse colpito l’uomo, invece, che i nostri ulivi avremmo lasciato che scoppiasse un’epidemia di proporzioni inimmaginabili? Sono queste - prosegue - le domande che mi affliggono e che non trovano risposta, perché la Regione Puglia non ne ha. Ha solo colpe! Credo che il destino di migliaia di olivi colpiti dalla Xylella sia ormai irrimediabilmente segnato e gli sforzi messi in atto solo ora, con la nomina di un commissario, non serviranno ad arrestare il diffondersi del batterio che ormai ha travalicato i confini del Salento. La preoccupazione adesso - secondo il candidato alle regionali - è che si possa diffondere in tutta la Puglia, per una colpevole, a dir poco, sciatteria della Regione Puglia e dell’Assessorato all’Agricoltura. Purtroppo, poi, la situazione diventa anche più tragica se si pensa che la Xylella non trova copertura giuridica come qualsiasi altra avversità atmosferica prevista nella legge 102 del 2004 e quindi non vi è la possibilità di chiedere lo “stato di calamità”. Per questo io ho chiesto e continuo a chiedere: cosa intende fare il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali? Non è una domanda fatta solo per provocazione politica, anzi. La faccio perché sono seriamente preoccupato dopo aver letto il piano d'interventi del commissario Silletti, che non prevede nessun ristoro per i danni subiti dai produttori e dai vivaisti, né tanto meno risorse per la ricerca. Quelle messe a disposizione dal Ministero e dalla Regione Puglia, parliamo di 13.610.000 euro,servono solo per le operazioni relative all’emergenza. E allora io non finirò mai di alzare la voce e chiedere a chi è responsabile a livello istituzionale: per i danni subiti dalle aziende olivicole cosa si sta facendo ? Si sta implementando la procedura perché l'Unione Europea possa autorizzare uno specifico aiuto di Stato? L’unico che possa dare davvero sollievo e ristoro ai nostri agricoltori, anche perché non credo che si possa ricorrere all'aiuto in “regime de minimis”, che prevede un importo massimo per beneficiario pari a 15mila euro spalmati in tre anni e tenuto conto del tetto massimo di aiuti che è stato riconosciuto all’Italia pari a 475 milioni di euro, parte dei quali già impegnati", conclude Schittulli.

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