LECCE - "Considerata la inusuale e drammatica situazione degli ulivi pugliesi appare come una necessità impellente e quasi ovvia il riconoscimento dello stato di calamità naturale per tutti quei territori che sono stati colpiti dalla batteriosi ben nota come “Xylella fastidiosa”. È un primo passo che consentirebbe almeno di garantire una prima forma di aiuto attraverso la modalità dello sgravio fiscale per tutti coloro che vivono della produttività di quelle piante. La partita vera però si gioca a livello europeo dove sarà necessario fare pressioni, assieme alle istituzioni regionali, per ottenere lo stanziamento di ulteriori risorse e attutire almeno in parte le conseguenze di un'epidemia di cui non si riesce ancora a prevedere sviluppo ed esiti. È opportuno pertanto che Regione e Governo chiedano fondi extra, rispetto a quanto già previsto dalla programmazione Fesr 2014-2020, sia per sostenere le misure di contrasto alla xylella sia per sopperire alla mancata redditività delle piante oggi malate. Pena: l'abbandono massiccio e generalizzato della cura degli ulivi, il cui effetto sarebbe quello di moltiplicare le conseguenze di una epidemia che sappiamo essersi presentata in maniera così acuta proprio in conseguenza di un'incuria prolungata della vegetazione e dei terreni agricoli.
Il sistema di concause all'origine di questa virulenta moria di piante è complesso e le responsabilità molteplici ma nessuno, ad eccezione dei soli pugliesi, ne sta pagando le drammatiche conseguenze. L'Unione europea in tal senso non si è fatta promotrice di alcuna iniziativa che possa alleviare il sistema olivicolo pugliese, ma al contrario ha ratificato misure prive di buon senso che danneggiano l'intero comparto agricolo regionale. Chiedo pertanto un intervento del Governo nazionale contro la decisione della Commissione europea di avvallare le misure anti-xylella assunte dalla Francia reputandole in linea con la legislazione europea. L'avvallo europeo dell'embargo francese su 102 specie di piante pugliesi è l'ennesimo duro colpo per l'economia regionale che sta generando una pericolosa psicosi in altri Stati europei con il rischio di un isolamento ingiustificato del sistema agricolo della Puglia. Il Governo italiano si opponga con tenacia a queste decisioni scellerate e pretenda dalla Commissione europea misure equilibrate e proporzionali alla reale situazione che abbiano come unica finalità la ripresa e non il peggioramento dello stato attuale".
Lo ha dichiarato il consigliere regionale Pd, Giovanni Epifani, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e al ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina.
Il sistema di concause all'origine di questa virulenta moria di piante è complesso e le responsabilità molteplici ma nessuno, ad eccezione dei soli pugliesi, ne sta pagando le drammatiche conseguenze. L'Unione europea in tal senso non si è fatta promotrice di alcuna iniziativa che possa alleviare il sistema olivicolo pugliese, ma al contrario ha ratificato misure prive di buon senso che danneggiano l'intero comparto agricolo regionale. Chiedo pertanto un intervento del Governo nazionale contro la decisione della Commissione europea di avvallare le misure anti-xylella assunte dalla Francia reputandole in linea con la legislazione europea. L'avvallo europeo dell'embargo francese su 102 specie di piante pugliesi è l'ennesimo duro colpo per l'economia regionale che sta generando una pericolosa psicosi in altri Stati europei con il rischio di un isolamento ingiustificato del sistema agricolo della Puglia. Il Governo italiano si opponga con tenacia a queste decisioni scellerate e pretenda dalla Commissione europea misure equilibrate e proporzionali alla reale situazione che abbiano come unica finalità la ripresa e non il peggioramento dello stato attuale".
Lo ha dichiarato il consigliere regionale Pd, Giovanni Epifani, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e al ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina.