TARANTO - Nel primo trimestre del 2015 nella provincia di Taranto sono state iscritte 888 nuove imprese e 1.067 hanno cessato l’attività con un saldo di -179 ed un tasso di crescita ancora con segno negativo pari a -0,38%. Il dato è in linea con l’andamento regionale: la Puglia ha chiuso il trimestre con un saldo di -1.502 ed un tasso di crescita di –0,40%.
Nonostante il segno negativo c’è un leggero miglioramento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando a Taranto il saldo era di -321 ed il tasso di crescita -0,67. Sono questi i dati di Movimprese del primo trimestre 2015 elaborati dal Centro Studi della Camera di commercio di Taranto.In ambito regionale la provincia con la performance meno negativa è Brindisi (saldo -100, tasso di crescita -0,28%), seguita da Taranto, Bari (-617 e -0,41%), Foggia (-293 e -0,41%), Lecce (-313 e -0,44%).
Rispetto al primo trimestre 2014 nella provincia ionica i primi tre mesi del nuovo anno si caratterizzano per minore dinamismo imprenditoriale ma anche per una maggiore stabilità delle imprese: le iscrizioni, infatti, sono passate da 905 a 888(-17); le cessazioni da 1.226 a 1.067 (-159).
Nello specifico dei settori produttivi le sofferenze più evidenti riguardano il commercio che registra un saldo negativo di -151 unità produttive, cui va aggiunto il -30 nei servizi di alloggio e ristorazione. Andamento fortemente critico anche per agricoltura (-142), costruzioni (-58) e attività manifatturiere (-42). Si evidenza, comunque, un lievissimo rallentamento rispetto al primo trimestre del 2014 che si chiuse con questi dati: -189 commercio, -34 alloggio e ristorazione, -166 agricoltura, -76 costruzioni.
“Gli indicatori del contesto economico nella nostra provincia restano fortemente critici – afferma ilpresidente della Camera di commercio di Taranto, cav. Luigi Sportelli – registriamo, però, un rallentamento delle sofferenze che va considerato e collocato nella sua giusta dimensione. Taranto, infatti, aveva chiuso il 2014 come ultima provincia della regione, l’unica con un tasso di crescita negativo. Nel primo trimestre di quest’anno, invece, hanno chiuso meno imprese rispetto allo stesso periodo del 2014. Sia chiaro, 1.067 cessazioni sono troppe, ma questo potrebbe significare due cose: il sistema produttivo ha posto in essere una serie di misure di difesa dalla crisi, oppure la crisi stessa sta rallentando la sua corsa. Lo capiremo nei prossimi mesi, in entrambi i casi la nostra attenzione deve restare altissima non solo come osservatorio privilegiato che legge, analizza e comunica le performance del sistema imprenditoriale tarantino.
Ma soprattutto come Ente che tutela e promuove gli interessi generali, evidenzia le problematiche complessive e dei singoli settori produttivi, indica ai decisori politici i fabbisogni, le esigenze, le prospettive. E’ questo uno dei presupposti costitutivi dell’Agenzia di Sviluppo Terra Jonica-Fondazione Taranto e la Magna Grecia, promossa dalla Camera di commercio cui hanno aderito l’Università, il Comune e la Provincia di Taranto. Una struttura di intelligenza economica territoriale che opera su un livello interistituzionale e che fornirà il suo contributo nell’ambito del confronto con la Presidenza del Consiglio previsto dalla legge n.20/2015”.
Nonostante il segno negativo c’è un leggero miglioramento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando a Taranto il saldo era di -321 ed il tasso di crescita -0,67. Sono questi i dati di Movimprese del primo trimestre 2015 elaborati dal Centro Studi della Camera di commercio di Taranto.In ambito regionale la provincia con la performance meno negativa è Brindisi (saldo -100, tasso di crescita -0,28%), seguita da Taranto, Bari (-617 e -0,41%), Foggia (-293 e -0,41%), Lecce (-313 e -0,44%).
Rispetto al primo trimestre 2014 nella provincia ionica i primi tre mesi del nuovo anno si caratterizzano per minore dinamismo imprenditoriale ma anche per una maggiore stabilità delle imprese: le iscrizioni, infatti, sono passate da 905 a 888(-17); le cessazioni da 1.226 a 1.067 (-159).
Nello specifico dei settori produttivi le sofferenze più evidenti riguardano il commercio che registra un saldo negativo di -151 unità produttive, cui va aggiunto il -30 nei servizi di alloggio e ristorazione. Andamento fortemente critico anche per agricoltura (-142), costruzioni (-58) e attività manifatturiere (-42). Si evidenza, comunque, un lievissimo rallentamento rispetto al primo trimestre del 2014 che si chiuse con questi dati: -189 commercio, -34 alloggio e ristorazione, -166 agricoltura, -76 costruzioni.
“Gli indicatori del contesto economico nella nostra provincia restano fortemente critici – afferma ilpresidente della Camera di commercio di Taranto, cav. Luigi Sportelli – registriamo, però, un rallentamento delle sofferenze che va considerato e collocato nella sua giusta dimensione. Taranto, infatti, aveva chiuso il 2014 come ultima provincia della regione, l’unica con un tasso di crescita negativo. Nel primo trimestre di quest’anno, invece, hanno chiuso meno imprese rispetto allo stesso periodo del 2014. Sia chiaro, 1.067 cessazioni sono troppe, ma questo potrebbe significare due cose: il sistema produttivo ha posto in essere una serie di misure di difesa dalla crisi, oppure la crisi stessa sta rallentando la sua corsa. Lo capiremo nei prossimi mesi, in entrambi i casi la nostra attenzione deve restare altissima non solo come osservatorio privilegiato che legge, analizza e comunica le performance del sistema imprenditoriale tarantino.
Ma soprattutto come Ente che tutela e promuove gli interessi generali, evidenzia le problematiche complessive e dei singoli settori produttivi, indica ai decisori politici i fabbisogni, le esigenze, le prospettive. E’ questo uno dei presupposti costitutivi dell’Agenzia di Sviluppo Terra Jonica-Fondazione Taranto e la Magna Grecia, promossa dalla Camera di commercio cui hanno aderito l’Università, il Comune e la Provincia di Taranto. Una struttura di intelligenza economica territoriale che opera su un livello interistituzionale e che fornirà il suo contributo nell’ambito del confronto con la Presidenza del Consiglio previsto dalla legge n.20/2015”.