Italicum e le voglie insurrezionali della Penisola

di Nicola Zuccaro - Sarà per la coincidenza con il 70° Anniversario della Liberazione che la politica italiana da alcuni giorni e nelle ore che separano da un'altra ricorrenza (70 anni dalla fucilazione di Benito Mussolini) rievoca il clima di ribellione che attraversò alcune città del Nord Italia nei giorni che andarono dal 25 aprile al 28 aprile 1945.

Oggi come allora l'epicentro della "ribellione" è l'Italia Centro-Settentrionale. Livorno ed in ultimo Macerata sono unite dall'anti-salvinismo. In entrambe le città il leader della Lega è stato, oltre che contestato, fatto bersaglio di uova e di altri oggetti fortunatamente contendenti.

A Roma, in Montecitorio, il clima si preannuncia surriscaldato per il confronto sulla nuova legge elettorale con Forza Italia, mentre i pentastellati si dicono pronti alle barricate pur di difendere a denti stretti il voto segreto. Se a ciò si aggiunge un Pd che, diviso sulla questione relativa al voto di fiducia, trova in Sel una spina nel fianco ci sono tutti i presupposti per sostenere che 70 anni dopo la voglia di ribellione civile nel Paese è tanta e da tenere, con la dovuta considerazione, sotto controllo.

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