Lecce: la cerimonia del tè apre i preparativi della “Madama Butterly”

di Ilaria Stefanelli - In un’atmosfera ovattata e raffinata, degna del film “ Sogni” di Akira Kurosawa, si è svolta ieri la cerimonia del tè, offerta dai componenti del Kytakusciu city Opera, ospiti d’eccezione della stagione lirica di Lecce impegnati, insieme ad altri artisti di respiro nazionale, nella realizzazione di “ Madama Butterfly”, punta di diamante offerta dal cartellone della tanto amata e seguita stagione, che ha emozionato pubblico e critica con “ Il Barbiere di Siviglia” e “ Nabucco”.

Madama Buttrfly chiude il cerchio di una stagione coraggiosa, tirata su grazie all’impegno e alla volontà di personaggi di primo piano nel panorama operistico italiano ed estero, come il direttore artistico Carlo Antonio de Lucia, che ha voluto coraggiosamente la creazione di un ponte culturale con una importante fruitrice e consumatrice attenta di opera, quale è la realtà nipponica, con il sostegno e l’apporto del giovane e intraprendente maestro Francesco Ledda, che il pubblico ha potuto ammirare nella talentuosa direzione di Nabucco, personaggio che vanta una carriera di respiro internazionale e che ha apportato il suo contributo artistico e umano alla stagione con dedizione sincera e appassionata.

Presenti ieri al Politema i componenti del coro di Butterfly, i maestri del tè Ikuko Shirakawa, Utako Kajino, Tomiko Tanaka. Alla presenza di numerose autorità politiche e imprenditoriali del territorio, in prima fila l’On.le Vincenzo Barba e Antonio Quarta, anima del celebre marchio “Quarta caffè”, il maestro Carlo Antonio de Lucia ha introdotto la serata con un caldo saluto agli ospiti, introducendoli in un viaggio incantato destinato a rimanere impresso nella memoria di tutti i presenti.

Lo staff nipponico ha offerto una cerimonia tradizionale del periodo Muromachi, risalente addirittura al 1500, rituale attraverso il quale ogni buon giapponese apprendeva la nobile arte dell’accoglienza e delle buone maniere. Il pubblico è rapito. Cullato dal dolci melodie orientali, abbagliato dai colori sgargianti dei kimoni lussureggianti su corpi esili di eleganti di fanciulle aggraziate, si è lasciato sedurre e incantare dalle mani operose e metodiche della maestra del tè, che ripetevano gesti antichi con ritualità magica e dal carattere sacrale degna di una danza irresistibile.

Alcuni degli ospiti presenti, a rotazione (le donne da un lato e gli uomini dall’altro) hanno potuto provare in prima persona e da protagonisti, i preziosi infusi serviti dai cerimonieri, accompagnati da dolci tipici giapponesi, momento che ha visto la comunione completa tra i territori e tra le culture presenti.

Conclusasi la cerimonia, i cantanti hanno offerto una saggio delle canzoni tradizionali giapponesi più care al loro popolo, in un tripudio di coralità, colore e grazia inenarrabile. Particolarmente intensi i brani “Il mandarino selvatico” ( pianta tipica giapponese considerata il fiore del ricordo), “ Notte di luna pallida” ( delicata serenata amorosa) e “ La venuta della primavera” ( incantato ritratto naturalistico primaverile giapponese,colorato dalle voci di giovanissime interpreti).
Il maestro cerimoniere ha infine ringraziato i presenti e gli organizzatori per l’apertura di un importante ponte di carattere culturale con la loro terra di origine, cresciuta con la tradizione musicale operistica italiana auspicando un più proficuo scambio artistico a culturale tra le nostre due terre.

Il direttore artistico Carlo Antonio de Lucia ha concluso con un importante messaggio che lascia intravedere margini di future collaborazioni artistiche, da parte della nostra stagione lirica, verso l’estero, sottolineando l’importanza del gemellaggio per chi come noi viene da una realtà dotata di una eredità musicale tanto preziosa quanto necessaria per la valorizzazione e la crescita nostro territorio.

Lo scambio dei “doni” ha visto un simbolico e significativo omaggio  nei confronti degli ospiti, offerto da Quarta caffè a cui è seguito uno scambio altrettanto prezioso, ovvero, l’esecuzione da parte degli artisti nipponici di un accorato “ Va pensiero” tratto da Nabucco, opera che, non a caso, ha preceduto quest’ultimo lavoro che chiuderà la stagione.

Segno questo che una contaminazione proficua e intelligente è possibile, anche in tempo di crisi.
Se ci sono, come in questo caso, cuore e coraggio. Attendiamo l’emozione più grande che si “celebrerà” (è  il caso di dirlo) domani, in occasione della prima di “ Madama Butterfly” , Teatro Politema Greco di Lecce, sipario ore 20:45, replica il 26 aprile, ore 18:00.

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