La notizia, diffusa a marzo dal ministero iracheno e bollata dall'Unesco come "un crimine di guerra", non aveva trovato conferme dai ricercatori incaricati di verificare lo scempio sulla base delle immagini satellitari.
E l'avanzata dei jihadisti nel Paese non accenna ad arrestarsi. Isis ha lanciato una serie di attacchi suicidi contro la raffineria Baiji, la più grande dell'Iraq, a nord di Baghdad. A riferirlo fonti militari irachene citate da France24. Le fonti parlano del "più violento attacco da mesi".
L'esercito ha detto comunque di avere il "pieno controllo" dell'impianto, mentre l'Isis afferma di avere conquistato il 50% della struttura e che i combattimenti "sono ancora in corso".
