Puglia: “Taranto non può perdere anche i corsi di Marina Militare e Aeronautica”

TARANTO - L'allarme è stato già lanciato due anni fa. Cambiano il destinatario e soprattutto lo scenario socio-economico. Ma al ministro Roberta Pinotti certo non può sfuggire la centralità strategica di Taranto. A riferirlo in una nota Anna Rita Lemma, consigliera regionale Pd.

"Il.mo Signor Ministro
La Marina militare non è solo una pezzo di storia, è anche una porzione determinante dell' economia locale.
La nostra Città non può assistere al trasloco di questa quota di mercato.
Valore storico e politico a parte, è di questo che si tratta: il trasferimento dei corsi tarantini a Caserta (Aeronautica) e Ancona (Marina Militare) sarà l'ennesimo colpo inferto all'economia di un territorio che invece va tutelato e rilanciato.

La paventata chiusura delle due scuole di addestramento, attualmente operanti a Taranto, sembra ormai prossima: gennaio 2016.

Faccio mio, ancora una volta, e se occorre con maggiori forza e determinazione, l'appello accorato che mi giunge da decine di commercianti, albergatori, operatori dell'indotto e fornitori a vaio titolo del settore militare.

Nei mesi scorsi hanno raccolto decine di firme di tarantini comprensibilmente preoccupati dalle intenzioni della Difesa in applicazione - ricordiamolo - del decreto di razionalizzazione approvato nel 2012 dal Governo Monti.

Ma Taranto - ribadiamo - non può subire anche questo taglio, dopo un secolo di onorato impegno al servizio dello Stato!

Signor ministro,
18mila presenze ogni dieci mesi (tra giuramenti e corsi...): tutto questo tra alcuni mesi svanirà di colpo, affossando decine di realtà commerciali.

Dunque, si porti la questione al Tavolo Istituzionale previsto dal settimo decreto Ilva, tavolo di prossima convocazione. Non si può da un lato programmare il rilancio di Taranto e dall'altro assistere inermi al taglio di una porzione storica di economia locale, decisione frutto di logiche, di per sé già errate, che tre anni fa evidentemente non tenevano conto delle rinnovate esigenze della nostra Città.

Lo scenario è mutato, a prescindere. E ciò che allora ci sembrava un grave errore, oggi rischia di apparire come una lesiva e irragionevole perseveranza. Taranto non ha bisogno di tagli. Taranto merita rispetto e richiede programmi di potenziamento e sviluppo. I corsi della Marina e dell'Aeronautica devono restare a qui, conclude la nota.