Tricase, le “Fotoemozioni” di Costantino De Giuseppe

TRICASE (Le) - Costantino De Giuseppe non è un fotografo professionista, non ha una grande attrezzatura, né un mega computer. Ha però una grande passione, questa sì, indiscutibile e imponderabile come tutte le passioni. Perché, come diceva Nicolas de Chamfort “le passioni fanno vivere l’uomo, la saggezza lo fa soltanto vivere a lungo”.
 
La sua è stata una passione giovanile tenuta nascosta fino a poco tempo fa, una cosa intima, tenuta per sé, scrigno dei momenti più bui. E come tutti i piaceri prima o poi trovano la strada che porta alla condivisione. Costantino ormai da anni si sveglia presto, inforca la Vespa e corre verso il mare di Tricase Porto, quasi ogni mattina.
 
A volte si ferma a fotografare un campo, un albero o una pietra, ma per lo più non resiste all’attrazione del primo sole, del primo raggio sull’acqua, sempre diverso, ogni giorno un colore, ogni stagione una sfumatura del cielo, delle nuvole, del mare.
 
Lui, da anni, arrampicato su uno scoglio diverso o forse uguale, coglie la differenza, coglie l’attimo. Le foto di Costantino De Giuseppe non contemplano umani o cose degli umani, ma solo attimi ancestrali, un modo per sottolineare la bellezza contrapposta al disfacimento della nostra società o forse la semplice constatazione che fotografare l’uomo presuppone altre doti, altre interferenze, mentre la mattina lui è solo, lui e la sua macchinetta di fronte alle molteplici improvvisazioni della natura. C’è spazio al massimo per una barchetta lontana, per una rete abbandonata sulla riva, per un ulivo curato da secoli.
 
Una piccola parte dei suoi lavori, ma significativa della sua arte, sarà esposta a Tricase (Scuderie di Palazzo Gallone) dal 1 al 10 maggio, con un evento dal titolo “Fotemozioni” perché davvero in una foto non conta la tecnica ma l’emozione, non contano i pixel ma l’immaginazione.

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