Tutti contro di lui. Un perditempo, un giocatore d'azzardo, un dilettante. Sarebbe stato definito così il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis da alcuni suoi colleghi all'Eurogruppo di Riga, per il modo con cui sta portando avanti le trattative con i creditori internazionali. Lo riporta Bloomberg, citando fonti vicine alla riunione.
"E' stata una discussione molto critica, abbiamo fatto un accordo due mesi fa, ora credevamo di poter prendere una decisione, ma invece siamo molto lontani e quindi sì, è stato un dibattito molto critico": così il presidente Dijsselbloem risponde a chi gli chiede se sia vero che i ministri siano stati molto duri con Varoufakis.
Sulla Grecia "bisogna fare di più, c'è il senso d'urgenza, i greci sanno che il tempo sta finendo, ma aprile ancora non è finito", ha sottolineato Dijsselbloem.
"La liquidità d'emergenza (Ela) sarà data fino a che le banche (greche ndr) saranno solvibili e ci sarà collaterale adeguato, ma vista l'attuale fragilità della situazione la Bce potrebbe dover tornare indietro e rivedere l'haircut" sul collaterale: lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi. "Il tempo sta finendo, la rapidità è essenziale", Draghi ha spiegato di condividere quanto affermato dal presidente dell'Eurogruppo Dijsselbloem.
COL FIATO SOSPESO. Il negoziato tra Europa e Grecia risale di nuovo ai 'piani alti' e la cancelliera tedesca Angela Merkel, dopo l'incontro con il premier greco Alexis Tsipras, rassicura: "Bisogna fare di tutto per evitare un default". Ma non fa trapelare alcun commento sulla richiesta mossa dal primo ministro ellenico, che vuole più flessibilità e più tempo, attraverso un accordo ponte entro fine aprile che consenta di sbloccare almeno una parte di aiuti in cambio di una parte di riforme.
Una possibilità che già era sul tavolo, ma finora impraticabile perché secondo i tecnici europei le riforme proposte da Atene lasciano aperti troppi interrogativi, soprattutto su coperture o misure 'compensative'.
Intanto il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ribadisce: ok agli aiuti in tranche in cambio di una "parziale" attuazione delle riforme, ma solo dopo "un accordo sull'intero piano". I greci sono ottimisti: fonti del Governo parlano di "progressi significativi", considerano un accordo possibile e precisano che con i creditori non si è mai parlato di un'ipotesi default, o di un piano 'B', né di dilazione dei rimborsi al Fmi, o uscita dall'euro.
Sulla Grecia "bisogna fare di più, c'è il senso d'urgenza, i greci sanno che il tempo sta finendo, ma aprile ancora non è finito": cosí il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem.
Sulla Grecia "non ci aspettiamo risultati definitivi a questa riunione": lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan entrando all'Eurogruppo."Sulla Grecia stiamo continuando ad avere una discussione che sarà fruttuosa".
Le discussioni sulla Grecia "non sono avanzate a sufficienza, oggi ascolteremo un rapporto sullo stato delle cose e diremo che il tempo ha un limite": così il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble.
"E' stata una discussione molto critica, abbiamo fatto un accordo due mesi fa, ora credevamo di poter prendere una decisione, ma invece siamo molto lontani e quindi sì, è stato un dibattito molto critico": così il presidente Dijsselbloem risponde a chi gli chiede se sia vero che i ministri siano stati molto duri con Varoufakis.
Sulla Grecia "bisogna fare di più, c'è il senso d'urgenza, i greci sanno che il tempo sta finendo, ma aprile ancora non è finito", ha sottolineato Dijsselbloem.
"La liquidità d'emergenza (Ela) sarà data fino a che le banche (greche ndr) saranno solvibili e ci sarà collaterale adeguato, ma vista l'attuale fragilità della situazione la Bce potrebbe dover tornare indietro e rivedere l'haircut" sul collaterale: lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi. "Il tempo sta finendo, la rapidità è essenziale", Draghi ha spiegato di condividere quanto affermato dal presidente dell'Eurogruppo Dijsselbloem.
COL FIATO SOSPESO. Il negoziato tra Europa e Grecia risale di nuovo ai 'piani alti' e la cancelliera tedesca Angela Merkel, dopo l'incontro con il premier greco Alexis Tsipras, rassicura: "Bisogna fare di tutto per evitare un default". Ma non fa trapelare alcun commento sulla richiesta mossa dal primo ministro ellenico, che vuole più flessibilità e più tempo, attraverso un accordo ponte entro fine aprile che consenta di sbloccare almeno una parte di aiuti in cambio di una parte di riforme.
Una possibilità che già era sul tavolo, ma finora impraticabile perché secondo i tecnici europei le riforme proposte da Atene lasciano aperti troppi interrogativi, soprattutto su coperture o misure 'compensative'.
Intanto il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ribadisce: ok agli aiuti in tranche in cambio di una "parziale" attuazione delle riforme, ma solo dopo "un accordo sull'intero piano". I greci sono ottimisti: fonti del Governo parlano di "progressi significativi", considerano un accordo possibile e precisano che con i creditori non si è mai parlato di un'ipotesi default, o di un piano 'B', né di dilazione dei rimborsi al Fmi, o uscita dall'euro.
Sulla Grecia "bisogna fare di più, c'è il senso d'urgenza, i greci sanno che il tempo sta finendo, ma aprile ancora non è finito": cosí il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem.
Sulla Grecia "non ci aspettiamo risultati definitivi a questa riunione": lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan entrando all'Eurogruppo."Sulla Grecia stiamo continuando ad avere una discussione che sarà fruttuosa".
Le discussioni sulla Grecia "non sono avanzate a sufficienza, oggi ascolteremo un rapporto sullo stato delle cose e diremo che il tempo ha un limite": così il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble.