BARI - “Oggi ho accolto ben volentieri una parte delle decine di migliaia di firme che stanno giungendo non solo dal Salento ma anche da diverse parti di Italia e dall’Europa e che sono una prova di grande sensibilità per evitare che la lotta contro una malattia insidiosa possa generare risposte che fanno male”. Così il Presidente della Regione Puglia incontrando a Bari questa mattina una rappresentanza del mondo ambientalista del Salento per la consegna delle firme per la petizione a difesa degli ulivi. In particolare a consegnare le firme è stato Luigi Russo, presidente del centro servizi volontariato del Salento.
“Noi siamo molto sensibili – ha continuato il Presidente - al fatto che la Xylella riveli l’infiacchimento di un’agricoltura sottoposta all’abuso di chimica in un’epoca di surriscaldamento atmosferico, in un’epoca in cui i parassiti si sviluppano più facilmente. Abbiamo lottato a Bruxelles perchè non ci fosse il taglio degli ulivi, l’eradicazione massiccia come terapia a questa malattia drammatica”.
Il Governatore ha chiesto alla comunità scientifica di “aprirsi alle esperienze dal basso a quelle che vengono fatte nel territorio salentino”.
“Chiediamo che nelle zone infette –ha proseguito il Prseidente - dove ormai non si non si deve eradicare più nulla ma si deve imparare a convivere con la malattia, ci possa essere un impegno massiccio, e la Regione farà la sua parte, per sperimentare pratiche alternative al taglio degli alberi”.
“Al mondo agricolo invece continuiamo a dire – ha detto il Presidente della Regione – che occorre liberarsi dalle cattive abitudini di non fare le buone pratiche agronomiche, di non arare, di non potare e di non estirpare perchè l’alternativa alla chimica è proprio fatta dalla buona agricoltura. Occorre lavorare sempre di più per far emergere un modello fondato sul biologico e sulle pratiche tradizionali di un mondo agricolo che, progressivamente, ha ceduto competenze e scettro alle multinazionali della chimica”.
Per quanto riguarda l’esito della riunione del Comitato permanente fitosanitario che si sta svolgendo a Bruxelles oggi e domani sul caso Xylella, il Presidente ha aggiunto che non si aspetta ci siano "azioni puntive".
“Mi aspetto che Bruxelles – ha concluso - rifletta molto sul fatto che l’Europa intera è minacciata a causa dei mancati o non funzionanti controlli alle frontiere. Spero che l’Europa, di fronte ad una sfida inedita come questa, si impegni a ragionare non con gli occhi del passato, e quindi non solo attraverso la direttiva europea la 29 del 2000 che comanda determinate scelte di fronte ai patogeni da quarantena come la Xylella fastidiosa, ma con gli occhi rivolti verso e il dibattito ricco che c’è nella comunità scientifica. Vorremmo evitare di subire scelte che aggravano la situazione. Quindi va benissimo il ristoro agli agricoltori colpiti economicamente ma ci vuole anche anche l’attenzione a tutto ciò che si sta imparando nella esperienza di gestione di una malattia così insidiosa”.
“Noi siamo molto sensibili – ha continuato il Presidente - al fatto che la Xylella riveli l’infiacchimento di un’agricoltura sottoposta all’abuso di chimica in un’epoca di surriscaldamento atmosferico, in un’epoca in cui i parassiti si sviluppano più facilmente. Abbiamo lottato a Bruxelles perchè non ci fosse il taglio degli ulivi, l’eradicazione massiccia come terapia a questa malattia drammatica”.
Il Governatore ha chiesto alla comunità scientifica di “aprirsi alle esperienze dal basso a quelle che vengono fatte nel territorio salentino”.
“Chiediamo che nelle zone infette –ha proseguito il Prseidente - dove ormai non si non si deve eradicare più nulla ma si deve imparare a convivere con la malattia, ci possa essere un impegno massiccio, e la Regione farà la sua parte, per sperimentare pratiche alternative al taglio degli alberi”.
“Al mondo agricolo invece continuiamo a dire – ha detto il Presidente della Regione – che occorre liberarsi dalle cattive abitudini di non fare le buone pratiche agronomiche, di non arare, di non potare e di non estirpare perchè l’alternativa alla chimica è proprio fatta dalla buona agricoltura. Occorre lavorare sempre di più per far emergere un modello fondato sul biologico e sulle pratiche tradizionali di un mondo agricolo che, progressivamente, ha ceduto competenze e scettro alle multinazionali della chimica”.
Per quanto riguarda l’esito della riunione del Comitato permanente fitosanitario che si sta svolgendo a Bruxelles oggi e domani sul caso Xylella, il Presidente ha aggiunto che non si aspetta ci siano "azioni puntive".
“Mi aspetto che Bruxelles – ha concluso - rifletta molto sul fatto che l’Europa intera è minacciata a causa dei mancati o non funzionanti controlli alle frontiere. Spero che l’Europa, di fronte ad una sfida inedita come questa, si impegni a ragionare non con gli occhi del passato, e quindi non solo attraverso la direttiva europea la 29 del 2000 che comanda determinate scelte di fronte ai patogeni da quarantena come la Xylella fastidiosa, ma con gli occhi rivolti verso e il dibattito ricco che c’è nella comunità scientifica. Vorremmo evitare di subire scelte che aggravano la situazione. Quindi va benissimo il ristoro agli agricoltori colpiti economicamente ma ci vuole anche anche l’attenzione a tutto ciò che si sta imparando nella esperienza di gestione di una malattia così insidiosa”.