BARI - Domani, sabato 9 maggio, alle ore 12.30, l’assessore Angelo Tomasicchio parteciperà alla cerimonia di scoprimento della lapide in memoria di Ernesto de Martino, professore e storico delle religioni ed etnologo meridionalista italiano, in occasione del cinquantesimo anniversario della morte.
La lapide sarà apposta sulla facciata del Liceo scientifico Arcangelo Scacchi, istituto dove il professor de Martino ha insegnato. La cerimonia si svolgerà presso il Liceo scientifico Scacchi - lato via Melo.
Ernesto De Martino (1908-1965) - Il contributo offerto alla cultura italiana e internazionale dal Prof. Ernesto de Martino, spazia dalla storia alla filosofia delle religioni, alle principali forme di espressione spirituale (studi sul magismo lucano, sul totemismo aranda e sullo sciamanesimo siberiano), alla psichiatria, alla politica; quasi sempre lo si associa alla scoperta e agli studi degli anni ’50 sul tarantismo, fenomeno coreutico-musicale salentino.
In realtà ha lasciato un’eredità inestimabile nell’ambito delle metodologie della ricerca demo-etno-antropologica, introducendo i concetti innovativi di spedizione etnografica, di cultura popolare delle classi subalterne, di equipe interdisciplinare che ancora oggi rappresentano vere e proprie linee-guida per tutti gli studiosi ed appassionati.
Napoletano di nascita e di formazione, realizzò le sue ricerche e i suoi lavori in Basilicata, in Puglia dove visse a Bari per più di un ventennio; insegnò al Liceo Arcangelo Scacchi, entrò in contatto con i principali protagonisti dei movimenti culturali tra i quali Tommaso Fiore, Fabrizio Canfora, Natale Lojacono, Michele Cifarelli .
La lapide sarà apposta sulla facciata del Liceo scientifico Arcangelo Scacchi, istituto dove il professor de Martino ha insegnato. La cerimonia si svolgerà presso il Liceo scientifico Scacchi - lato via Melo.
Ernesto De Martino (1908-1965) - Il contributo offerto alla cultura italiana e internazionale dal Prof. Ernesto de Martino, spazia dalla storia alla filosofia delle religioni, alle principali forme di espressione spirituale (studi sul magismo lucano, sul totemismo aranda e sullo sciamanesimo siberiano), alla psichiatria, alla politica; quasi sempre lo si associa alla scoperta e agli studi degli anni ’50 sul tarantismo, fenomeno coreutico-musicale salentino.
In realtà ha lasciato un’eredità inestimabile nell’ambito delle metodologie della ricerca demo-etno-antropologica, introducendo i concetti innovativi di spedizione etnografica, di cultura popolare delle classi subalterne, di equipe interdisciplinare che ancora oggi rappresentano vere e proprie linee-guida per tutti gli studiosi ed appassionati.
Napoletano di nascita e di formazione, realizzò le sue ricerche e i suoi lavori in Basilicata, in Puglia dove visse a Bari per più di un ventennio; insegnò al Liceo Arcangelo Scacchi, entrò in contatto con i principali protagonisti dei movimenti culturali tra i quali Tommaso Fiore, Fabrizio Canfora, Natale Lojacono, Michele Cifarelli .