ROMA - Il Made in Italy ha un considerevole vantaggio competitivo a livello globale. Le emergenze connesse alla sicurezza alimentare hanno però innescato fra i cittadini, negli ultimi anni, una certa apprensione sulla qualità dei cibi consumati. In particolare la vicenda Xylella fastidiosa sta provocando inquietudine all'estero per quanto riguarda l'olio di oliva extra vergine esportato dai nostri produttori.
E' notizia di oggi che nei giorni scorsi una cooperativa aderente al Cno, che da anni esporta olio biologico in Giappone, ha segnalato di aver ricevuto richieste da un proprio cliente di avere rassicurazioni circa l'assenza del batterio nelle partite di olio extra vergine di oliva esportate in quel Paese. Il presidente del Consorzio Nazionale Olivicoltori, il bitontino Gennaro Sicolo ha dichiarato: "Mi sono subito preoccupato, perché non immaginavo si potesse arrivare a tanto, dato che è evidente la mancanza di qualsiasi relazione tra la malattia delle piante di olivo e l'olio confezionato".
Per questo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” per contrastare un eventuale effetto domino da parte di altri Paesi, che potrebbe causare restrizioni al commercio, a tutto vantaggio, magari, dei nostri concorrenti diretti, è necessario adottare subito soluzioni a livello europeo per chiarire cause e bloccarne gli effetti, anche con campagne mediatiche che sottolineano la mancanza di qualsiasi relazione tra la malattia delle piante di olivo e l'olio confezionato..
E' notizia di oggi che nei giorni scorsi una cooperativa aderente al Cno, che da anni esporta olio biologico in Giappone, ha segnalato di aver ricevuto richieste da un proprio cliente di avere rassicurazioni circa l'assenza del batterio nelle partite di olio extra vergine di oliva esportate in quel Paese. Il presidente del Consorzio Nazionale Olivicoltori, il bitontino Gennaro Sicolo ha dichiarato: "Mi sono subito preoccupato, perché non immaginavo si potesse arrivare a tanto, dato che è evidente la mancanza di qualsiasi relazione tra la malattia delle piante di olivo e l'olio confezionato".
Per questo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” per contrastare un eventuale effetto domino da parte di altri Paesi, che potrebbe causare restrizioni al commercio, a tutto vantaggio, magari, dei nostri concorrenti diretti, è necessario adottare subito soluzioni a livello europeo per chiarire cause e bloccarne gli effetti, anche con campagne mediatiche che sottolineano la mancanza di qualsiasi relazione tra la malattia delle piante di olivo e l'olio confezionato..