di Vittorio Polito - Nel mese di gennaio del corrente anno sono stato, ospite di un caro amico, a Lizzano. Un paesino bellissimo di oltre 10.000 abitanti, ubicato sul margine meridionale delle Murge tarantine. Scendendo da queste Murge, passando dalla serra di Roccaforzata e San Crispieri, si giunge presso la splendida località turistica della Marina di Lizzano, per il clima mediterraneo e le temperature miti durante tutto l’anno, denominata ‘perla dello Ionio’.
Dopo aver pranzato con delle gustose fettuccine a base di ceci e ottimi lampascioni fritti, il mio amico Gaetano mi ha portato a vedere lo stupendo Castello Marchesale. Con mio enorme stupore ho appreso che trattasi di proprietà privata, ma cosa ancor più desolante mi è parso bisognoso di tanta cura, onde conservarlo per le future generazioni. In questa cittadina pulita, silenziosa e pur gioiosa si pensa al futuro dei nostri ragazzi con iniziative culturali di notevole entità che, udite udite, vedono impegnate non solo la SCUOLA, ma la civica Amministrazione. Penso che sia chiaro che il vostro cronista non sia per i ‘tarallucci e vino’, pur apprezzandoli molto, - chiedo scusa per questo al divino primitivo di questa zona - e sia affascinato da una manifestazione organizzata dal ‘Centro per la diffusione della lettura GRR’, dall’I.C. ‘MANZONI’ e dal Comune di Lizzano.
Il 29 maggio u.s. è stato presentato nella scuola media di Lizzano l’ultima fatica editoriale dell’attivismo prof. Cosimo Rodia dal titolo ‘SULLA LETTURA – Tra gioco e impegno personale’ (Levante Bari - 2015), scritto insieme al figlio Antonio. Il libro in questione, da me già segnalato, è un inno alla lettura che sancisce il diritto dei ragazzi ai piaceri e alla felicità che solo e soltanto un libro può far provare. Inoltre gli autori non ‘boicottano’, cosa per motivi anagrafici devo fare io, le nuove tecnologie che anzi vengono considerate un formidabile strumento di aiuto per la formazione del ragazzo e per sviluppare attitudine alla lettura.
La prof.ssa Chiara Vantaggiato, preside dell’Istituto Manzoni, nella sua appassionata prolusione ha spiegato come il gioco sia capace di ridare un senso vero a quello che i giovani fanno, un sano richiamo alla realtà al cospetto di una dimensione virtuale: essere sempre connessi alla rete web trasmette un’idea falsa, ossia che tutto sia possibile.
Il prof. Alberto Dati ha parlato dei diritti del lettore, ponendo l’accento sul fatto che il ragazzo deve poter leggere come e dove vuole e che ha diritto alla ‘lentezza’ – lavorare con lentezza è un’altra storia ! – che è sinonimo di conoscenza.
Come non parlare bene di un sindaco, l’avvocato Macripò, che affianca la Scuola nel suo ruolo principale e che fa di Lizzano un comune cui tutto devono guardare come esempio. In un’epoca in cui le Istituzioni brillano per l’assenza, trovare qualcuno che dica presente merita la citazione.
Agli inizi degli anni novanta ero stato il 7 agosto a LIZZANO e ricordo di aver visitato un monumentale convento francescano, forse dedicato a S. Pasquale, e una faraonica Chiesa Matrice dedicata a S. Nicola che aveva un altare policromo in marmo di rara bellezza. La sera, forse era la festa del patrono, ho mangiato fave e cicorie di un sapore che non ho più ritrovato e gustato, nonostante ovunque vada cerco sempre di chiedere questo fantastico piatto (da accompagnare con la cipolla rossa di Acquaviva) che ci riporta alla terra, la nostra terra che non ci chiede altro che i giovani dopo, aver letto, studiato e fatto le dovute esperienze, tornino a lavorarla con la passione che solo la Cultura può dare.
Dopo aver pranzato con delle gustose fettuccine a base di ceci e ottimi lampascioni fritti, il mio amico Gaetano mi ha portato a vedere lo stupendo Castello Marchesale. Con mio enorme stupore ho appreso che trattasi di proprietà privata, ma cosa ancor più desolante mi è parso bisognoso di tanta cura, onde conservarlo per le future generazioni. In questa cittadina pulita, silenziosa e pur gioiosa si pensa al futuro dei nostri ragazzi con iniziative culturali di notevole entità che, udite udite, vedono impegnate non solo la SCUOLA, ma la civica Amministrazione. Penso che sia chiaro che il vostro cronista non sia per i ‘tarallucci e vino’, pur apprezzandoli molto, - chiedo scusa per questo al divino primitivo di questa zona - e sia affascinato da una manifestazione organizzata dal ‘Centro per la diffusione della lettura GRR’, dall’I.C. ‘MANZONI’ e dal Comune di Lizzano.
Il 29 maggio u.s. è stato presentato nella scuola media di Lizzano l’ultima fatica editoriale dell’attivismo prof. Cosimo Rodia dal titolo ‘SULLA LETTURA – Tra gioco e impegno personale’ (Levante Bari - 2015), scritto insieme al figlio Antonio. Il libro in questione, da me già segnalato, è un inno alla lettura che sancisce il diritto dei ragazzi ai piaceri e alla felicità che solo e soltanto un libro può far provare. Inoltre gli autori non ‘boicottano’, cosa per motivi anagrafici devo fare io, le nuove tecnologie che anzi vengono considerate un formidabile strumento di aiuto per la formazione del ragazzo e per sviluppare attitudine alla lettura.
La prof.ssa Chiara Vantaggiato, preside dell’Istituto Manzoni, nella sua appassionata prolusione ha spiegato come il gioco sia capace di ridare un senso vero a quello che i giovani fanno, un sano richiamo alla realtà al cospetto di una dimensione virtuale: essere sempre connessi alla rete web trasmette un’idea falsa, ossia che tutto sia possibile.
Il prof. Alberto Dati ha parlato dei diritti del lettore, ponendo l’accento sul fatto che il ragazzo deve poter leggere come e dove vuole e che ha diritto alla ‘lentezza’ – lavorare con lentezza è un’altra storia ! – che è sinonimo di conoscenza.
Come non parlare bene di un sindaco, l’avvocato Macripò, che affianca la Scuola nel suo ruolo principale e che fa di Lizzano un comune cui tutto devono guardare come esempio. In un’epoca in cui le Istituzioni brillano per l’assenza, trovare qualcuno che dica presente merita la citazione.
Agli inizi degli anni novanta ero stato il 7 agosto a LIZZANO e ricordo di aver visitato un monumentale convento francescano, forse dedicato a S. Pasquale, e una faraonica Chiesa Matrice dedicata a S. Nicola che aveva un altare policromo in marmo di rara bellezza. La sera, forse era la festa del patrono, ho mangiato fave e cicorie di un sapore che non ho più ritrovato e gustato, nonostante ovunque vada cerco sempre di chiedere questo fantastico piatto (da accompagnare con la cipolla rossa di Acquaviva) che ci riporta alla terra, la nostra terra che non ci chiede altro che i giovani dopo, aver letto, studiato e fatto le dovute esperienze, tornino a lavorarla con la passione che solo la Cultura può dare.