Altamura. Dopo elezioni. Nessun altamurano al parlamento regionale e ballottaggio tra Forte e Stigliano

Giacinto Forte
di Roberto Berloco - Il ciclone delle elezioni si è spento da una decina di giorni. Ma, dietro di sé, lascia la coda del ballottaggio, fissato per la Domenica che viene, tra l’insegnante Giacinto Forte e l’avvocato Antonello Stigliano, i due candidati più riconosciuti dal voto del 31 di Maggio per la carica di sindaco ed a capo, rispettivamente, di una coalizione civica e di una di centro-sinistra.

Archiviata, invece, la competizione per il Consiglio regionale pugliese, che non ha visto alcun concorrente altamurano raggiungere la quota necessaria per lo scatto di un seggio, malgrado buoni risultati personali, soprattutto nel caso di Enzo Colonna (con “Noi a Sinistra per la Puglia” e 3815 voti) e di Loretta Moramarco (con il Movimento “Cinque Stelle” e 2.935 voti).

Se bisogna prestar fede al risultato numerico delle comunali, Forte sarebbe avanti nella corsa finale con 14.535 preferenze, poco più di un migliaio in più rispetto al proprio avversario.

Senonchè, a parte questo lieve vantaggio, con il ritorno alle schede, un ruolo determinante nella direzione dell’uno o dell’altro nominativo potrebbero averlo le scelte degli elettori di “Cinque Stelle” e della coalizione di Luigi Lorusso. Le due formazioni, infatti, pur non guadagnando le vette di percentuale dei due maggiori schieramenti in campo, hanno portato a casa un discreto bottino di voti, svincolati attualmente da decisioni di apparentamento. E non solo da parte delle rispettive segreterie.

Sono anche i potenziali beneficiari ad escludere ogni ipotesi di accorpamento. Le esclude Forte, che soltanto ieri, comunque, ha proposto l’ufficio di Presidenza del Consiglio comunale a Pietro Masi, il candidato a sindaco dei “Pentastellati” e, realmente, uno degli uomini nuovi dell’assise consigliare, della quale risulta ormai componente eletto.

“La nostra "offerta" è rivolta esclusivamente ad un unica persona” - precisa Forte - “che è il volto più fresco del cambiamento: Pietro Masi. Non certamente a chi rappresenta lobby imprenditoriali; interessi personali, oscurantismo e volti del vecchio potere politico. Nessuno cerca appoggi, compromessi o chissa' quale accordi. Se saro' eletto mi piacerebbe formulare questa proposta nell'ottica dell'apertura e della disponibilità, affinchè ci sia una squadra di governo che pensi ad Altamura prima e al colore politico poi”.

L’idea dell’insegnante altamurano non è però piaciuta a Masi: “credo nello strumento del voto” - dichiara - “per questo lasciamo libertà di azione agli elettori, non appoggeremo nessuno e non daremo fiducia a scatola chiusa, non accetteremo né assessorati né presidenze varie, abbiamo posto dei paletti affinché gli elettori abbiano ulteriori elementi per valutare”.

Antonello Stigliano
Ma a bandire sinergie dell’ultima ora è pure Stigliano: “non faremo apparentamenti” - dice - “e non li faremo perché vogliamo portare avanti il nostro progetto così come lo abbiamo presentato agli altamurani e così come loro lo hanno sostenuto. Altamura cambia con gli altamurani, non li sacrificheremo sull'altare di qualche accordo o pacchetto di voto. È una questione di credibilità e coerenza”.

Niente apparentamenti. Nessuna carta in più, dunque, per l’uno o l’altro dei ballottanti. Entrambi fiduciosi in un favore che, nel segreto dell’urna, proverrà dalla maggioranza della comunità dei votanti. Entrambi fidanti nell’utilizzo generoso della parola “cambiamento”, come cavallo di battaglia vincente nella coscienza degli elettori.

Insomma i giochi rimangono tutti aperti, con un punto interrogativo per il 14 di Giugno, la Domenica in arrivo programmata per quel voto che deciderà il nome di colui che dovrà reggere le sorti amministrative di Altamura per i prossimi cinque anni.

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