di Mauro Guitto - Mancano 43 giorni al termine delle operazioni di bonifica ma la tensione è altissima al quartiere Tamburi di Taranto. Lo si è visto ieri pomeriggio durante il secondo incontro organizzato dal Comune presso l'ex Circoscrizione comunale per fare il punto della situazione delle bonifiche e per rispondere alle domande dei cittadini.
E' stato un incontro per la verità molto caotico e male organizzato. Molti gridavano e volevano parlare e nella confusione che si è creata è volato anche uno schiaffo nei confronti di un dipendente comunale. Un incontro male organizzato: non c'era un moderatore, non c'erano microfoni, non c'erano forze di Polizia a garantire l'Ordine pubblico. Erano presenti anche questa volta gli esperti della ditta leccese Axa Srl (tra i quali l'Amministratore Giampiero Corvaglia) che sta eseguendo le operazioni di bonifica e il personale tecnico del Comune di Taranto.
Non molti i cittadini presenti all'incontro nel rigoroso rispetto del "ce m n futt a me" (traduzione per chi non è tarantino: "a me non interessa") che contraddistingue la stragrande maggioranza della città ionica quando si tratta di chiedere rispetto e dignità. Tra i cittadini, gli onnipresenti Vincenzo Fornaro dei Verdi, Giuseppe Roberto del Comitato di quartiere Tamburi e diversi esponenti del Comitato Cittadini Liberi e Pensanti tra i quali uno dei fondatori Massimo Battista che più volte è intervenuto per chiedere i criteri di bonifica del quartiere, perchè la scelta di una via da bonificare e un'altra no e a cosa serve bonificare (spendendo soldi pubblici) se la fonte è sempre lì a inquinare.
Alcuni cittadini hanno anche contestato le modalità di stoccaggio della terra rimossa perchè, non essendo ben coperta, si disperde nell'aria mettendo a rischio la salute di chi abita a pochi metri dal cantiere. I soldi di cui parlano giustamente i cittadini tarantini (questo lo aggiungiamo noi), sono quelli stanziati dal Governo con il decreto dell'agosto 2012... 3 anni per vedere le bonifiche per di più "a macchia di leopardo".
Peraltro trattasi di soldi che avrebbero dovuto pagare chi ha inquinato nell'osservanza del principio "Chi inquina paga" (mai fatto osservare) dopo aver identificato (come da codice ambientale) chi ha provocato il danno ambientale e sanitario (tirate a indovinare!). Nel caos generatosi in aula, l'ingegner Intini ha spiegato e ricordato che nel 2010 il Comune, nell'ambito di un progetto che riguardava la riqualificazione che interessava anche l'area extraurbana, ha eseguito una caratterizzazione del quartiere Tamburi dalla quale è emerso il superamento dei limiti previsti dalla normativa vigente per ciò che concerne i siti contaminati e che il tutto è stato avallato dall'Arpa Puglia.
La norma, in sostanza, dice che il sito risulta "potenzialmente contaminato". A seguito di questi rilevamenti è stata realizzata un'analisi di rischio per la salute dalla quale è emerso che per alcuni inquinanti è stato superato il limite di rischio per la popolazione in alcune aree dello stesso quartiere. L'ingegnere ha proseguito dicendo che con l'intervento in corso si sta annullando il rischio sanitario (rimuovendo 30 centimetri di terreno sostituendolo con terreno vegetale vergine) e non si sta bonificando il quartiere (dinanzi a questa spiegazione si è sollevato un feroce grido di protesta dei presenti che ritengono questa procedura inutile ed uno sperpero di soldi che avrebbero potuto essere spesi con maggiore oculatezza ed efficacia).
In altre parole, si interviene sulle dichiarate contaminate nel 2010 e non si interviene su quelle dove non sono stati superati i limiti ritenuti dalle norme pericolosi per la salute (sempre nel 2010, 5 anni fa!). L'incontro, si è chiuso nel caos, con tante domande, poche e non chiare risposte e con un "consiglio" dell'ingegner Intini che ha proposto ai cittadini di chiedere ufficialmente una nuova caratterizzazione del territorio dopo quella fatta nel 2010 per avere dei dati aggiornati in modo da evidenziare oggi la reale condizione ambientale del territorio.
Noi intanto poniamo questi interrogativi: se in 5 anni quei siti, dove non si sta intervenendo poichè (nel 2010!) ritenuti ancora "accettabili", fossero nel frattempo diventati a rischio sanitario? Seconda domanda: non avendo rimosso le fonti inquinanti, in quanto tempo lo strato di 30 cm di terra vergine potrebbe inquinarsi a sua volta ? Terza domanda: siamo sicuri che al di sotto di quei 30 cm le piogge non abbiano ulteriormente e più profondamente peggiorato la situazione dopo le valutazioni eseguite nel 2010? Quarta domanda: perchè a un incontro così importante, oltre alla solita mancata presenza del Sindaco, non erano presenti rappresentanti di Arpa Puglia?
E' stato un incontro per la verità molto caotico e male organizzato. Molti gridavano e volevano parlare e nella confusione che si è creata è volato anche uno schiaffo nei confronti di un dipendente comunale. Un incontro male organizzato: non c'era un moderatore, non c'erano microfoni, non c'erano forze di Polizia a garantire l'Ordine pubblico. Erano presenti anche questa volta gli esperti della ditta leccese Axa Srl (tra i quali l'Amministratore Giampiero Corvaglia) che sta eseguendo le operazioni di bonifica e il personale tecnico del Comune di Taranto.
Non molti i cittadini presenti all'incontro nel rigoroso rispetto del "ce m n futt a me" (traduzione per chi non è tarantino: "a me non interessa") che contraddistingue la stragrande maggioranza della città ionica quando si tratta di chiedere rispetto e dignità. Tra i cittadini, gli onnipresenti Vincenzo Fornaro dei Verdi, Giuseppe Roberto del Comitato di quartiere Tamburi e diversi esponenti del Comitato Cittadini Liberi e Pensanti tra i quali uno dei fondatori Massimo Battista che più volte è intervenuto per chiedere i criteri di bonifica del quartiere, perchè la scelta di una via da bonificare e un'altra no e a cosa serve bonificare (spendendo soldi pubblici) se la fonte è sempre lì a inquinare.
Alcuni cittadini hanno anche contestato le modalità di stoccaggio della terra rimossa perchè, non essendo ben coperta, si disperde nell'aria mettendo a rischio la salute di chi abita a pochi metri dal cantiere. I soldi di cui parlano giustamente i cittadini tarantini (questo lo aggiungiamo noi), sono quelli stanziati dal Governo con il decreto dell'agosto 2012... 3 anni per vedere le bonifiche per di più "a macchia di leopardo".
Peraltro trattasi di soldi che avrebbero dovuto pagare chi ha inquinato nell'osservanza del principio "Chi inquina paga" (mai fatto osservare) dopo aver identificato (come da codice ambientale) chi ha provocato il danno ambientale e sanitario (tirate a indovinare!). Nel caos generatosi in aula, l'ingegner Intini ha spiegato e ricordato che nel 2010 il Comune, nell'ambito di un progetto che riguardava la riqualificazione che interessava anche l'area extraurbana, ha eseguito una caratterizzazione del quartiere Tamburi dalla quale è emerso il superamento dei limiti previsti dalla normativa vigente per ciò che concerne i siti contaminati e che il tutto è stato avallato dall'Arpa Puglia.
La norma, in sostanza, dice che il sito risulta "potenzialmente contaminato". A seguito di questi rilevamenti è stata realizzata un'analisi di rischio per la salute dalla quale è emerso che per alcuni inquinanti è stato superato il limite di rischio per la popolazione in alcune aree dello stesso quartiere. L'ingegnere ha proseguito dicendo che con l'intervento in corso si sta annullando il rischio sanitario (rimuovendo 30 centimetri di terreno sostituendolo con terreno vegetale vergine) e non si sta bonificando il quartiere (dinanzi a questa spiegazione si è sollevato un feroce grido di protesta dei presenti che ritengono questa procedura inutile ed uno sperpero di soldi che avrebbero potuto essere spesi con maggiore oculatezza ed efficacia).
In altre parole, si interviene sulle dichiarate contaminate nel 2010 e non si interviene su quelle dove non sono stati superati i limiti ritenuti dalle norme pericolosi per la salute (sempre nel 2010, 5 anni fa!). L'incontro, si è chiuso nel caos, con tante domande, poche e non chiare risposte e con un "consiglio" dell'ingegner Intini che ha proposto ai cittadini di chiedere ufficialmente una nuova caratterizzazione del territorio dopo quella fatta nel 2010 per avere dei dati aggiornati in modo da evidenziare oggi la reale condizione ambientale del territorio.
Noi intanto poniamo questi interrogativi: se in 5 anni quei siti, dove non si sta intervenendo poichè (nel 2010!) ritenuti ancora "accettabili", fossero nel frattempo diventati a rischio sanitario? Seconda domanda: non avendo rimosso le fonti inquinanti, in quanto tempo lo strato di 30 cm di terra vergine potrebbe inquinarsi a sua volta ? Terza domanda: siamo sicuri che al di sotto di quei 30 cm le piogge non abbiano ulteriormente e più profondamente peggiorato la situazione dopo le valutazioni eseguite nel 2010? Quarta domanda: perchè a un incontro così importante, oltre alla solita mancata presenza del Sindaco, non erano presenti rappresentanti di Arpa Puglia?