MANDURIA - Le nuove regole per il settore vitivinicolo illustrate “in casa” di chi il vino lo fa. Un appuntamento importante organizzato da Confagricoltura Puglia e Confagricoltura Taranto nella Terra del Primitivo, il prossimo lunedì 8 giugno 2015 a Manduria (ore 19 nella sede del Consorzio Produttori Vini), per aprire un confronto fruttuoso tra esperti, addetti ai lavori e operatori del settore.
In programma un dibattito ricco di interventi attorno ai nodi della “Nuova regolamentazione del settore vitivinicolo: il nuovo testo unico, dai diritti alle autorizzazioni, la dematerializzazione dei registri”.
Dopo i saluti di rito di Luca Lazzàro (presidente Confagricoltura Taranto), Donato Fusco (presidente Confagricoltura Brindisi), Paolo Leccisi (commissario Confagricoltura Lecce), Onofrio Giuliano (componente Giunta Nazionale Confagricoltura, presidente Confagricoltura Foggia) e Fulvio Filo Schiavoni (presidente Consorzio Produttori Vini), toccherà ad Adriano Abate (direttore Confagricoltura Brindisi) moderare gli interventi. A seguire, l’introduzione di Umberto Bucci (presidente Confagricoltura Puglia e Confagricoltura Bari) e le relazioni di Francesco Giovinazzi (responsabile Ufficio Area Lecce Repressione Frodi Mipaaf) e Palma Esposito (responsabile settore vitivinicolo Confagricoltura). In chiusura, dopo lo spazio aperto agli interventi dal pubblico, le conclusioni affidate a Sandro Candido, vicepresidente Federazione Nazionale Vitivinicola Confagricoltura.
Per capire dove va il mondo del vino, bisogna aver presente che – in base alla nuova normativa - dal 1° gennaio 2016 il sistema dei diritti di impianto vigneti sarà sostituito, a livello europeo, da quello delle autorizzazioni. L’eliminazione dell’attuale regime avrà quindi un impatto molto forte per le realtà vinicole che dovranno programmare per tempo i piani di crescita aziendale. A differenza dei diritti, infatti, le autorizzazioni, concesse dalla pubblica amministrazione, non sono trasferibili, né acquistabili, sono in numero limitato e durano 3 anni anziché 8. La nuova regolamentazione prevede poi che ogni Stato europeo renda disponibili ogni anno nuove autorizzazioni equivalenti al massimo all’1% della propria superficie: per l’Italia la percentuale corrisponde a circa 6.500 ettari su tutto il territorio nazionale.
Regole, dettagli e conseguenze su cui Confagricoltura, proprio con il convegno di Manduria, intende aprire una grande finestra informativa e di approfondimento.
In programma un dibattito ricco di interventi attorno ai nodi della “Nuova regolamentazione del settore vitivinicolo: il nuovo testo unico, dai diritti alle autorizzazioni, la dematerializzazione dei registri”.
Dopo i saluti di rito di Luca Lazzàro (presidente Confagricoltura Taranto), Donato Fusco (presidente Confagricoltura Brindisi), Paolo Leccisi (commissario Confagricoltura Lecce), Onofrio Giuliano (componente Giunta Nazionale Confagricoltura, presidente Confagricoltura Foggia) e Fulvio Filo Schiavoni (presidente Consorzio Produttori Vini), toccherà ad Adriano Abate (direttore Confagricoltura Brindisi) moderare gli interventi. A seguire, l’introduzione di Umberto Bucci (presidente Confagricoltura Puglia e Confagricoltura Bari) e le relazioni di Francesco Giovinazzi (responsabile Ufficio Area Lecce Repressione Frodi Mipaaf) e Palma Esposito (responsabile settore vitivinicolo Confagricoltura). In chiusura, dopo lo spazio aperto agli interventi dal pubblico, le conclusioni affidate a Sandro Candido, vicepresidente Federazione Nazionale Vitivinicola Confagricoltura.
Per capire dove va il mondo del vino, bisogna aver presente che – in base alla nuova normativa - dal 1° gennaio 2016 il sistema dei diritti di impianto vigneti sarà sostituito, a livello europeo, da quello delle autorizzazioni. L’eliminazione dell’attuale regime avrà quindi un impatto molto forte per le realtà vinicole che dovranno programmare per tempo i piani di crescita aziendale. A differenza dei diritti, infatti, le autorizzazioni, concesse dalla pubblica amministrazione, non sono trasferibili, né acquistabili, sono in numero limitato e durano 3 anni anziché 8. La nuova regolamentazione prevede poi che ogni Stato europeo renda disponibili ogni anno nuove autorizzazioni equivalenti al massimo all’1% della propria superficie: per l’Italia la percentuale corrisponde a circa 6.500 ettari su tutto il territorio nazionale.
Regole, dettagli e conseguenze su cui Confagricoltura, proprio con il convegno di Manduria, intende aprire una grande finestra informativa e di approfondimento.