Draghi: Qe non immune da rischi. Grecia? Subito accordo
Il n.1 della Bce Mario Draghi ha iniziato il discorso porgendo le sue scuse per il ritardo e iniziando a illustrare le condizioni dell'economia dell'Eurozona.
"Gli ultimi indicatori economici e i dati del sondaggio confermano ampiamente che la ripresa economica sta procedendo, a un ritmo moderato, Ci sono segnali incoraggianti di un aumento degli investimenti privati, fattore che suggerisce che la ripresa dovrebbe ampliarsi. Le nostre misure di politica monetaria stanno producendo effetti sull'economia reale". Draghi conferma che la Bce prevede che l'inflazione rimarrà bassa per alcuni mesi, prima di salire a valori vicini al suo target, ma comunque sotto il 2%".
Sulla recente volatilità che ha colpito il mercato dei bond, Draghi ha detto che "la Bce non andrà nel panico", aggiungendo che l'istituto dovrà mantenere solido il suo programma di politica monetaria. Draghi ha reiterato che la Bce continuerà ad acquistare ogni mese asset per un valore di 60 miliardi di euro fino al settembre del 2016, e fino a quando l'inflazione avrà raggiunto il suo target.
Detto questo, Draghi afferma che un programma di acquisti di asset su larga scala "non è senza rischi" ed è per questo motivo che la Bce è molto attenta a monitorarli. "In particolare, gestiamo i rischi sul credito acquistando solo asset di qualità sufficiente".
Ancora, "intravediamo che i rischi sulla stabilità finanziaria sono relativamente contenuti in questo momento e non ci sono segnali di surriscaldamento nel mercato immobiliare dell'Eurozona". Detto questo, riguardo all'impatto distributivo dell'enorme piano QE, il banchiere ammette che si traduce in "cambiamenti nei prezzi degli asset e nei guadagni per gli investitori".
"I tassi di interesse cambiano sempre l'appetibilità dei risparmi rispetto alle spese", ma ciò fa parte della politica monetaria. "Nel lungo termine, gli stimoli aiuteranno tutti, inclusi quelli che sono senza lavoro". Non poteva mancare un commento sulla situazione in cui versa la Grecia.
Draghi ha quindi difeso l'operato della Bce. "Continueremo a prendere decisioni con una indipendenza totale. Il nostro sostegno di liquidità al momento ammonta complessivamente a 118 miliardi di euro, il 66% del Pil greco. Si tratta del livello massimo di qualsiasi paese dell'Eurozona. Sosterremo le banche greche fino a quando saranno solvibili, e avranno abbastanza garanzie. Ma non possiamo alzare il tetto che impedisce alle banche greche di acquistare maggior debito governativo della Grecia, fino a quando non ci saranno chiari segnali che l'attuale revisione del suo bailout sarà concluso con successo".
Ancora sulla Grecia "deve essere assolutamente chiaro che le decisioni di concludere il programma e di procedere con altri esborsi ricadono interamente sull'Eurogruppo. E' una decisione politica che andrà presa da rappresentanti eletti dal popolo - ha detto - non dai banchieri centrali".
ATENE, NESSUN ACCORDO CON CREDITORI - Aumentano le divergenze tra la Grecia e creditori internazionali al tavolo tecnico di Bruxelles. "Sebbene qualche progresso sia stato fatto, il negoziato non è riuscito, poiché resta una significativa distanza tra i piani delle autorità greche e le richieste di Commissione, Bce e Fmi", hanno spiegato dall'esecutivo Ue, sottolineando che la distanza significativa è "nell'ordine dello 0,5-1% del Pil, o l'equivalente di due miliardi di euro di misure fiscali permanenti su base annuale". Ed "inoltre la proposta greca resta incompleta".
E così è fallito il tentativo del presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, di giungere ad un accordo con la Grecia prima della riapertura dei mercati. La palla passa ora all'Eurogruppo di giovedì prossimo ma lo stesso Juncker resta convinto che "con maggiori sforzi sulle riforme da parte della Grecia e volontà politica da parte di tutti, una soluzione può ancora essere trovata prima della fine del mese"
Dal suo canto, Atene ha ribadito ancora una volta che "non accetterà ulteriori tagli alle pensioni" mentre il ministro delle finanze, Yanis Varoufakis, ha spiegato che "un avanzo primario pari all'1% del Pil, raggiungibile a marzo, non è più possibile" per le critiche condizioni di liquidità del Paese, ribadendo per l'ennesima volta che "è necessaria una ristrutturazione del debito" greco in modo che Atene "possa ritornare sui mercati" per finanziarsi.
VAROUFAKIS, IMPOSSIBILE ESCLUDERE GREXIT - "Io escludo una Grexit come soluzione ragionevole. Ma nessuno può escludere tutto: io non posso escludere che una cometa impatti la Terra". Lo dice il ministro delle Finanze greco Janis Varoufakis, in una intervista alla Bild.
"Gli ultimi indicatori economici e i dati del sondaggio confermano ampiamente che la ripresa economica sta procedendo, a un ritmo moderato, Ci sono segnali incoraggianti di un aumento degli investimenti privati, fattore che suggerisce che la ripresa dovrebbe ampliarsi. Le nostre misure di politica monetaria stanno producendo effetti sull'economia reale". Draghi conferma che la Bce prevede che l'inflazione rimarrà bassa per alcuni mesi, prima di salire a valori vicini al suo target, ma comunque sotto il 2%".
Sulla recente volatilità che ha colpito il mercato dei bond, Draghi ha detto che "la Bce non andrà nel panico", aggiungendo che l'istituto dovrà mantenere solido il suo programma di politica monetaria. Draghi ha reiterato che la Bce continuerà ad acquistare ogni mese asset per un valore di 60 miliardi di euro fino al settembre del 2016, e fino a quando l'inflazione avrà raggiunto il suo target.
Detto questo, Draghi afferma che un programma di acquisti di asset su larga scala "non è senza rischi" ed è per questo motivo che la Bce è molto attenta a monitorarli. "In particolare, gestiamo i rischi sul credito acquistando solo asset di qualità sufficiente".
Ancora, "intravediamo che i rischi sulla stabilità finanziaria sono relativamente contenuti in questo momento e non ci sono segnali di surriscaldamento nel mercato immobiliare dell'Eurozona". Detto questo, riguardo all'impatto distributivo dell'enorme piano QE, il banchiere ammette che si traduce in "cambiamenti nei prezzi degli asset e nei guadagni per gli investitori".
"I tassi di interesse cambiano sempre l'appetibilità dei risparmi rispetto alle spese", ma ciò fa parte della politica monetaria. "Nel lungo termine, gli stimoli aiuteranno tutti, inclusi quelli che sono senza lavoro". Non poteva mancare un commento sulla situazione in cui versa la Grecia.
Draghi ha quindi difeso l'operato della Bce. "Continueremo a prendere decisioni con una indipendenza totale. Il nostro sostegno di liquidità al momento ammonta complessivamente a 118 miliardi di euro, il 66% del Pil greco. Si tratta del livello massimo di qualsiasi paese dell'Eurozona. Sosterremo le banche greche fino a quando saranno solvibili, e avranno abbastanza garanzie. Ma non possiamo alzare il tetto che impedisce alle banche greche di acquistare maggior debito governativo della Grecia, fino a quando non ci saranno chiari segnali che l'attuale revisione del suo bailout sarà concluso con successo".
Il premier Alexis Tsipras |
ATENE, NESSUN ACCORDO CON CREDITORI - Aumentano le divergenze tra la Grecia e creditori internazionali al tavolo tecnico di Bruxelles. "Sebbene qualche progresso sia stato fatto, il negoziato non è riuscito, poiché resta una significativa distanza tra i piani delle autorità greche e le richieste di Commissione, Bce e Fmi", hanno spiegato dall'esecutivo Ue, sottolineando che la distanza significativa è "nell'ordine dello 0,5-1% del Pil, o l'equivalente di due miliardi di euro di misure fiscali permanenti su base annuale". Ed "inoltre la proposta greca resta incompleta".
E così è fallito il tentativo del presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, di giungere ad un accordo con la Grecia prima della riapertura dei mercati. La palla passa ora all'Eurogruppo di giovedì prossimo ma lo stesso Juncker resta convinto che "con maggiori sforzi sulle riforme da parte della Grecia e volontà politica da parte di tutti, una soluzione può ancora essere trovata prima della fine del mese"
Dal suo canto, Atene ha ribadito ancora una volta che "non accetterà ulteriori tagli alle pensioni" mentre il ministro delle finanze, Yanis Varoufakis, ha spiegato che "un avanzo primario pari all'1% del Pil, raggiungibile a marzo, non è più possibile" per le critiche condizioni di liquidità del Paese, ribadendo per l'ennesima volta che "è necessaria una ristrutturazione del debito" greco in modo che Atene "possa ritornare sui mercati" per finanziarsi.
VAROUFAKIS, IMPOSSIBILE ESCLUDERE GREXIT - "Io escludo una Grexit come soluzione ragionevole. Ma nessuno può escludere tutto: io non posso escludere che una cometa impatti la Terra". Lo dice il ministro delle Finanze greco Janis Varoufakis, in una intervista alla Bild.
Per la Grecia "il tempo sta finendo e stanno aumentando le probabilità che non si raggiunga un accordo". Lo ha detto il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann - riferisce Bloomberg - parlando a margine di un convegno a Francoforte.