di Nicola Zuccaro - Perché la Puglia deve essere sempre l'ultima Regione italiana per la procedura di proclamazione degli eletti?
A "girare" la domanda non il direttore di una testata giornalistica ma Michele Emiliano. Visibilmente spazientito per il protrarsi
dei tempi, nella mattinata di martedì 23 giugno 2015, il Governatore regionale eletto ha invitato la stampa presente a Palazzo
di Città ad incalzare gli organi competenti per interrogarli sulle motivazioni di un ritardo che impedisce, di fatto, la ripartenza a
pieno regime della macchina regionale dopo la quiescenza della Presidenza affidata ancora per pochi all'uscente Nichi Vendola.
Nel frattempo, fra incontri informali e inviti a convegni (alcuni dei quali disertati per bon ton istituzionale nei riguardi di Vendola), Emiliano è alle prese con la formazione di una Giunta che - come egli stesso ha preannunciato - sarà composta inizialmente da soli 7 assessori e che potrà essere allargata a 10 solo se le modifiche allo Statuto Regionale consentiranno l'inserimento delle quote rosa.
Dell'organico iniziale resta però l'intrigante nodo sia per gli equilibri della maggioranza di centro-sinistra, sia per ragioni di ordine geopolitico che riguardano, principalmente, l'affidamento della vice presidenza ad un esponente di provenienza leccese. Gli indizi conducono, inevitabilmente per competenza ed esperienza regionale di lungo corso, a Totò Negro e a Loredana Capone.
Nel frattempo, fra incontri informali e inviti a convegni (alcuni dei quali disertati per bon ton istituzionale nei riguardi di Vendola), Emiliano è alle prese con la formazione di una Giunta che - come egli stesso ha preannunciato - sarà composta inizialmente da soli 7 assessori e che potrà essere allargata a 10 solo se le modifiche allo Statuto Regionale consentiranno l'inserimento delle quote rosa.
Dell'organico iniziale resta però l'intrigante nodo sia per gli equilibri della maggioranza di centro-sinistra, sia per ragioni di ordine geopolitico che riguardano, principalmente, l'affidamento della vice presidenza ad un esponente di provenienza leccese. Gli indizi conducono, inevitabilmente per competenza ed esperienza regionale di lungo corso, a Totò Negro e a Loredana Capone.