di Francesco Greco - Galeotta fu la poesia, lo stile classicheggiante di una prof. in pensione Eccola: “Furon dunque i nuovi metri / senza freni e punti fermi / che permisero agli amanti / delle immensità spaziali / di sentirsene inebriati / dopo un volo con Samanta / orbitale in libertà”. E' di Giulia Licci, classe 1925. Fa parte della raccolta “In libertà”, appena uscita per le Edizioni GR di Besana Brianza (MB), euro 10,00, prefazione di Norberto Guana (“l'autrice impiega alcuni canoni marinettiani caratteristici della sua poetica futurista...”). Il libro è dedicato a “A Nadia Licci, mia cugina e amica, sempre a me vicina, nel comune affettuoso ricordo di Girolamo Comi fondatore dell'Accademia Salentina di Lucugnano”.
La lirica risale al novembre 2014, quando l'astronauta Samanta Cristoforetti partì per la sua missione spaziale, evento che colpì intensamente la poetessa nata a Ruffano (Lecce), dove vive. Samanta l'ha letta, le è piaciuta e per telefono ha promesso alla prof.: “Verrò a trovarti non appena tornerò sulla terra”. La data è domani, l'11 giugno, nel deserto del Kazakistan. Doveva essere il 14 maggio, ma è stata spostata a causa di inconvenienti tecnici, che però le consentono di entrare nel guinnes dei primati per la durata della permanenza di una donna nello spazio: 199 giorni, contro i 195 di una collega della Nasa.
Intanto genitori e cugini hanno letto e apprezzato anche loro la poesia. La decisione fa parte della cifra del personaggio. 38 anni, capitano dell'Aeronautica Militare, Samanta è una donna istintiva, e anche per questo si è fatta apprezzare dagli italiani, oltre che per essere una scienziata coraggiosa che lancia il cuore oltre l'ostacolo.
Non è la prima volta che la poesia della prolificissima poetessa incrocia i grandi di ieri e oggi. Una silloge uscita nel 2011, titolo “Lemme Lemme... Omaggio a d'Annunzio” è stata richiesta e lodata, da Chiara D'Annunzio, nipote del poeta abruzzese (Pescara 1869-Roma 1938) della “Pioggia nel Pineto” e scrittore de “Il Piacere” e “Andrea Sperelli”, l'Orbo Veggente, il Vate, l'Immaginifico.
Chiara è del 1959, vive a Roma dalle Suore Benedettine (il libro è stato apprezzato anche dalla Badessa dell'istituto) e si sente spesso con la poetessa pugliese: fra le due è nata una grande amicizia nel nome della poesia. Giulia Licci è laureata in Filosofia e ha insegnato nelle scuole pugliesi per tutta la vita. Dal 1970 al 1974 ha collaborato alle riviste “Ricerche didattiche” (direttore Aldo Agazzi) e “Riforma della scuola” (Lucio Lombardo Radice). All'esame di Stato per la cattedra di italiano fu interrogata da Ezio Chiòrboli, allievo del Carducci. Il suo commento al “Canzoniere” del Petrarca è ritenuto un testo di primo piano in materia.
Ha pubblicato il primo libro, “Poesie”, 1942-1998, con le edizioni di Vanni Scheiwiller (Milano). Poi quattro raccolte con l'editore Crocetti (Milano): “I bèoni” (1999), “I rom” (2000), “Nel paese di Marino” (2001) e “L'uccello” (2002). Per le Edizioni GR “Il violino” (2003), “Ciondolino” (2004), “Boccioletto” (2005), “Pour la France” (2006), “Napoli” (2007), “Il micino” (2008), ”In libreria – Omaggio a Manzoni“ (2009), “Il cugin di Don Rodrigo” (2010), “Camillo” (2012), “Piripicchio ladro” (2013), “Il pizzicato” – Omaggio giocoso al “Cinque Maggio” manzoniano (2014, prefazione di Samuele Redaelli).
La silloge “Nel paese di Marino” l'ha messa in contatto con gli ambienti culturali di Cesenatico, la città dove Moretti morì 40 anni fa. Se ne parla al circolo degli intellettuali e da lì nelle pagine culturali del “Resto del Carlino”. La poetessa è diventata amica di Leila Popperini Carlisesi, il cui marito è stato sodale di Moretti e oltre ad avere in libreria tutte le sue opere, conserva gelosamente i manoscritti. Versi dunque sospesi, quelli di Giulia Licci, fra lo spazio infinito e la letteratura: è il caso di dire: i voli pindarici della poesia.
La lirica risale al novembre 2014, quando l'astronauta Samanta Cristoforetti partì per la sua missione spaziale, evento che colpì intensamente la poetessa nata a Ruffano (Lecce), dove vive. Samanta l'ha letta, le è piaciuta e per telefono ha promesso alla prof.: “Verrò a trovarti non appena tornerò sulla terra”. La data è domani, l'11 giugno, nel deserto del Kazakistan. Doveva essere il 14 maggio, ma è stata spostata a causa di inconvenienti tecnici, che però le consentono di entrare nel guinnes dei primati per la durata della permanenza di una donna nello spazio: 199 giorni, contro i 195 di una collega della Nasa.
Intanto genitori e cugini hanno letto e apprezzato anche loro la poesia. La decisione fa parte della cifra del personaggio. 38 anni, capitano dell'Aeronautica Militare, Samanta è una donna istintiva, e anche per questo si è fatta apprezzare dagli italiani, oltre che per essere una scienziata coraggiosa che lancia il cuore oltre l'ostacolo.
Non è la prima volta che la poesia della prolificissima poetessa incrocia i grandi di ieri e oggi. Una silloge uscita nel 2011, titolo “Lemme Lemme... Omaggio a d'Annunzio” è stata richiesta e lodata, da Chiara D'Annunzio, nipote del poeta abruzzese (Pescara 1869-Roma 1938) della “Pioggia nel Pineto” e scrittore de “Il Piacere” e “Andrea Sperelli”, l'Orbo Veggente, il Vate, l'Immaginifico.
Chiara è del 1959, vive a Roma dalle Suore Benedettine (il libro è stato apprezzato anche dalla Badessa dell'istituto) e si sente spesso con la poetessa pugliese: fra le due è nata una grande amicizia nel nome della poesia. Giulia Licci è laureata in Filosofia e ha insegnato nelle scuole pugliesi per tutta la vita. Dal 1970 al 1974 ha collaborato alle riviste “Ricerche didattiche” (direttore Aldo Agazzi) e “Riforma della scuola” (Lucio Lombardo Radice). All'esame di Stato per la cattedra di italiano fu interrogata da Ezio Chiòrboli, allievo del Carducci. Il suo commento al “Canzoniere” del Petrarca è ritenuto un testo di primo piano in materia.
Ha pubblicato il primo libro, “Poesie”, 1942-1998, con le edizioni di Vanni Scheiwiller (Milano). Poi quattro raccolte con l'editore Crocetti (Milano): “I bèoni” (1999), “I rom” (2000), “Nel paese di Marino” (2001) e “L'uccello” (2002). Per le Edizioni GR “Il violino” (2003), “Ciondolino” (2004), “Boccioletto” (2005), “Pour la France” (2006), “Napoli” (2007), “Il micino” (2008), ”In libreria – Omaggio a Manzoni“ (2009), “Il cugin di Don Rodrigo” (2010), “Camillo” (2012), “Piripicchio ladro” (2013), “Il pizzicato” – Omaggio giocoso al “Cinque Maggio” manzoniano (2014, prefazione di Samuele Redaelli).
La silloge “Nel paese di Marino” l'ha messa in contatto con gli ambienti culturali di Cesenatico, la città dove Moretti morì 40 anni fa. Se ne parla al circolo degli intellettuali e da lì nelle pagine culturali del “Resto del Carlino”. La poetessa è diventata amica di Leila Popperini Carlisesi, il cui marito è stato sodale di Moretti e oltre ad avere in libreria tutte le sue opere, conserva gelosamente i manoscritti. Versi dunque sospesi, quelli di Giulia Licci, fra lo spazio infinito e la letteratura: è il caso di dire: i voli pindarici della poesia.