di Nicola Zuccaro - Michele Emiliano accetterà la proposta "spedita" - mediante la stampa da Antonella Laricchia - dei pentastellati, inerente le primarie per la scelta degli assessori? All'indomani del velato attendismo espresso dagli eletti della Lista Popolari con
Emiliano sull'eventuale conferimento di un Assessorato ad uno dei suoi esponenti, la strada per la composizione della squadra del
Governo regionale si prospetta in salita per l'ex sindaco di Bari.
Dopo il rifiuto pervenuto ad Emiliano dalla stessa Laricchia - nella notte elettorale - per un Assessorato all'Ambiente, il neo Governatore della Puglia dovrà fare innanzitutto i conti con il Partito Democratico del quale al tempo stesso è Segretario regionale. E dover fare i conti significa confrontarsi con coloro i quali, cifre alla mano, hanno ottenuto un largo consenso dalle urne; stesso discorso vale per i suffragati delle altre liste che hanno sostenuto la sua candidatura, contribuendone alla sua elezione.
Ma la matassa, al di là dell'applicazione del "Cencelli", diviene per Emiliano ancor più difficile da sciogliere e prima ancora da gestire per la questione relativa alle quote rosa. Su 10 componenti della Giunta, Emiliano potrebbe - secondo le indiscrezioni degli ultimi giorni - riservarne 5 (la metà) a presenze femminili.
Su chi punterà gli occhi? Sulle uscenti Capone, Godelli o Barbanente o su donne a lui amministrativamente più vicine quali Annamaria Curcuruto e Titti De Simone? Un bel rebus difronte al quale, a tutt'oggi, Emiliano risponde con il silenzio. Sarà il segno evidente che stia studiando con la massima serenità e attenzione le mosse da intraprendere in questa fase ugualmente delicata per gli equilibri del centro-sinistra pugliese, nonostante il largo successo elettorale ottenuto dalla medesima coalizione.
Dopo il rifiuto pervenuto ad Emiliano dalla stessa Laricchia - nella notte elettorale - per un Assessorato all'Ambiente, il neo Governatore della Puglia dovrà fare innanzitutto i conti con il Partito Democratico del quale al tempo stesso è Segretario regionale. E dover fare i conti significa confrontarsi con coloro i quali, cifre alla mano, hanno ottenuto un largo consenso dalle urne; stesso discorso vale per i suffragati delle altre liste che hanno sostenuto la sua candidatura, contribuendone alla sua elezione.
Ma la matassa, al di là dell'applicazione del "Cencelli", diviene per Emiliano ancor più difficile da sciogliere e prima ancora da gestire per la questione relativa alle quote rosa. Su 10 componenti della Giunta, Emiliano potrebbe - secondo le indiscrezioni degli ultimi giorni - riservarne 5 (la metà) a presenze femminili.
Su chi punterà gli occhi? Sulle uscenti Capone, Godelli o Barbanente o su donne a lui amministrativamente più vicine quali Annamaria Curcuruto e Titti De Simone? Un bel rebus difronte al quale, a tutt'oggi, Emiliano risponde con il silenzio. Sarà il segno evidente che stia studiando con la massima serenità e attenzione le mosse da intraprendere in questa fase ugualmente delicata per gli equilibri del centro-sinistra pugliese, nonostante il largo successo elettorale ottenuto dalla medesima coalizione.