L'accordo con la Grecia sembra a un passo dal concretizzarsi. Gli ultimi 'avvertimenti' al governo Tsipras giungono dal Presidente della Bce Draghi, che insiste sulla necessità di una 'intesa forte', che tenga in conto le riforme per la crescita e le misure di bilancio. Questa sera il premier greco Alexis Tzipras incontrerà Juncker e Dijsselbloem. Discuteranno del documento di una quarantina di pagine preparato da Atene per cercare di trovare un accordo entro venerdì.
Intanto da più parti è stato chiarito che l'incontro a cena di questa sera non sarà conclusivo, ma interlocutorio. La Bce "vuole che la Grecia resti nell'euro" ma "ci vuole un accordo forte che produca crescita, giustizia sociale ma anche sostenibilità di bilancio, ha detto Draghi. Da Berlino la cancelliera ha spiegato in conferenza stampa che 'Si lavora con forte pressione" per raggiungere un accordo con la Grecia'. E Hollande da Parigi, 'Siamo a pochi giorni, o forse anche a poche ore, da un possibile accordo" sulla questione greca, e "dev'essere fatto tutto il possibile, nel rispetto del popolo greco ma anche nel rispetto delle regole che l'Europa si è data, per trovare una soluzione negoziata in modo sostenibile'. Padoan, dal canto suo, si è detto fiducioso.
I creditori hanno abbassato l'obiettivo di surplus primario per il 2015 sotto l'1%. Lo riporta il quotidiano olandese De Volkskrant citando fonti vicine al dossier. Il nuovo target sarebbe compatibile con quello dello 0,8% proposto da Atene e sembra un primo segnale di compromesso per arrivare ad un accordo in tempi brevi. Atene avrebbe fatto concessioni sui tagli alla spesa pubblica portandola a 3,6 miliardi di euro per quest'anno, scrive ancora il quotidiano olandese nell'edizione online. Sempre stando alle indiscrezioni, la proposta di accordo messa a punto dai creditori prevede tagli alle pensioni, inclusa la tredicesima mensilità, riforma del mercato del lavoro con norme per facilitare i licenziamenti e abolizione di privilegi per alcune categorie di lavoratori.
PADOAN: ACCORDO PIU' VICINO - Un accordo tra la Grecia e i creditori "si sta avvicinando", secondo il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che si dice "fiducioso" e precisa che l'Italia non è "vulnerabile".
Intanto da più parti è stato chiarito che l'incontro a cena di questa sera non sarà conclusivo, ma interlocutorio. La Bce "vuole che la Grecia resti nell'euro" ma "ci vuole un accordo forte che produca crescita, giustizia sociale ma anche sostenibilità di bilancio, ha detto Draghi. Da Berlino la cancelliera ha spiegato in conferenza stampa che 'Si lavora con forte pressione" per raggiungere un accordo con la Grecia'. E Hollande da Parigi, 'Siamo a pochi giorni, o forse anche a poche ore, da un possibile accordo" sulla questione greca, e "dev'essere fatto tutto il possibile, nel rispetto del popolo greco ma anche nel rispetto delle regole che l'Europa si è data, per trovare una soluzione negoziata in modo sostenibile'. Padoan, dal canto suo, si è detto fiducioso.
I creditori hanno abbassato l'obiettivo di surplus primario per il 2015 sotto l'1%. Lo riporta il quotidiano olandese De Volkskrant citando fonti vicine al dossier. Il nuovo target sarebbe compatibile con quello dello 0,8% proposto da Atene e sembra un primo segnale di compromesso per arrivare ad un accordo in tempi brevi. Atene avrebbe fatto concessioni sui tagli alla spesa pubblica portandola a 3,6 miliardi di euro per quest'anno, scrive ancora il quotidiano olandese nell'edizione online. Sempre stando alle indiscrezioni, la proposta di accordo messa a punto dai creditori prevede tagli alle pensioni, inclusa la tredicesima mensilità, riforma del mercato del lavoro con norme per facilitare i licenziamenti e abolizione di privilegi per alcune categorie di lavoratori.
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