BARI - Sei diverse regioni e sei diversi paesaggi compaiono nelle prime posizioni della nuova classifica delle sedici località a “5 vele” del Mare più bello, l'edizione 2015 della guida alla vacanze di qualità sulle coste dei mari e laghi italiani di Legambiente e Touring Club Italiano. Al primo posto svetta ancora una volta Castiglion della Pescaia (Gr). In seconda posizione troviamo l'incantevole San Vito Lo Capo (Tp), seguita da Pollica (Sa). Al quarto posto Posada (Nu), mentre al quinto troviamo Vernazza (Sp).
Al sesto posto troviamo la prima delle tre “5 vele” pugliesi, Otranto (Le), in buona posizione anche per i risultati ottenuti anche in tema di mobilità dolce e razionalizzazione dei consumi.
Al nono posto si piazza Melendugno, mentre tredicesima è Polignano a Mare. Revocate invece le 5 vele ad Ostuni (Br), a causa del via libera dato dall’amministrazione comunale al resort extralusso in una zona pregiata del territorio, incompatibile con il modello di ospitalità ostunese costruito in questi anni attraverso la valorizzazione del territorio, la tutela e la conservazione del paesaggio e il ridotto consumo di suolo.
Le località a “5 vele” rappresentano l'eccellenza italiana nel senso più alto del termine, perché simboleggiano il meglio dell'offerta turistica, della cura dei centri storici e dell'offerta enogastonomica. Non hanno solo la fortuna di custodire un paesaggio straordinario, ma sono anche laboratori di sviluppo, centri di innovazione tecnologica, che praticano esperienze virtuose in tema di rifiuti, energia rinnovabile, agricoltura biologica e valorizzazione corretta dei beni architettonici e culturali. Non è un caso che molte siano nei pressi o all'interno di aree protette
Ottimo il risultato raggiunto da Maruggio che con le spiagge di Campomarino sale dalle “3 vele” del 2014 alle “4 vele” di quest’anno e si aggiudica la palma del mare più bello in provincia di Taranto. Complessivamente in Puglia sono 6 le località a 4 vele: Ostuni (Br), Castro (Le), Chieuti (Fg), Fasano (Br), Maruggio (Ta) e Nardò (Le).
Sempre in provincia di Taranto si aggiudicano 3 vele la Marina di Ginosa e Manduria con le spiagge di San Pietro in Bevagna e Torre Columena (che confermano il giudizio dell’anno scorso), insieme ad altre sedici località pugliesi, mentre Castellaneta Marina si ferma a una sola vela.
La Puglia con le sue 38 località costiere inserite nella guida è seconda solo alla Sardegna
La Guida Blu (264 pagine, in libreria al prezzo di 19.90 euro) è ormai un must dell'estate, uno strumento utile e piacevole che precede e accompagna le nostre vacanze, permettendo di pianificare e personalizzare le scelte e gli itinerari di viaggio sulla base di indicazioni che solo "Il mare più bello" può offrire: le località più belle e più attente alla sostenibilità ambientale, alla vivibilità e al rispetto del territorio.
Accanto alla Guida Blu Legambiente lancia anche quest’anno il contest #laspiaggiapiùbella con l’invito a scegliere e segnalare entro il 23 luglio - attraverso suo il sito internet (www.legambiente.it/) e sui social network - la spiaggia più bella d’Italia per individuare i dieci lidi più affascinanti, caratteristici e speciali del Belpaese, quelli che hanno fatto della bellezza la propria principale risorsa. Insieme al nome della spiaggia l’associazione ambientalista invita anche a motivarne la scelta, perché la bellezza non è solo un dato estetico
Al sesto posto troviamo la prima delle tre “5 vele” pugliesi, Otranto (Le), in buona posizione anche per i risultati ottenuti anche in tema di mobilità dolce e razionalizzazione dei consumi.
Al nono posto si piazza Melendugno, mentre tredicesima è Polignano a Mare. Revocate invece le 5 vele ad Ostuni (Br), a causa del via libera dato dall’amministrazione comunale al resort extralusso in una zona pregiata del territorio, incompatibile con il modello di ospitalità ostunese costruito in questi anni attraverso la valorizzazione del territorio, la tutela e la conservazione del paesaggio e il ridotto consumo di suolo.
Le località a “5 vele” rappresentano l'eccellenza italiana nel senso più alto del termine, perché simboleggiano il meglio dell'offerta turistica, della cura dei centri storici e dell'offerta enogastonomica. Non hanno solo la fortuna di custodire un paesaggio straordinario, ma sono anche laboratori di sviluppo, centri di innovazione tecnologica, che praticano esperienze virtuose in tema di rifiuti, energia rinnovabile, agricoltura biologica e valorizzazione corretta dei beni architettonici e culturali. Non è un caso che molte siano nei pressi o all'interno di aree protette
Ottimo il risultato raggiunto da Maruggio che con le spiagge di Campomarino sale dalle “3 vele” del 2014 alle “4 vele” di quest’anno e si aggiudica la palma del mare più bello in provincia di Taranto. Complessivamente in Puglia sono 6 le località a 4 vele: Ostuni (Br), Castro (Le), Chieuti (Fg), Fasano (Br), Maruggio (Ta) e Nardò (Le).
Sempre in provincia di Taranto si aggiudicano 3 vele la Marina di Ginosa e Manduria con le spiagge di San Pietro in Bevagna e Torre Columena (che confermano il giudizio dell’anno scorso), insieme ad altre sedici località pugliesi, mentre Castellaneta Marina si ferma a una sola vela.
La Puglia con le sue 38 località costiere inserite nella guida è seconda solo alla Sardegna
La Guida Blu (264 pagine, in libreria al prezzo di 19.90 euro) è ormai un must dell'estate, uno strumento utile e piacevole che precede e accompagna le nostre vacanze, permettendo di pianificare e personalizzare le scelte e gli itinerari di viaggio sulla base di indicazioni che solo "Il mare più bello" può offrire: le località più belle e più attente alla sostenibilità ambientale, alla vivibilità e al rispetto del territorio.
Accanto alla Guida Blu Legambiente lancia anche quest’anno il contest #laspiaggiapiùbella con l’invito a scegliere e segnalare entro il 23 luglio - attraverso suo il sito internet (www.legambiente.it/) e sui social network - la spiaggia più bella d’Italia per individuare i dieci lidi più affascinanti, caratteristici e speciali del Belpaese, quelli che hanno fatto della bellezza la propria principale risorsa. Insieme al nome della spiaggia l’associazione ambientalista invita anche a motivarne la scelta, perché la bellezza non è solo un dato estetico