di Marco Masciopinto - Arrivano dalla Marche e sulle spalle portano il nome di ‘Miglior band emergente’ e un disco d'esordio fresco tra le mani. Loro sono i ‘La Rua’, gruppo pop-folk, che il 30 maggio sono partiti con il loro tour estivo che li porterà in giro per l’Italia. Nel corso degli anni la band ha ricevuto altri riconoscimenti importanti come il Premio MEI come Miglior Band - Festival di Castrocaro 2012; Vincitori di Area Sanremo 2012 e Best of Mtv New Generation 2014.
I La Rua - Daniele Incicco (voce e chitarre), William D’Angelo (chitarre), Davide Fioravanti (pianoforte e tastiere), Nacor Fischetti (batteria), Matteo Grandoni (contrabbasso) e Alessandro Mariani (banjo) - per il loro primo album, hanno collaborato con grandi nomi del panorama musicale italiano come Dario Faini, autore di artisti come Mengoni, Emma e Annalisa.
Da cosa deriva il nome 'La Rua’?
‘’Nella scelta del nome volevamo qualcosa che richiamasse anche i luoghi in cui siamo cresciuti e la nostra città di origine, che è Ascoli Piceno. La rua da noi sta ad indicare una piccola via tipica di ogni paese della nostra zona. Metaforicamente, la rua rappresenta anche la strada dove tutti coltivano i loro sogni e crescono nella speranza di realizzarli’’.
Cosa raccontano i brani del vostro nuovo album?
‘’I brani del disco spaziano su tematiche molto diverse tra loro. L’album è caratterizzato da una forte dichiarazione di non appartenenza a certi luoghi comuni - presente soprattutto nei primi due singoli estratti “Non sono positivo alla normalità”, “Non ho la tristezza ed anche in “Vietato ai minori” -, ma è altrettanto intriso di uno spaccato di vita che racconta le sfaccettature del tema dell’amore, visto in un ottica non convenzionale, le esperienze e i sogni che ognuno di noi coltiva sin da piccolo nella loro forma più pura.
Quali sono le influenze musicali che troviamo nel disco?
‘’Abbiamo lavorato, sperimentato e preso spunto dal sound delle band e degli artisti nufolk nord-europei, dove questo genere è già molto affermato (Lumineers, Of Monsters And Men, etc.). E’ uscito fuori un sound dall’anima acustica, ma che è caratterizzato anche da elementi elettronici. Essendo un pop/folk, non parliamo di un folk nella sua accezione autentica, ma di un genere che è sempre amalgamato con quelli che sono i canoni della canzone pop italiana’’.
State provando a portare in Italia il nu folk. Perchè nel nostro paese non è ancora arrivato?
‘’In realtà molti artisti italiani hanno già provato a portare alcuni elementi di questo genere in Italia, anche se finora sembra che nessuno abbia sposato in pieno quelle sonorità. Le motivazioni sicuramente sono molte, ma forse la difficoltà principale potrebbe rintracciarsi nel fatto che non è facile amalgamare la metrica e le tematiche della canzone nazional popolare italiana ad un sound leggero, divertente, ma allo stesso tempo energico come il nu folk’’.
State preparando i brani per il vostro secondo album?
‘’Certamente, già ce ne sono alcuni in cantiere!! Li stiamo facendo maturare, riprendendoli e aggiungendo ogni volta qualcosa di nuovo’’.
Con chi vi piacerebbe condividere il palco?
‘’Preferenze specifiche non ne abbiamo, ma sicuramente ci farebbe piacere poter incontrare nuovamente tutti gli artisti che hanno suonato con noi alle semifinali e poi sul palco del Primo maggio: sono tutti veramente fortissimi e con progetti molto interessanti che meritano di essere ascoltati’’.
I La Rua - Daniele Incicco (voce e chitarre), William D’Angelo (chitarre), Davide Fioravanti (pianoforte e tastiere), Nacor Fischetti (batteria), Matteo Grandoni (contrabbasso) e Alessandro Mariani (banjo) - per il loro primo album, hanno collaborato con grandi nomi del panorama musicale italiano come Dario Faini, autore di artisti come Mengoni, Emma e Annalisa.
Da cosa deriva il nome 'La Rua’?
‘’Nella scelta del nome volevamo qualcosa che richiamasse anche i luoghi in cui siamo cresciuti e la nostra città di origine, che è Ascoli Piceno. La rua da noi sta ad indicare una piccola via tipica di ogni paese della nostra zona. Metaforicamente, la rua rappresenta anche la strada dove tutti coltivano i loro sogni e crescono nella speranza di realizzarli’’.
Cosa raccontano i brani del vostro nuovo album?
‘’I brani del disco spaziano su tematiche molto diverse tra loro. L’album è caratterizzato da una forte dichiarazione di non appartenenza a certi luoghi comuni - presente soprattutto nei primi due singoli estratti “Non sono positivo alla normalità”, “Non ho la tristezza ed anche in “Vietato ai minori” -, ma è altrettanto intriso di uno spaccato di vita che racconta le sfaccettature del tema dell’amore, visto in un ottica non convenzionale, le esperienze e i sogni che ognuno di noi coltiva sin da piccolo nella loro forma più pura.
Quali sono le influenze musicali che troviamo nel disco?
‘’Abbiamo lavorato, sperimentato e preso spunto dal sound delle band e degli artisti nufolk nord-europei, dove questo genere è già molto affermato (Lumineers, Of Monsters And Men, etc.). E’ uscito fuori un sound dall’anima acustica, ma che è caratterizzato anche da elementi elettronici. Essendo un pop/folk, non parliamo di un folk nella sua accezione autentica, ma di un genere che è sempre amalgamato con quelli che sono i canoni della canzone pop italiana’’.
State provando a portare in Italia il nu folk. Perchè nel nostro paese non è ancora arrivato?
‘’In realtà molti artisti italiani hanno già provato a portare alcuni elementi di questo genere in Italia, anche se finora sembra che nessuno abbia sposato in pieno quelle sonorità. Le motivazioni sicuramente sono molte, ma forse la difficoltà principale potrebbe rintracciarsi nel fatto che non è facile amalgamare la metrica e le tematiche della canzone nazional popolare italiana ad un sound leggero, divertente, ma allo stesso tempo energico come il nu folk’’.
State preparando i brani per il vostro secondo album?
‘’Certamente, già ce ne sono alcuni in cantiere!! Li stiamo facendo maturare, riprendendoli e aggiungendo ogni volta qualcosa di nuovo’’.
Con chi vi piacerebbe condividere il palco?
‘’Preferenze specifiche non ne abbiamo, ma sicuramente ci farebbe piacere poter incontrare nuovamente tutti gli artisti che hanno suonato con noi alle semifinali e poi sul palco del Primo maggio: sono tutti veramente fortissimi e con progetti molto interessanti che meritano di essere ascoltati’’.