NEW YORK - "La vulnerabilità italiana, che ci poteva essere due, tre anni fa, oggi è totalmente fuori dal radar". Sono le parole del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, a New York per una serie di incontri con gli investitori di Wall Street, parlando del rischio contagio dalla Grecia.
Poi Padoan ha replicato al premier greco che sottolineava gli oltre 2 mila miliardi di debito italiano: "Mi dispiace che Tsipras dica questo, sono in totale disaccordo, pur essendo simpatetico con la situazione greca. Noi abbiamo girato rotta, stiamo facendo le riforme e le cose giuste, spero che tutti i Paesi lo facciano", ha detto Padoan.
L'Italia sta diventando un esempio in Europa per le riforme strutturali fatte e avviate: ha poi aggiunto il ministro dell'Economia.
Quando la Spagna ha introdotto la bad bank viveva "una vera e propria crisi bancaria, oggi è molto più difficile, anzi sarebbe impossibile". Padoan ha spiegato che l'Italia cerca "di fare il possibile in limiti legislazione europea".
LE PAROLE DI TSIPRAS: "SE NOI IN DEFAULT, PROSSIME ITALIA E SPAGNA" - Il premier greco rilascia un'intervista al Corriere della Sera e il Guardian riprende le sue dichiarazioni più cruciali. "Se la Grecia fallisce, le prossime saranno Italia e Spagna", riassume.
Di fatto, alla domanda "Il fallimento della Grecia sarebbe anche il fallimento dell'euro?", Tsipras ha risposto: "Penso sia evidente. Sarebbe l'inizio della fine dell'eurozona. Se la leadership politica europea non può gestire un problema come quello della Grecia che rappresenta il 2% della sua economia, quale sarà la reazione del mercati per Paesi che affrontano problemi molto più grandi, come la Spagna o l'Italia che ha un debito pubblico di 2 mila miliardi? Se la Grecia fallisce i mercati andranno subito a cercare il prossimo".
"Se dovesse fallire la trattativa, il costo per i contribuenti europei sarà enorme. È per questo che sono profondamente convinto che ciò non convenga a nessuno. Lo dico per far comprendere che il mio governo non tratta egoisticamente. Al contrario. Se la Grecia otterrà qualcosa di buono da questa trattativa - ad esempio minore austerità - la strada si aprirà per tutti. Per questo, specialmente i Paesi del Sud, dovrebbero appoggiare la posizione greca nel loro proprio interesse".
Poi Padoan ha replicato al premier greco che sottolineava gli oltre 2 mila miliardi di debito italiano: "Mi dispiace che Tsipras dica questo, sono in totale disaccordo, pur essendo simpatetico con la situazione greca. Noi abbiamo girato rotta, stiamo facendo le riforme e le cose giuste, spero che tutti i Paesi lo facciano", ha detto Padoan.
L'Italia sta diventando un esempio in Europa per le riforme strutturali fatte e avviate: ha poi aggiunto il ministro dell'Economia.
Quando la Spagna ha introdotto la bad bank viveva "una vera e propria crisi bancaria, oggi è molto più difficile, anzi sarebbe impossibile". Padoan ha spiegato che l'Italia cerca "di fare il possibile in limiti legislazione europea".
LE PAROLE DI TSIPRAS: "SE NOI IN DEFAULT, PROSSIME ITALIA E SPAGNA" - Il premier greco rilascia un'intervista al Corriere della Sera e il Guardian riprende le sue dichiarazioni più cruciali. "Se la Grecia fallisce, le prossime saranno Italia e Spagna", riassume.
Di fatto, alla domanda "Il fallimento della Grecia sarebbe anche il fallimento dell'euro?", Tsipras ha risposto: "Penso sia evidente. Sarebbe l'inizio della fine dell'eurozona. Se la leadership politica europea non può gestire un problema come quello della Grecia che rappresenta il 2% della sua economia, quale sarà la reazione del mercati per Paesi che affrontano problemi molto più grandi, come la Spagna o l'Italia che ha un debito pubblico di 2 mila miliardi? Se la Grecia fallisce i mercati andranno subito a cercare il prossimo".
"Se dovesse fallire la trattativa, il costo per i contribuenti europei sarà enorme. È per questo che sono profondamente convinto che ciò non convenga a nessuno. Lo dico per far comprendere che il mio governo non tratta egoisticamente. Al contrario. Se la Grecia otterrà qualcosa di buono da questa trattativa - ad esempio minore austerità - la strada si aprirà per tutti. Per questo, specialmente i Paesi del Sud, dovrebbero appoggiare la posizione greca nel loro proprio interesse".
RENZI: "ITALIA? NON PIU' UN PROBLEMA" - "L'Italia sta in questo consesso come un grande Paese che non è più nella crisi economica parte del problema ma parte della soluzione". Lo sostiene il presidente del Consiglio Matteo Renzi in conferenza stampa al termine del G7 a Garmisch, in Germania.
"Non significa - prosegue Renzi - che abbiamo fatto tutto perché c'è ancora molto da lavorare ma non c'è più un problema Italia. Siamo protagonisti nel tentativo di trovare soluizioni".