Sfratti: in Puglia volano al 58%

BARI - Il disagio abitativo in Puglia cresce di pari passo alla disperazione degli sfrattati. I dati che il Ministero dell’Interno ha diffuso attraverso l’ufficio statistico, confermano il gravissimo e delicato contesto in cui si muovono le politiche abitative in Puglia. Gli sfratti nel 2014 sono aumentati del 57,93% rispetto allo stesso periodo precedente.

Articolato lo stato dei numeri a livello territoriale: la provincia di Barletta – Andria – Trani registra un vertiginoso + 162,65% con 1.069 sfratti; seguita da quella di Brindisi, + 128,26%, con 525 sfratti; Foggia + 68,55% e 627 sfratti; Bari + 63,03% con 2.478 sfratti; Taranto + 27,86% con 962 sfratti, mentre solo Lecce e provincia contano 427 sfratti grazie a un calo del 17,54% rispetto al 2013. E il confronto con le regioni vicine alla Puglia non è meno preoccupante.

La Campania totalizza un calo dello 0.64% degli sfratti rispetto al 2013, mentre la Basilicata addirittura – secondo la scheda del Ministero in allegato – registra un decremento del 32,26%. Solo la Calabria ha il segno più, ma si tratta del 10,18%. “Il quadro dell’emergenza abitativa in Puglia – denuncia il Segretario generale del sindacato degli inquilini della Cisl interregionale, Paolo Cicerone – dimostra la necessità e l’urgenza di mettere in campo politiche abitative di riduzione dei canoni di locazione nel mercato privato e di rilancio dell’edilizia residenziale pubblica mirata alle famiglie duramente colpite dalla crisi economica e dal dilagare della disoccupazione”.

Il Sicet rivolge un appello al neo eletto ‘sindaco di Puglia’ Michele Emiliano, che proprio ieri a Bari ha toccato con mano il disagio di chi non ha un tetto sicuro, affinché intervenga con il premier Renzi per definire una proroga al 31 dicembre 2015 dell’imminente scadenza degli sfratti – almeno quelli per finita locazione – fissata alla fine di giugno.

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