Stratosferico Barcellona: non basta Morata, annichilita la Juve di Allegri

(EPA)
di Alex Nardelli - Non succede, ma se succede, questa la frase ripetuta come un mantra dai tifosi della Juventus, e forse dentro di loro anche da Allegri, Buffon e compagni. Non è successo, vista la classe immensa degli avversari che i bianconeri hanno affrontato ieri sera all’Olympiastadion di Berlino, un Barcellona di Luis Enrique che è sembrato telecomandato tanto era perfetto in avanti. La Vecchia Signora soccombe ai catalani, perdendo per 1-3, con reti di Rakitic al 4', Morata al 55' per l'illusorio pareggio bianconero, Suarez al 68' e Neymar al 97' per suggellare il trionfo dei blaugrana. Il Barcellona vince così la sua quinta Champions League e conquista il suo secondo triplete dopo quello del 2008. La fotografia di questa Juventus, invece sta nelle lacrime di Pirlo a fine gara, con il regista bresciano probabilmente oramai al passo di addio, destinazione, si pensa, USA.

La Juve ha fatto il possibile, mettendo in campo le proprie armi migliori, cuore, grinta e corsa. Per alcuni tratti di gara, specie nel secondo tempo, la squadra di Allegri, è riuscita a tenere testa a quella di Luis Enrique, dimostratosi vulnerabile in difesa, specie quando lo spagnolo Morata è andato più di una volta via in velocità. Molto da recriminare per la Madama in occasione del rigore negato al 68' su fallo di Dani Alves ai danni di Paul Pogba. Il brasiliano ha cinturato Paul Pogba, che, finito a terra, ha giustamente reclamato la massima punizione. Migliore in campo per la Juventus senza dubbio Buffon, autore di almeno tre parate decisive, che hanno evitato ai suoi uomini un passivo diverso e forse peggiore. A pari merito con "SuperGigi" anche Morata, altro protagonista del match, che mette fin dall'inizio in difficoltà Mascherano e Jordi Alba, con una corsa e un pressing continuo. Il gol del pari è da opportunista, quale lo spagnolo ha dimostrato di essere. Quando sta bene, l'ex Real Madrid è davvero una delle armi in più della Vecchia Signora. Bene infine Pogba, preoccupato di togliere area al temutissimo Messi, compito riuscito appieno, con "La Pulce" che è stato limitato moltissimo nelle sue sortite offensive.

Male la fase difensiva, con errori grossolani in retroguardia, dove si è temporeggiato troppo, spesso perdendo palla o sbagliando i passaggi, favorendo l'azione avversaria. Ha sofferto soprattuttto Lichtsteiner, grande delusione di questa super sfida. Lo svizzero ha pagato dazio contro la tecnica dei catalani, specie del brasiliano Neymar, che lo fa ha fatto impazzire. In mediana malissimo Vidal, con un primo tempo in cui è sceso in campo troppo nervoso, compiendo interventi al limite del consentito. Nel secondo tempo, invece si è visto un altro calciatore, più concreto e utile. In avanti infine, opaca la prova dell'argentino Tevez, che non è riuscito ad andare oltre ad un assist per il gol di Morata.

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