Bari, l’assessora Romano consegna 50 borse di studio del Comune

BARI - Anche quest’anno il Comune di Bari ha consegnato le borse di studio agli studenti baresi più meritevoli che abbiano affrontato nelle loro tesi argomenti attinenti la città di Bari. La cerimonia, presieduta dall’assessora alle Politiche educative e giovanili Paola Romano, si è tenuta questo pomeriggio, presso l’auditorium della Polizia municipale, alla presenza dell’assessore regionale al Diritto allo studio Sebastiano Leo.

Si tratta di un concorso per cinquanta borse di studio relative all’anno scolastico 2012/2013 in favore di studenti appartenenti a famiglie in condizioni economiche disagiate, che nell’anno scolastico 2011/2012 hanno frequentato le scuole medie superiori statali o legalmente riconosciute o parificate di Bari. Dieci di queste borse sono riservate a studenti figli di dipendenti del Comune di Bari. L’importo di ciascuna borsa è di 258,23 euro. Dodici borse di studio da 1.549,38 euro ciascuna, invece, sono state riservate a giovani laureati nell’anno accademico 2011/2012 di qualsiasi facoltà e corso di studio universitario.

“Sono consapevole - ha dichiarato Paola Romano - che il contributo dell’amministrazione comunale copre solo una parte delle spese che le famiglie devono sopportare per far studiare i propri figli. Per quanto le istituzioni si impegnino non facciamo mai abbastanza. Io conosco e capisco tutte le difficoltà che gli studenti vivono, avendo da poco terminato i miei studi, ed è per questo che ho deciso di invitare l’assessore regionale al Diritto allo studio, nonostante si sia insediato poche settimane fa. È nostra intenzione, infatti, condividere con la Regione questo percorso di sostegno allo studio cercando di coprire un numero sempre maggiore di studenti, integrando tutti i bandi e i fondi a disposizione dei nostri rispettivi enti. Questa borsa di studio non è solo un diritto, ma soprattutto un dovere: se gli studenti ricevono le risorse di una comunità hanno il dovere di restituire alla stessa qualcosa. I giovani devono dare il massimo, rispettare i luoghi in cui viviamo e fare il loro lavoro con passione proprio perché il lavoro non è solo un diritto, ma soprattutto un dovere”.