CASTIGLIONE D'OTRANTO (LE) - Tra il 24 e 26 luglio, torna alle origini, a quello che è stata per secoli, la fiera di S.Maria Maddalena, a Castiglione d’Otranto. Non più un bazar indistinto, ma un mercato innanzitutto agricolo, con scambio di prodotti ed esperienze, convegni e laboratori.
Due le più importanti novità di quest’anno: il recupero dell’identità di fiera rurale e il primo gemellaggio nel nome di una Santa dalla grande storia. Per la prima volta, getteranno le basi di una collaborazione tre Comuni salentini accomunati dal culto per la Maddalena, vale a dire Andrano, Melpignano e Uggiano La Chiesa.
Tutto il programma ha il nome di “RigeneraTrice”, con riferimento al progetto di partecipazione dal basso avviato dal Comune di Andrano per far rivivere la più antica area della sua frazione. A portare avanti la tre giorni sono l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Mario Accoto, il Parco regionale naturale Otranto Leuca, le associazioni Casa delle Agriculture Tullia e Gino, Knide’ e Comitato feste.
La fiera. Come emerge da documenti storici, la fiera era frequentata già nel Medioevo, soprattutto da mercanti napoletani che arrivavano nel Salento per l’acquisto di seta pregiata. Nel 1752, ha avuto riconoscimento ufficiale direttamente da Carlo di Borbone: il re di Napoli fece affiggere una lapide sulla facciata della cappella della Maddalena, perché restasse a futura memoria il ricordo del “privilegio” della fiera nel giorno del 22 luglio. L’appuntamento aveva importanza straordinaria: in quell’occasione, infatti, si stabiliva il prezzo dei cereali per tutto il circondario e a governare le liti tra mercanti era il “magister nundinarum”. Negli anni, la data è slittata alla domenica successiva e il nome è diventato “fiera delle cipuddhre”, a indicare una possibile produzione locale di cipolle.
È su questa strada che viaggia, ora, il recupero del senso più profondo dell’evento: una vera e propria fiera dei “frutti minori”, del patrimonio di biodiversità qui in fase di riscoperta e del mondo rurale a cui dare nuova prospettiva. Un percorso doveroso nel paese in cui da tempo si pratica concretamente il ritorno alla terra, attraverso la coltivazione dei terreni incolti, e in cui ogni anno ad agosto si celebra la Notte Verde, la più importante del Sud Italia.
Il gemellaggio. Una Santa amata, la prima donna a incontrare il Risorto, la discepola di Cristo. Una Santa, però, dalla descrizione controversa. Quello di Maria Maddalena, nel Salento, è culto antico, ma a continuare a celebrarlo sono soltanto tre realtà: Castiglione d’Otranto, Melpignano e Uggiano La Chiesa. Un tris di storie da esplorare e di potenziale attrattivo su cui lavorare, dato l’incredibile fascino che la figura esercita da sempre. Da qui nasce l’idea di un gemellaggio, con un protocollo d’intesa firmato dai tre sindaci Mario Accoto, Ivan Stomeo e Salvatore Piconese. L’obiettivo è gettare le basi di un progetto comune che rivaluti il culto, attorno al quale ridare vigore anche ad un’economia agricola. A Castiglione, due effige rappresentano un momento emblematico della vita della Maddalena: il suo sbarco a Marsiglia, simbolo, probabilmente, di una devozione portata avanti dai feudatari francesi che hanno dominato il paese nel 1200.
Il programma. Si comincia il 24 luglio: alle ore 18, in zona Trice, si terranno i laboratori di innesti e di apicoltura, a cura del Parco regionale Otranto-S.M.di Leuca. Alle 20.30, si terrà un convegno sulla svolta rurale da imprimere alle fiere locali: “Perché una fiera dei frutti minori”. Dialogheranno amministratori del Comune di Andrano, attivisti di Casa delle Agriculture Tullia e Gino e membri del direttivo del Parco.
Sabato 25, dopo la processione religiosa (19.45), al via il “Mercato comune dei frutti minori” con i prodotti della terra, un vero e proprio mercato contadino, un’agorà di aziende e cittadini che potranno confrontarsi, dialogare, vendere ed acquistare. Sarà allestita anche la “Mostra pomologica e documentale sul germoplasma frutticolo e orticolo tradizionale della Puglia", voluta dal Parco ed organizzata dalla Cooperativa Ulisside. Paolo Belloni curerà il Laboratorio Pomologico, mentre Salento km0 quello di degustazione guidata dei frutti minori. In concomitanza, si terrà la trentesima edizione della “Sagra du taraddru”, la frisa d’orzo che solo qui ha questo nome. Dalle 22, concerto di Antonio Amato Ensemble.
Domenica mattina, 26 luglio, si ripete il rito vero e proprio della fiera. Il cuore pulsante resta il “Mercato comune dei frutti minori”, che sarà affiancato da altre sezioni merceologiche. Proseguirà anche nella mattinata la “Sagra du taraddru”.
Info: Tiziana Colluto, Casa delle Agriculture Tullia e Gino. 348/5649772, tizianacolluto@gmail.com
Due le più importanti novità di quest’anno: il recupero dell’identità di fiera rurale e il primo gemellaggio nel nome di una Santa dalla grande storia. Per la prima volta, getteranno le basi di una collaborazione tre Comuni salentini accomunati dal culto per la Maddalena, vale a dire Andrano, Melpignano e Uggiano La Chiesa.
Tutto il programma ha il nome di “RigeneraTrice”, con riferimento al progetto di partecipazione dal basso avviato dal Comune di Andrano per far rivivere la più antica area della sua frazione. A portare avanti la tre giorni sono l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Mario Accoto, il Parco regionale naturale Otranto Leuca, le associazioni Casa delle Agriculture Tullia e Gino, Knide’ e Comitato feste.
La fiera. Come emerge da documenti storici, la fiera era frequentata già nel Medioevo, soprattutto da mercanti napoletani che arrivavano nel Salento per l’acquisto di seta pregiata. Nel 1752, ha avuto riconoscimento ufficiale direttamente da Carlo di Borbone: il re di Napoli fece affiggere una lapide sulla facciata della cappella della Maddalena, perché restasse a futura memoria il ricordo del “privilegio” della fiera nel giorno del 22 luglio. L’appuntamento aveva importanza straordinaria: in quell’occasione, infatti, si stabiliva il prezzo dei cereali per tutto il circondario e a governare le liti tra mercanti era il “magister nundinarum”. Negli anni, la data è slittata alla domenica successiva e il nome è diventato “fiera delle cipuddhre”, a indicare una possibile produzione locale di cipolle.
È su questa strada che viaggia, ora, il recupero del senso più profondo dell’evento: una vera e propria fiera dei “frutti minori”, del patrimonio di biodiversità qui in fase di riscoperta e del mondo rurale a cui dare nuova prospettiva. Un percorso doveroso nel paese in cui da tempo si pratica concretamente il ritorno alla terra, attraverso la coltivazione dei terreni incolti, e in cui ogni anno ad agosto si celebra la Notte Verde, la più importante del Sud Italia.
Il gemellaggio. Una Santa amata, la prima donna a incontrare il Risorto, la discepola di Cristo. Una Santa, però, dalla descrizione controversa. Quello di Maria Maddalena, nel Salento, è culto antico, ma a continuare a celebrarlo sono soltanto tre realtà: Castiglione d’Otranto, Melpignano e Uggiano La Chiesa. Un tris di storie da esplorare e di potenziale attrattivo su cui lavorare, dato l’incredibile fascino che la figura esercita da sempre. Da qui nasce l’idea di un gemellaggio, con un protocollo d’intesa firmato dai tre sindaci Mario Accoto, Ivan Stomeo e Salvatore Piconese. L’obiettivo è gettare le basi di un progetto comune che rivaluti il culto, attorno al quale ridare vigore anche ad un’economia agricola. A Castiglione, due effige rappresentano un momento emblematico della vita della Maddalena: il suo sbarco a Marsiglia, simbolo, probabilmente, di una devozione portata avanti dai feudatari francesi che hanno dominato il paese nel 1200.
Il programma. Si comincia il 24 luglio: alle ore 18, in zona Trice, si terranno i laboratori di innesti e di apicoltura, a cura del Parco regionale Otranto-S.M.di Leuca. Alle 20.30, si terrà un convegno sulla svolta rurale da imprimere alle fiere locali: “Perché una fiera dei frutti minori”. Dialogheranno amministratori del Comune di Andrano, attivisti di Casa delle Agriculture Tullia e Gino e membri del direttivo del Parco.
Sabato 25, dopo la processione religiosa (19.45), al via il “Mercato comune dei frutti minori” con i prodotti della terra, un vero e proprio mercato contadino, un’agorà di aziende e cittadini che potranno confrontarsi, dialogare, vendere ed acquistare. Sarà allestita anche la “Mostra pomologica e documentale sul germoplasma frutticolo e orticolo tradizionale della Puglia", voluta dal Parco ed organizzata dalla Cooperativa Ulisside. Paolo Belloni curerà il Laboratorio Pomologico, mentre Salento km0 quello di degustazione guidata dei frutti minori. In concomitanza, si terrà la trentesima edizione della “Sagra du taraddru”, la frisa d’orzo che solo qui ha questo nome. Dalle 22, concerto di Antonio Amato Ensemble.
Domenica mattina, 26 luglio, si ripete il rito vero e proprio della fiera. Il cuore pulsante resta il “Mercato comune dei frutti minori”, che sarà affiancato da altre sezioni merceologiche. Proseguirà anche nella mattinata la “Sagra du taraddru”.
Info: Tiziana Colluto, Casa delle Agriculture Tullia e Gino. 348/5649772, tizianacolluto@gmail.com