BARI - I pentastellati contro Arpa Puglia: “certificò l’Emas”. Il direttore Assennato minimizza a mera “astrazione teorica” gli studi CNR ma nel frattempo ritira la certificazione, secondo i cinque stelle “parole incomprensibili”. Il consigliere brindisino Bozzetti (M5S): “dopo l’insediamento chiederò ufficialmente lumi sulla faccenda”
Sullo studio dei ricercatori del Cnr di Lecce e Bologna pubblicato alcuni giorni fa, secondo il quale 44 decessi l’anno sono attribuibili agli inquinanti della centrale Enel Federico II di Cerano, tornano ad esprimersi i 5 stelle. E lo fanno chiedendo lumi all’ARPA ed al suo direttore Giorgio Assennato.
“Al netto delle celeri quanto scontate precisazioni di Enel, che definisce “fuorviante” tale dato, asserendo che non c’è pericolo per la salute, - dichiarano i consiglieri pentastellati - quello che più lascia perplessi è la posizione di Arpa Puglia nella persona del suo direttore Giorgio Assennato, da sempre alfiere dello scarso impatto ambientale e sanitario di Cerano e che avrebbe definito la pubblicazione dello studio del CNR una mera “astrazione teorica”. Inoltre la pubblicazione di tale studio è quasi coincisa con il ritiro all’impianto dell’Emas, in quanto come asserito proprio dal Direttore: “la centrale è oggetto di almeno due inchieste giudiziarie in corso e l’Arpa ha l’obbligo di dichiarare il pieno rispetto della legalità ambientale".
Certificato Emas che era stato recentemente ottenuto dalla Federico II proprio sulla base del parere favorevole rilasciato dagli uffici provinciali dell’Arpa, “i quali - proseguono i 5 stelle - probabilmente dimentichi delle inchieste giudiziarie, avevano certificato il “pieno rispetto” dei necessari standard qualitativi della centrale termoelettrica di Cerano. Ci chiediamo che senso abbiano le parole del direttore Assennato che da un lato minimizza lo studio del CNR e dall’altro però fa ritirare la certificazione Emas che l’ARPA stessa aveva rilasciato, a questo punto ci chiediamo su quali basi.”
I cinque stelle si dicono “convinti della buona fede che ha prodotto tale errore” tuttavia sottolineano come non si possa tacere sulla gravità dello stesso, soprattutto a causa dei “benefici che avrebbe concesso questo tipo di certificazione come, ad esempio, la proroga triennale sulla durata dell’AIA”.
Rincara la dose il consigliere brindisino M5S Gianluca Bozzetti: “Sarà mia premura, subito dopo l’insediamento, chiedere ufficialmente lumi sull’accaduto e sull’operato dell’agenzia; anche in merito ad alcune spese sostenute per ricerche dai risultati, a mio parere, controversi. Chiederò che i prossimi investimenti si focalizzino innanzitutto sul monitorare seriamente le emissioni di inquinanti di cui da troppo tempo è vittima la mia città, sia da parte di Enel che del Petrolchimico, ma non solo. Non è più concepibile voler far passare come non dannose le emissioni di questi impianti. Serve urgentemente una rete di monitoraggio capillare ed efficiente dal punto di vista sia quantitativo che qualitativo.”
Gli otto consiglieri concludono sottolineando la loro posizione “chiara e non opinabile” su tematiche come questa: “il nostro mandato ci vede, infatti, già all’opera per una proposta di legge che istituisca una Commissione speciale che studi un piano di riconversione economica di queste aree che metta al centro i cittadini. Cittadini che non devono più essere costretti a scegliere tra lavoro e vita”.
ENEL: "PRONTI A FINANZIARE SISTEMI DI FILTRAGGIO" - In relazione alla situazione della qualità dell’aria di Torchiarolo, ENEL desidera ricordare che dopo numerose campagne di misura l’ARPA Puglia ha concluso che i superamenti di PM10 sono in larga parte attribuibili alla combustione locale di legna. Così ENEL in una nota.
Pur non avendo un ruolo attivo nella criticità relativa all’area, in un’ottica di più allargata sostenibilità ambientale, ENEL - prosegue la nota - è disponibile sin da subito a finanziare la realizzazione dei sistemi di filtraggio delle emissioni dei caminetti domestici. Una successiva campagna di rilevazione ambientale potrà quindi certificare l’oggettivo miglioramento ambientale ottenuto nel comprensorio con questo intervento.
In relazione ai recenti articoli di stampa relativi ad uno studio pubblicato da alcuni ricercatori del CNR, ENEL desidera sottolineare che tale documento è del tutto infondato e privo di logica scientifica, non sussistendo alcun nesso causale tra i decessi reali e le caratteristiche ambientali dell’impianto di Cerano. Lo studio infatti non analizza neppure in forma embrionale tale nesso causale o le relazioni tra i maggiori decessi rilevati su base statistica rispetto a quanto avviene in aree rurali e le altre fonti di inquinamento esistenti nell'area.
A questo proposito si è espressa anche l’ARPA Puglia, che nella sua Valutazione del Danno Sanitario ha recentemente concluso che l’impatto della centrale è molto modesto e al di sotto della soglia di rischio, conclude la nota.
Sullo studio dei ricercatori del Cnr di Lecce e Bologna pubblicato alcuni giorni fa, secondo il quale 44 decessi l’anno sono attribuibili agli inquinanti della centrale Enel Federico II di Cerano, tornano ad esprimersi i 5 stelle. E lo fanno chiedendo lumi all’ARPA ed al suo direttore Giorgio Assennato.
“Al netto delle celeri quanto scontate precisazioni di Enel, che definisce “fuorviante” tale dato, asserendo che non c’è pericolo per la salute, - dichiarano i consiglieri pentastellati - quello che più lascia perplessi è la posizione di Arpa Puglia nella persona del suo direttore Giorgio Assennato, da sempre alfiere dello scarso impatto ambientale e sanitario di Cerano e che avrebbe definito la pubblicazione dello studio del CNR una mera “astrazione teorica”. Inoltre la pubblicazione di tale studio è quasi coincisa con il ritiro all’impianto dell’Emas, in quanto come asserito proprio dal Direttore: “la centrale è oggetto di almeno due inchieste giudiziarie in corso e l’Arpa ha l’obbligo di dichiarare il pieno rispetto della legalità ambientale".
Certificato Emas che era stato recentemente ottenuto dalla Federico II proprio sulla base del parere favorevole rilasciato dagli uffici provinciali dell’Arpa, “i quali - proseguono i 5 stelle - probabilmente dimentichi delle inchieste giudiziarie, avevano certificato il “pieno rispetto” dei necessari standard qualitativi della centrale termoelettrica di Cerano. Ci chiediamo che senso abbiano le parole del direttore Assennato che da un lato minimizza lo studio del CNR e dall’altro però fa ritirare la certificazione Emas che l’ARPA stessa aveva rilasciato, a questo punto ci chiediamo su quali basi.”
I cinque stelle si dicono “convinti della buona fede che ha prodotto tale errore” tuttavia sottolineano come non si possa tacere sulla gravità dello stesso, soprattutto a causa dei “benefici che avrebbe concesso questo tipo di certificazione come, ad esempio, la proroga triennale sulla durata dell’AIA”.
Rincara la dose il consigliere brindisino M5S Gianluca Bozzetti: “Sarà mia premura, subito dopo l’insediamento, chiedere ufficialmente lumi sull’accaduto e sull’operato dell’agenzia; anche in merito ad alcune spese sostenute per ricerche dai risultati, a mio parere, controversi. Chiederò che i prossimi investimenti si focalizzino innanzitutto sul monitorare seriamente le emissioni di inquinanti di cui da troppo tempo è vittima la mia città, sia da parte di Enel che del Petrolchimico, ma non solo. Non è più concepibile voler far passare come non dannose le emissioni di questi impianti. Serve urgentemente una rete di monitoraggio capillare ed efficiente dal punto di vista sia quantitativo che qualitativo.”
Gli otto consiglieri concludono sottolineando la loro posizione “chiara e non opinabile” su tematiche come questa: “il nostro mandato ci vede, infatti, già all’opera per una proposta di legge che istituisca una Commissione speciale che studi un piano di riconversione economica di queste aree che metta al centro i cittadini. Cittadini che non devono più essere costretti a scegliere tra lavoro e vita”.
ENEL: "PRONTI A FINANZIARE SISTEMI DI FILTRAGGIO" - In relazione alla situazione della qualità dell’aria di Torchiarolo, ENEL desidera ricordare che dopo numerose campagne di misura l’ARPA Puglia ha concluso che i superamenti di PM10 sono in larga parte attribuibili alla combustione locale di legna. Così ENEL in una nota.
Pur non avendo un ruolo attivo nella criticità relativa all’area, in un’ottica di più allargata sostenibilità ambientale, ENEL - prosegue la nota - è disponibile sin da subito a finanziare la realizzazione dei sistemi di filtraggio delle emissioni dei caminetti domestici. Una successiva campagna di rilevazione ambientale potrà quindi certificare l’oggettivo miglioramento ambientale ottenuto nel comprensorio con questo intervento.
In relazione ai recenti articoli di stampa relativi ad uno studio pubblicato da alcuni ricercatori del CNR, ENEL desidera sottolineare che tale documento è del tutto infondato e privo di logica scientifica, non sussistendo alcun nesso causale tra i decessi reali e le caratteristiche ambientali dell’impianto di Cerano. Lo studio infatti non analizza neppure in forma embrionale tale nesso causale o le relazioni tra i maggiori decessi rilevati su base statistica rispetto a quanto avviene in aree rurali e le altre fonti di inquinamento esistenti nell'area.
A questo proposito si è espressa anche l’ARPA Puglia, che nella sua Valutazione del Danno Sanitario ha recentemente concluso che l’impatto della centrale è molto modesto e al di sotto della soglia di rischio, conclude la nota.