Con Ruotalibera, in sella ad una bici, Bari diventa magica

di Luigi Laguaragnella - Ammirare gli angoli avvolti dagli archi, le piccole viuzze che conducono ad affascinanti piazze e passare, sotto le luci della notte, negli scorci di Bari vecchia con la gente seduta all’esterno dei loro “sottani” e averlo fatto in sella della bicicletta ha dato un nuovo punto di vista sulla bellezza della città. Con l’associazione FiabRuotalibera e “Bici e Amici”, ogni giovedì sera con “Pedali nella notte”, affrontando il caldo estivo, gli appassionati e i simpatizzanti della bicicletta possono godersi le strade cittadine e, come uno sciame su due ruote, incunearsi nel traffico cittadino. La bicicletta è il veicolo che renderebbe Bari “a dimensione d’uomo”.

L’appuntamento per la pedalata serale è in piazza del Ferrarese e gli itinerari cambiano ogni settimana.Ruotalibera invita tutti i cittadini a tutte le stagioni a partecipare a queste passeggiate che permettono di conoscere e soprattutto godersi la città.

 Il giro previsto ieri sera, ha avuto un gradito ospite che ha dato voce alla storia e alla tradizione popolare racchiusa negli archi, nelle piazze, nei palazzi del Borgo Antico. In un strombazzante corteo i ciclisti in diverse tappe hanno ascoltato i racconti tra realtà e leggenda di Michele Fanelli del circolo Acli Dalfino, intervallati dalle barzellette dei coniugi “Colino e Marietta”.

Dopo brevi tappe passando per piazza Umberto e l’angolo tra via De Rossi e via Putignani che si è scoperto essere il perfetto baricentro del murattiano testimoniato dalla presenza di alberi sulle due strade, il gruppo di “biciclettari” è passato dal castello normanno-svevo, largo Albicocca, la Cattedrale, la Muraglia. Ogni tappa si è rivelata una scoperta. Sono tantissimi gli aneddoti che Bari vecchia custodisce regalando spunti a pensieri magici: largo Albicocca dovrebbe aver preso il nome dalla presenza di un albero di albicocche al centro della piazza che era il luogo del mercato cittadino.

Qui c’è un antico palazzo che avrebbe un sotterraneo collegato con il castello. Oltre alla descrizione del castello, probabilmente mai abitato da Federico II, fermandosi davanti la facciata della Cattedrale, si dibattuto sul primato dei due santi baresi: Nicola e Sabino. Affascinante il giro dall’arco basso con deviazione per una delle strade più piccole di Bari Vecchia in cui è presente un’icona di Santa Lucia. Passando a piedi si arriva dall’altro lato, nei pressi dell’arco alto dov’è la chiesa di San Sebastiano.

Pedalando, nelle vicinanze della Cattedrale, si è trovato il “balcone dell’amore” simile a quello di Romeo e Giulietta di Verona. La passeggiata è terminata sulla muraglia dove, nonostante il terribile caldo, piccole scie di vento hanno accompagnato il gruppo su due ruote.

In sella alla bicicletta è stato possibile effettuare un viaggio nel passato della città capendo il motivo dell’usanza di alcune terminologie dialettali e del perché è stato attribuito il nome a quel determinato arco o piazza. E si scopre così che l’arco della neve era il luogo in cui nel medioevo si distribuiva e si conservava la neve oppure delle “strascinate” legate alla storia di Isabella d’Aragona a cui è dovuta parte della costruzione del castello.

La visuale della città da una bicicletta dà occhi nuovi (verrebbe da dire: gli occhi di Santa Lucia) e l’impegno volto ad incentivare l’uso della bici da parte di Ruotalibera è un messaggio preciso a favorire la bellezza di Bari che, se vista con calma, a ritmo di pedali è capace di far sentire più ricchi, tra storia e magia.

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