IL CAIRO - Sono tre membri di Ansar al-Bayt al-Maqdis, pericoloso gruppo jihadista affiliato all'Isis, gli autori dell'attentato al consolato italiano al Cairo di sabato scorso. A rivelarlo alcune fonti egiziane all'emittente Al Arabiya, aggiungendo che le autorita' stanno intensificando gli sforzi per trovarli e assicurarli alla giustizia. I tre - di cui sono stati diffusi i nomi - sono originari di Bani Suef e Fayoum, a sud del Cairo.
Ansar al-Bayt al-Maqdis, nato come gruppo qaedista che colpiva soprattutto obiettivi israeliani, a novembre ha cambiato il proprio nome in Provincia del Sinai e si e' affiliato allo Stato Islamico. Ansar al-Bayt al-Maqdis e' ritenuto responsabile, fra gli altri, del tentato omicidio nel 2013 dell'allora ministro dell'Interno egiziano, Mohammed Ibrahim, il cui convoglio fu colpito da un'autobomba al Cairo.
Il gruppo - che alcuni considerano vicino alla Fratellanza - ha rivendicato l'attentato del febbraio 2014 al bus nel Sinai in cui morirono tre turisti sudcoreani e il conducente egiziano. L'attacco al consolato italiano al Cairo e' "un fatto grave", "probabilmente un avvertimento, ma non dobbiamo interpretarlo come qualcosa di diretto verso l'Italia", ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, dalla capitale egiziana, dove ha fatto tappa per portare la solidarieta' al governo locale e al personale diplomatico. Per il titolare della Farnesina l'autobomba esplosa sabato scorso "e' sicuramente un atto intimidatorio con l'intenzione di colpire i Paesi occidentali e l'Egitto, Paesi che condividono il comune impegno contro il terrorismo".
Ansar al-Bayt al-Maqdis, nato come gruppo qaedista che colpiva soprattutto obiettivi israeliani, a novembre ha cambiato il proprio nome in Provincia del Sinai e si e' affiliato allo Stato Islamico. Ansar al-Bayt al-Maqdis e' ritenuto responsabile, fra gli altri, del tentato omicidio nel 2013 dell'allora ministro dell'Interno egiziano, Mohammed Ibrahim, il cui convoglio fu colpito da un'autobomba al Cairo.
Il gruppo - che alcuni considerano vicino alla Fratellanza - ha rivendicato l'attentato del febbraio 2014 al bus nel Sinai in cui morirono tre turisti sudcoreani e il conducente egiziano. L'attacco al consolato italiano al Cairo e' "un fatto grave", "probabilmente un avvertimento, ma non dobbiamo interpretarlo come qualcosa di diretto verso l'Italia", ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, dalla capitale egiziana, dove ha fatto tappa per portare la solidarieta' al governo locale e al personale diplomatico. Per il titolare della Farnesina l'autobomba esplosa sabato scorso "e' sicuramente un atto intimidatorio con l'intenzione di colpire i Paesi occidentali e l'Egitto, Paesi che condividono il comune impegno contro il terrorismo".